iPhone si avvicina al Campidoglio. La possibilità che il telefono di Apple possa essere il prossimo telefono di molti deputati statunitensi scaturisce alla forte pressione di alcuni di essi nei confronti del Chief Administrative Officer, la persona che ha in carico il sistema delle comunicazioni della camera dei deputati.
«In molti ce l’hanno chiesto – si legge su The Hill, un giornale specializzato in “tutto quanto fa Parlamento” – e ora lo stiamo provando per verificare se è compatibile con quanto hanno bisogno i dipendenti e gli stessi deputati”.
Al momento il telefono di riferimento per il parlamento americano è il Blackberry. In circolazione tra le stanze e le aule della camera americana ce ne sono 8200. Anche se iPhone dovesse essere approvato ben difficilmente potrebbe soppiantare il dispositivo di Rim, piuttosto si affiancherebbe ad esso ricevendo un adeguato supporto ma non verrebbe finanziato nell’ambito della legge di spesa che permette alle persone che lavorano nell’ambito del’istituzione di avere un cellulare gratuito. Insomma, chi vorrà un iPhone dovrà comprarselo e non potrà usare i servizi server ma la posta, che è criptata e codificata da un server Blackberry, dovrà leggerla sul suo computer.
Il passaggio da Blackberry ad iPhone in via ufficiale costerebbe milioni perché significherebbe modificare l’infrastruttura che si basa proprio sui server Blackberry.