Il 40% delle vendite in più. Ecco quanto varrebbe secondo RBC Capital, una società di analisi, la svolta strategica che modificherà le politiche di mercato di iPhone. Mark Abramsky elabora la sua tesi in una nota diffusa agli investitori nel corso della giornata di ieri.
A fare da moltiplicatore alle previsioni di Apple portando da 10 a 14 milioni il numero di telefoni che la Mela potrebbe avere venduto nei 12 mesi del 2008 i vari fattori che dovrebbero essere messi in gioco dalla Mela: hardware con supporto 3G, diffusione in più paesi, la piattaforma di vendita per le applicazioni e l’apertura del mercato business. Ma una cosa più di altre, secondo Abramsky, potrebbe essere determinante: lo sblocco di iPhone e la riduzione se non la completa eliminazione delle esclusive in vari paesi.
L’analista di RBC Capital elenca poi una serie di benefici di grande impatto che deriverebbero dal cambiamento di strategia.
In primo luogo l’eliminazione del carrier lock darebbe a tutti i clienti la possibilità di acquistare iPhone e usarlo con l’operatore mobile che preferisce. Questo da solo contribuirebbe a moltiplicare per due se non per tre le vendite di iPhone al di fuori dagli Usa. Produrrà un incremento delle vendite anche la possibilità di sussidiare il telefono. ‘At&T sarebbe felice di usare uno sconto da 200$ su iPhone – dice Abramsky – per sottrarre un cliente a Verizon’. Infine la riduzione se non l’eliminazione dell’esclusiva in alcuni paesi lascerebbe più possibilità di scelta per l’acquisto e la gestione dei servizi del telefono.
Per avere un effetto benefico complessivo e nessuna ricaduta né da parte degli operatori mobili, sotto forma di scontento, né sul bilancio, Apple dovrebbe fissare un prezzo più alto per i telefoni sbloccati oppure accettare profitti più bassi che le deriveranno dalla mancanza delle percentuali dai carrier a fronte della speranza di avere una quota di mercato più alta.
Più vendite su iPhone potrebbero realmente produrre un significativo profitto, dice Abramsky, capace di lenire il venir meno delle percentuali dagli operatori e un rapido calcolo dimostra che questo sarebbe possibile almeno stando ad alcuni calcoli dello stesso analista.
Secondo Abramsky, un iPhone da 400$ Apple ha avuto durante il trimestre di marzo una percentuale di profitto lorda del 35%, in crescita rispetto al 32,9% del quarto di dicembre. Come dire che si tratta di 140$ lordi per ogni iPhone. Se davvero Apple dovesse venderne 4 milioni in più grazie alle nuove strategie e ammettendo che 400$ fosse il prezzo medio del telefono, la Mela porterebbe a casa entro fine anno 560 milioni di dollari in più. Una cifra che, a conti fatti, pare più che in grado di lenire quel che verrebbe a mancare dalla rinuncia alle provvigioni fornite dai gestori di telefonia mobile.