Nuovi problemi legali per chi vende iPhone sbloccati. Dopo avere presentato il conto (sotto forma di documenti firmati da avvocati e carte bollate) ad un importatore e distributore danese, Apple colpisce anche in Oriente. Nel mirino della Mela alcuni rivenditori di Singapore che si sono visiti recapitare un email in cui si annuncia un’azione legale quale conseguenza della vendita di cellulari cui stata eliminato il sim locking.
Apple, si apprende dal Singapore Strait Times, nel messaggio rende noto che qualora i telefoni non fossero immediatamente ritirati, verrà chiesto un risarcimento di 1000 dollari (intorno ai 480 euro) per ogni telefono sbloccato venduto. La mossa di Apple pare avere prodotto un effetto immediato: gli iPhone sbloccati sono praticamente spariti da Sim Lim Square, il più popolare e fornito degli shopping center specializzati in elettronica di Singapore. Interviste telefoniche svolte dal giornale hanno confermato che la decisione di ritirare gli iPhone è una diretta conseguenza della lettera di Apple: ‘Per un paio di biglietti da dieci dollari – ha detto un anonimo negoziante intervistato dallo Strait Times – non vale la pena infrangere la legge’.
Apple avrebbe fatto presente, infatti, che vendere un iPhone sbloccato equivale a violare l’accordo di licenza contenuto in esso, visto che questo impedisce di modificare il software per il funzionamento di iPhone.
Qualche giorno fa, come accennato in apertura, Apple ha intrapreso una simile azione anche nei confronti di un importatore in Danimarca. In quel caso Apple ha chiesto, oltre che la sospensione immediata della vendita degli iPhone sbloccati, l’invio senza alcun compenso di tutti gli iPhone