iPhone è in grado di produrre gravi danni all’industria della telefonia cellulare e specialmente al modello di business che fino ad oggi hanno adottato le aziende che gestiscono i network. Il profilo di un iPhone pericoloso per i carrier esce da una intervista rilasciata da Jim Balsillie, co-Ceo di Rim.
Secondo Balsillie, con Mike Lazaridis uno dei due creatori del Blackberry, a rendere potenzialmente “tossico” iPhone sarebbe la strategia adottata da Apple che ha avocato a sé tutta la maggior parte del controllo del sistema di commercializzazione su cui si basa iPhone: dalla personalizzazione del telefono, che è completamente fuori dal controllo di At&T, ai servizi che esso gestisce. “At&T -. dice Balsillie . opera semplicemente come un veicolo delle loro strategie, un canale di quello che loro decidono”.
Il fatto che i servizi di network nella visione di Apple siano solo una commodity, depriva i fornitori d’accesso e li rende succubi delle decisioni che il produttore del telefono decide di assumere, il che, oltre che una novità assoluta nel campo della telefonia mobile, è appunto pericoloso per i gestori.
L’opinione di Balsillie che, a margine, sostiene di non avere ancora visto un iPhone da vicino ma di non essere comunque preoccupato dal suo debutto, sembra essere condivisa da alcuni gestori di telefonia europei che avrebbero rifiutato un accordo con Apple proprio per la strategia di commercializzazione del telefono, ritenuta troppo penalizzante e sbilanciata a favore di quelli che sono gli interessi di Cupertino.
Tra i carrier che avrebbero rifiutato la partnership ci sarebbe stata Vodafone che non gradirebbe l’impossibilità di personalizzare il telefono e quella di cedere ad Apple, oltre che una parte dei profitti, anche il pieno controllo sui contenuti e i servizi.