Si apre un’altra piccola finestra che ci permette di guardare dietro alla nascita di un iPhone. Dopo le immagini scattate, per caso, ai telefoni sulla linea di montaggio, arriva anche un filmato del software che viene usato per testare i telefoni prima che abbandonino la fabbrica.
A metterlo on line è Simone Agostini, nel suo blog personale.
La sequenza mostra il telefono, apparentemente ancora privo del vero e proprio sistema operativo, svolgere una serie di test il cui scopo è quello di valutare l’integrità dell’hardware. L’analisi parte alla Ram, passa poi al baseband e termina il giro principale con la CPU. Concluso il primo blocco viene avviato un test di altre componenti, quelle che danno accesso alle reti, permettono al connessione delle cuffie, dell’audio ecc.
Secondo quanto ci viene riferito il software determina di fatto gli iPhone che rispondono alle requisiti per la commercializzazione. Solo dopo la verifica può essere installato il firmware che fa diventare un iPhone… l’iPhone che tutti conosciamo.
Il firmware che appare nel filmato presentato da Simone è stato individuato per un caso fortuito anche in alcuni telefoni arrivati nei canali. Probabilmente per un errore almeno un iPhone venduto negli Usa aveva questo test diagnostico installato invece che il firmware 2.0. Qualche scatto, postato su Hackintosh, è visibile su iPhone Atlas. Né il sito americano, né l’utente che si è imbattuto per caso nel software diagnostico sembrano avere compreso quel che viene rivelato dal nostro lettore, ovvero che si tratta dell’indispensabile strumento per testare il perfetto funzionamento di iPhone prima che esca dalla fabbrica e che in questo caso era rimasto installato nel telefono.