Apple ha tagliato la produzione di iPhone del 40% nel quarto e ultimo trimestre dell’anno. A riferire quello che, a prima vista, potrebbe essere il segnale di una drammatica riduzione delle vendite del cellulare di Cupertino è Craig Berger un analista di Friedman Billings Ramsey.
In realtà , come dice Berger, che cita informazioni raccolte nei canali dei fornitori, il passaggio tra riduzione della produzione e calo delle vendite non è così automatico. Apple potrebbe avere prodotto una quantità superiore di iPhone rispetto a quelli che poi ha effettivamente venduto, di qui la necessità di calare la produzione per smaltire le scorte. Un secondo elemento potrebbe essere la crisi economica mondiale che si è aggravata rapidamente e che avrebbe determinato maggiore prudenza nei pronostici di vendita.
In ogni caso il fatto che Apple da un -10% previsto dagli analisti sia (se Berger ha ragione) passata ad un -40% sarebbe comunque un segnale globalmente negativo perché starebbe a significare che la contrazione della domanda colpirà anche segmenti come quello che acquista iPhone che fino ad oggi sono stati considerati relativamente immuni dalla crisi.