La differenza tra gli iPhone attivati e quelli che Apple sostiene siano stati ‘venduti’ nelle prime 30 ore non dipende unicamente dalle difficoltà di attivazione (che hanno aperto la forbice) ma anche dal fatto che Apple ha considerato come venduti anche i cellulari che erano stati spediti ad At&T ma non ancora effettivamente finiti nelle mani dei clienti e quindi non ancora attivati.
A rivelare il dettaglio, che non è influente sul fatturato di Apple (viste le politiche commerciali di Cupertino) ma lo è sicuramente sul numero di iPhone effettivamente venduti alla clientela, è stato Frank Oppenheimer in una risposta ad un analista.
Per quanto riguarda invece la dicitura accanto ai numeri (270mila iPhone, inclusi accessori Apple e di terze parti) che lascia intendere come nella cifra totale siano inclusi anche prodotti collaterali al telefono, nessuna spiegazione. Ma Oppenheimer nel corso dell’incontro ha più volte detto che 270mila è il numero di iPhone, senza fare alcuna distinzione tra telefoni e accessori; successivamente un portavoce di Apple ha specificato che la dicitura inerente gli accessori riguarda solo il fatturato e non il numero di pezzi consegnati che include solo gli iPhone.
Apple, infine, ha anche chiarito che nei 270mila iPhone non sono quantificati quelli venduti sul suo negozio on line e che non erano stati spediti, visti i lunghi tempi di consegna.