Stavate già progettando un finanziamento per mettere le mani sulla fantomatica iCar, automobile che, secondo alcune fonti, sarebbe in fase di progettazione grazie agli sforzi congiunti di Apple e Volkswagen?
Gli analisti di iSuppli vi consiglierebbero di dimenticare per ora qualunque progetto di acquisto: se mai ci sarà un’iCar, non arriverà prima del 2011.
Come intuibile, le indiscrezioni degli ultimi giorni non hanno convinto la società di analisi americana, che ha rilasciato un comunicato nel quale analizza la plausibilità dell’automobile immaginata dalla voci circolanti in Rete.
Secondo iSuppli, nonostante l’interesse che un accordo fra la Mela e VW potrebbe dischiudere, le filosofie sottendenti le logiche di mercato delle due aziende sarebbero troppo differenti per essere compatibili.
Cupertino è una società che fa della rapidità innovativa il suo cavallo di battaglia: in un mercato in cui il ciclo di obsolescenza si esaurisce nel giro di pochi mesi, l’innovazione rapida è un ingrediente fondamentale per poter restare sulla cresta dell’onda.
Viceversa il colosso delle ‘quattroruote’ è un’azienda impegnata in un mercato molto più conservatore, soggetto a tempistiche di aggiornamento molto più lente e ponderate, calcolabili in anni, non mesi.
La stessa Volkswagen rappresenta forse uno dei brand più conservatori del settore stesso. Pensiamo al modello di punta, la Golf: il best seller di VW subisce raramente stravolgimenti nei regolari ‘update’ della gamma, puntando più su una tradizione ormai considerata vincente. Non si rincorre l’ultima moda o l’ultima novità , ma si punta sul consolidato.
Differenze, ribadiamo, giustificate da logiche diverse: per quanto affidabili e durevoli, dispositivi come iPod o iPhone non vengono lanciati con l’obiettivo di restare sul mercato per decenni. Sono gadget con un’aspettativa di vita di un anno circa (anche meno); dopodichè la gamma si aggiorna.
Un’automobile, invece, è progettata anche per continuare a ‘muoversi’ anche per 10 anni e, di conseguenza, per ricevere assistenza per tempi molto lunghi.
Dislivelli temporali motivati anche dal prezzo: pochi hanno disponibilità economica per spendere migliaia di euro ogni anno per cambiare auto; sostituire iPod o iPhone ogni anno con il modello nuovo, invece, non richiede spese così ingenti.
Le argomentazioni di iSuppli sono senza alcun dubbio aldilà dell’opinabilità ; un aspetto, però, è forse sfuggito all’analisi, cioè il fatto che il concept dietro all’iCar (ammesso e non concesso che tale concept esista almeno sulla carta) è ancora sconosciuto, nessuno sa cosa si intenda per ‘iCar’, né è detto che debba per forza avere a che fare con iPod o iPhone.
L’opinione di iSuppli è certamente condivisibile, ma legata ad un idea ben precisa di progetto, che potrebbe anche non corrispondere con quello autentico.