I nuovi MacBook Pro da 13″ e 15″ dispongono di uno slot per memorie SD (Secure Digital) utilizzabile per la lettura/scrittura di file (esempio le foto memorizzate dalle fotocamere), ma partizionando le memorie SD in formato GUID – fa notare Apple in una nota tecnica – è altresì possibile inizializzarle e usarle come volumi di avvio: è sufficiente modificare la tabella delle partizioni predefinita impostandola come “GUID” da Utility Disco, formattare la scheda usando il formato Mac OS esteso, procedere con l’installazione del sistema operativo e selezionare la memoria SD come volume di destinazione.
L’opzione è utile soprattutto in virtù del basso costo di questo di memorie; si potrebbe, ad esempio, preparare una piccola memoria da 4 o più GB con un sistema operativo minimo e usarla come disco di avvio di emergenza e per l’avvio di procedure di ripristino o di software come DiskWarrior o altri ancora in caso di necessità , se per qualche motivo non è possibile effettuare il boot dal disco fisso principale.
Le memorie usabili nei nuovi MacBook Pro sono tutte quelle conformi agli standard SD 1.x e 2.x. Si possono sfruttare schede Standard SD (da 4 MB a 4 GB) e SDHC (da 4 GB a 32 GB) ma anche MMC, così come schede MiniSD, MicroSD e formati con una maggiore densità quali MiniSDHC e MicroSDHC tramite semplici adattatori “passivi”.
La velocità (teorica) di transfer rate massimo di queste memorie è di 240 Mbit/s (circa la metà , rispetto a quella ottenibile da dischi USB 2 o Firewire), non esattamente dei “fulmini” in termini di prestazioni ma sufficienti per l’uso come volumi di avvio d’emergenza. I supporti cosiddetti di “classe 2” raggiungono una velocità di trasferimento massima di 4 Mbit/s; i supporti di “classe 4” raggiungono una velocità di trasferimento massima di 4,8 Mbit/s; i supporti di “classe 6” raggiungono una velocità di trasferimento massima di 45 Mbit/s. Sulla confezione di ogni memoria è solitamente riportata la velocità di trasferimento massima supportata.
[A cura di Mauro Notarianni]