L’iPhone in prepagato? Appeal scarso. Ecco il giudizio espresso da da Piper Jaffray, una banca di investimenti americana che dedica solitamente una significativa attenzione ad iPhone e che ha redatto una ricerca che si occupa di calcolare, tra l’altro, la percentuale di iPhone con contratto ricaricabile.
La stima, frutto di una ricerca dell’analista Gene Munster, si fonda sul fatto che la maggior parte dei clienti riterranno troppo alto il costo dell’iPhone sbloccato. 600$ (più tasse) per un cellulare sarebbero troppi per chi cerca solamente un modo per non pagare una tariffa mensile fissa. Per questo, secondo Munster, nel mercato mondiale Apple e i suoi partner non dovrebbero essere in grado di vendere più di 2,7 milioni di iPhone con prepagato per l’anno in corso, circa il 21% del totale su 12,9 milioni di iPhone venduti.
Il prossimo anno le cose potrebbero andare anche peggio per gli iPhone senza contratto; solo 5,7 milioni su 45 milioni venduti sarebbero con ricaricabile, circa il 10%.
à bene precisare che le stime di Munster si basano su valutazioni di carattere globale che per l’Italia potrebbero anche non essere valide, questo sia per le percentuali di ricaricabili in circolazione in Italia (sicuramente più alte del 34,2% stimato da Munster per l’Europa per quanto concerne tutti gli smartphones) sia per la scarsa abitudine a comprare solo telefoni sovvenzionati. In termini pratici nel nostro paese non fa sicuramente scandalo come potrebbe accadere negli Usa o in Inghilterra comprare un cellulare a 500 euro; molto meno usuale vincolarsi per due anni con un solo operatore. Tutto questo potrebbe agevolare molto le vendite degli iPhone sbloccati.
Questione ricaricabili a parte, le cifre fornite da Piper Jaffray sono interessanti anche per altri aspetti. Ad esempio secondo Munster nel mercato Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) iPhone dovrebbe conquistare il 6% del business degli smartphones, leggermente al di sotto del 7% del totale su scala globale. Il prossimo anno la percentuale dovrebbe essere molto più alta (20%, 19,9 milioni di pezzi venduti), grazie all’ingresso sull’arco dei 12 mesi di nazioni come Italia, Spagna, Svizzera e Paesi Nordici. La parte del leone dovrebbero farla sempre gli Usa (20% del mercato total di iPhone nel 2008, 27% nel 2009).