Apple non ha ancora escluso di aprire iPhone alle applicazioni di terze parti. Questo quanto si è appreso direttamente da Steve Jobs durante l’incontro con gli azionisti dello scorso giovedì. Jobs, rispondendo ad alcune domande degli investitori ha dichiarato che i vertici della società si stanno ancora ‘dibattendo nei dubbi al proposito’, smentendo parzialmente se stesso visto che in passato lo stesso Ceo aveva invece detto che iPhone non sarebbe stato una piattaforma aperta.
Apple aveva fatto sapere che era sua intenzione non aprire iPhone perché ‘un cellulare deve funzionare sempre e At&t non può permettersi il lusso di vedere in crisi la sua rete sulla costa ovest solo perché qualche applicazione è andata in tilt’. Successivamente alcune fonti avevano riferito che era intenzione di Apple allentare la stretta su iPhone creando un programma di sviluppo che sottoponesse le applicazioni a test rigorosi, magari usando iTunes come sistema per la distribuzione e l’installazione. Ma questo rigido sistema terrebbe lontani da iPhone clienti come le aziende che hanno bisogno di una piattaforma aperta e facilmente accessibile per installare applicazioni customizzate.
E’ probabile che Apple stia valutando se fare una marcia indietro proprio analizzando il target di mercato del telefono. Se, infatti, è vero che mantenendo iPhone un sistema non facilmente utilizzabile da sviluppatori esterni per la creazione di applicazioni da installare su di esso si limitano problemi di stabilità e di sicurezza, è altrettanto vero che un telefono ‘chiuso’ limita il mercato.