Alla fine il momento in cui Samsung perde l’esclusività nella produzione dei processori per iPhone sembra giunto. Questo, almeno, quel che ipotizza, per ora senza essere assertiva, l’affidabile Chipworks, una società specializzata nell’analisi tecnica dei semiconduttori, dopo aver preso in esame le componenti che costituiscono il cuore degli iPhone 6.
Dallo studio di alcune caratteristiche fisiche e dalle informazioni che emergono dai numeri stampati sulla componente, si può con ogni probabilità riferire la sua produzione non a Samsung, ma a TSMC. Lo dice la dimensione del die e il passo del gate che è di circa novanta nanometri, del tutto simile a quello dei Qualcomm MDM9235 prodotti certamente da TSMC. Questa misura è una sorta di segno distintivo di un processo di fabbricazione, nota ChipWorks.
Un altro indizio arriva dal numero convenzionale, il part number, del processore; in precedenza Apple ha sempre usato come numero finale il 98 (A4 era APL0398, l’A5 era APL0498, ad esempio), ora il processore A8 è marchiato come APL1011.
In attesa di conferme, che potrebbero arrivare dai raggi X sul processore, ricordiamo che la migrazione da Samsung a TSMC è stata data per imminente da molto tempo. Il Wall Street Journal aveva però dato per certo il passaggio dai coreani all’azienda taiwanese solo questa estate. La scelta di Apple potrebbe essere un pesante colpo per il bilancio di Samsung di cui Cupertino, nonostante la rivalità, è il maggior cliente nel campo dei processori.
In ogni caso, ammesso che ChipWorks abbia ragione, sembra improbabile che Apple lasci del tutto Samsung. Piuttosto potrebbe operare come ha operato in passato nella gestione dei suoi fornitori, differenziando le commissioni così da avere più scelta e meno rischi negli approvvigionamenti. Lo stesso Wall Street Journal, sostiene che la prossima versione dei processori A potrebbe essere affidata a Samsung.