Il crimine connesso al mondo iPhone è ormai fuori controllo e a San Francisco nasce una squadra specializzata per colpire il commercio dei dispositivi rubati. A spiegare come funziona il team è l’Huffington Post USA, in un lungo e dettagliato articolo, dal quale si apprendono anche le controversie connesse all’operazione lanciata dal dipartimento di polizia della città della baia.
La necessità di creare una strategia e una squadra specializzati nello stroncare il crimine legato agli iPhone rubati è nei numeri che somma questo reato a San Francisco, numeri legati alla quantità di telefoni Apple in circolazione: la metà degli abitanti della città ha un iPhone e, probabilmente, l’altra metà ne vorrebbe uno. Di qui un fiorente commercio che si svolge a cielo aperto, per le strade e in special modo all’incrocio tra la settima strada e Market, una zona frequentata da spacciatori, senza tetto, individui borderline di tutti i tipi e anche ladri che vendono dispositivi elettronici rubati non solo in città, ma anche in altre zone degli Stati Uniti. La polizia, preoccupata del fatto che la metà delle rapine lo scorso anno aveva per oggetto uno smartphone, ha provato in fasi precedenti a fermare i ladri lanciando operazioni-esca, ad esempio mandando sui treni della BART, la linea ferroviaria che mette in comunicazione la città con i suoi sobborghi, agenti che ostentavano iPhone per farseli rubare, ma con risultati scarsi. Di qui l’idea di “intossicare” il mercato illecito alla fonte, collocando per le strade poliziotti che si fingono ladri che vendono iPhone rubati, determinando il classico effetto FUD, fear, uncertainty, doubt, ben noto nel mondo della rete sul fronte dei clienti. Nell’incertezza su chi sia la persona che offre un iPhone, un vero ladro o un poliziotto in abiti civili, si evita di comprare visto che si finisce direttamente in prigione. Così il mercato dell’illecito cala o dovrebbe calare.
Nell’articolo si citano casi di successo in questa operazione, ma anche i dubbi di avvocati e osservatori secondo i quali, la polizia starebbe anche creando crimine e induce i cittadini alla delinquenza. Per altro la pattuglia di finti spacciatori non avrebbe fino ad oggi ottenuto grandi risultati in termini di riduzione dei furti di iPhone; di contro sono finiti nella rete cittadini ignari e spesso incolpevoli come ad esempio un newyorchese che sarebbe stato quasi costretto a comprarsi l’iPhone dal poliziotto che gli aveva anche presentato una scusa umanitaria (sostenere la sua famiglia) e senza dirgli che era un telefono rubato. Visto che comprare un telefono per strada non è necessariamente un crimine e fare una donazione neppure, la polizia ha dovuto rilasciare la persona incriminata con tante scuse e con il rischio che ora la vittima dell’errore sia risarcita con 150mila dollari per danni morali.
Tra gli altri problemi ci sono anche gli iPhone “comprati” e non più recuperati. In numerose occasioni sarebbe capitato che il cellulare oggetto della transazione sia passato dalle mani del poliziotto in borghese all’acquirente che si è rapidamente dileguato facendo un danno non indifferente alle casse della polizia e di Apple che fornisce i telefoni-esca.