“Non aprire fino al 10 giugno”. Questa la scritta che compare su un misterioso scatolone che sarebbe stato recapitato ai rivenditori Apple australiani. A mostrare il pacco è il sito del paese del Pacifico, Mactalk.com, un sito specializzato in materia al quale è stato inviato da un lettore che lo ha scorto presso uno dei punti vendita. Il sito si è conquistato una certa fama quando, alcuni settimane fa, per primo ha avanzato sulla commercializzazione di iPhone tesi che parevano completamente fuori dalla logica (più di un operatore, lancio a fine giugno, versioni sbloccate) ma che si stanno realizzando ad una ad una.
L’imballo è di dimensioni relativamente ridotte, anonimo e dotato unicamente di una mela nera stampata sul foglio che chiude le alette. A prima vista si sarebbe tentati, dunque, di pensare che al suo interno ci possa essere il ben noto iPhone 3G che sarebbe stato spedito per agevolare i rivenditori stessi e aumentare l’effetto mediatico degli annunci di Jobs. In pratica Cupertino, almeno così si vorrebbe fare credere, presenterebbe il dispositivo in tutti i punti vendita per preannunciare il suo rilascio e moltiplicare l’interesse. In realtà l’ipotesi fatica molto a stare in piedi e siamo di fronte, probabilmente, ad un semplice scherzo.
In primo luogo non si vede per quale ragione Apple dovrebbe prendersi il rischio di spedire (solo in Australia, poi, visto che da nessun’altra parte del mondo per ora si è sentito nulla di simile) un pacco contenente l’iPhone 3G a tutti i rivenditori con la possibilità , molto alta, che qualcuno degli stessi rivenditori, un dipendente o un esterno, decida che l’Nda non vale e faccia apparire il dispositivo su Internet. Il rivenditore perderebbe lo status di rivenditore e il dipendente infedele sarebbe licenziato, ma nessun provvedimento sarebbe abbastanza severo da riparare al danno avuto da Apple.
Per quale ragione dovrebbe spedirlo addirittura tre giorni prima resta anche più misterioso; benchè in Australia lunedì sia festa e non sia possibile consegnare merce, sarebbe molto più semplice rinviare tutto a martedì evitando i rischi di cui sopra e quello di lasciare in deposito presso decine di rivenditori una scatola che già nel suo aspetto invita ad essere aperta e che può finire nelle mani di chiunque.
In terzo luogo l’indicazione “non aprire prima del 10 giugno” mira a far credere che il pacco non possa essere aperto prima del keyonte di Jobs, ma l’Australia non è esattamente 24 ore avanti rispetto a Cupertino; per questo il pacco potrebbe essere aperto 4 ore prima del keynote. Una indicazione oraria più precisa sarebbe indispensabile.
Per capire se si tratta di un falso o no, comunque, non si dovrà attendere molto. Se davvero il pacco esiste è molto probabile che arrivino conferme e che arrivino da tutto il mondo, visto che se non altro Apple avrà seguito la stessa politica anche in altri paesi. Ma siamo pronti a scommettere che non arriverà alcuna conferma perchè nessuno alla Apple è così ingenuo da spedire migliaia di iPhone 3G ai quattro angoli del mondo sperando che i milioni di persone che li incroceranno siano dissuasi da un foglio A4 stampato al laser che li invita a “fare i bravi”.