L’abuso delle vendite di iPhone obbligatoriamente e proditoriamente venduti senza contratto è al tramonto? Forse è presto per dirlo, ma i segnali raccolti in questi ultimi giorni della prima settimana “post-ferragostana” da Macity puntano in quella direzione. Diversi lettori del nostro sito, oltre che alcuni sondaggi svolti anonimamente e indipendentemente da quattro nostri giornalisti in vari punti della penisola testimoniano infatti come ora sia diventato più facile reperire i telefoni di Apple presso vari punti vendita anche senza essere costretti a sottoscrivere un contratto.
Al momento in cui scriviamo in numerosi negozi l’iPhone è divenuto disponibile in forma libera e a prezzo pieno. Le occasioni, almeno dal nostro punto di vista, in cui sia i negozi Tim che quelli Vodafone rifiutano la vendita senza acquistare un biennale a prezzo fisso mensile sono ora rare. Solo presso alcuni grandi retailer sembra ancora impossibile avere l’iPhone a 499 e 569 euro, forse per una scelta strategica dettata da particolari accordi con gli stessi operatori.
La ragione per cui quello che era abbiamo già avuto modo di definire un vero e proprio abuso è in via di esaurimento è facile da intuire. Al momento le scorte di iPhone, sia per il particolare periodo di ferie che ha ridotto la domanda, sia perché Apple sembra essere riuscita a mettere a regime la produzione (e non a caso dal 22 sono stati aperti nuovi mercati), sono finalmente sufficienti e non è più necessario far stringere la cinghia ai clienti obbligandoli a firmare un contratto. Insomma, di telefoni ce ne sono per tutti, sia per chi li vuole liberi sia per gli operatori che i negozianti che preferiscono (il perché è facile da intuire) venderli con contratto incluso. Un segno dell’abbondanza è nel fatto che, probabilmente dalla prossima settimana, quasi certamente dalla seconda di settembre, anche gli Apple Premium Resellers potranno finalmente avere già iPhone da vendere.
La fastidiosa vicenda, lo ricordiamo, è stata sollevata per la prima volta con decisione dal nostro sito a fine luglio, quando sono iniziate a piovere numerose segnalazioni di lettori che testimoniavano la quasi impossibilità di avere un iPhone svincolato da un contratto. Una vera e propria infrazione a quanto recitato da Apple (che non ha alcuna parte, lo ricordiamo, nella vendita di iPhone ai clienti finali) e dagli operatori sui loro siti oltre che, in qualche caso, una scelta che andava in direzione contraria alla legge del codice civile che prevede che di un prodotto esposto in vetrina non si possa rifiutare la vendita alle condizioni e al prezzo dettato dalle insegne esposte.
Macity, dopo avere interpellato gli operatori e ottenuto rassicurazioni che non esisteva alcuna disposizione in questo senso, aveva invitato i lettori a segnalare la situazione. La risposta è stata enorme: in tre giorni, oltre 250 messaggi di posta elettronica che offrivano uno spaccato chiaro; trovare un iPhone senza contratto era se non impossibile certo molto difficile. Le ragioni con cui i negozianti respingevano le richieste di acquisto senza contratto erano le più diverse. Tralasciando le più bizzarre (“iPhone senza contratto si usa solo come iPod”, “l’iPhone si può comprare senza contratto solo all’estero”, “l’iPhone senza contratto non è 3G”, “l’iPhone senza contratto è illegale”, “l’iPhone senza contratto non può essere usato con i bunde dati”, “l’iPhone senza contratto non va in Internet”), la scusa più frequente è stato il rimpallo di colpa. In pratica i negozianti, dopo che gli stessi operatori, come accennato, avevano negato che di avere dato disposizione in questo senso, hanno scaricato a loro volta le responsabilità sugli operatori. In qualche caso presso i negozi venivano sventolati sotto il naso dei clienti più cocciuti ed insistenti nel far valere i loro diritti, documenti che, almeno apparentemente, sembravano avvalorare la tesi della disposizione piovuta dall’alto; in qualche altro caso si diceva esplicitamente che la vendita con contratto obbligatorio era una scelta forzata dal fatto che il rifornimento di nuovi iPhone sarebbe avvenuto in un numero pari solo a quello dei pezzi venduti con contratto.
Vere o false che fossero queste giustificazioni, chi ci è andato di mezzo per un periodo piuttosto lungo sono stati i clienti, vittime di una situazione che non ha fa (o faceva) onore alla struttura di vendita e non era conforme alle condizioni previste e pubblicizzate sui siti sia degli operatori che di Apple. Non a caso alcune realtà , come ad esempio Sos Tariffe, dopo avere indagato in materia hanno manifestato l’intenzione di esplorare la possibilità di una class action per valutare responsabilità ed eventuali infrazioni alle norme sulla pubblicità e sulle leggi che governano il commercio nel nostro paese.
Macity, in attesa di valutare pienamente la situazione, continua a tenere aperta la sua casella postale (click qui per inviare un messaggio ) per segnalazioni delle esperienze dei propri lettori in merito a questa vicenda. I nostri lettori possono scambiarsi le opinioni in merito o leggere le esperienze di altri clienti o potenziali tali di iPhone su questo topic dove si parla proprio di iPhone senza contratto .