Da mesi Apple sta compiendo particolari passi nel settore cloud e ha assunto quelli che sono considerati i migliori talenti del settore per lavorare su tecnologie dedicate, in particolare la tecnologia open source Kubernetes (un sistema open-source di orchestrazione e gestione di container).
La quantità e la qualità delle nuove assunzioni avrebbero provocato un trambusto nella ristretta e consolidata comunità cloud, elemento dal quale si evince che Apple intende forse davevro fare sul serio investendo nella costruzione di infrastrutture altamente tecnologiche, alla stregua di Amazon, Microsoft e Google.
A riferirlo è il sito Protocol, indicando alcuni importanti nomi che ora lavorano per Apple: Michael Crosby, ad esempio, ex ingegnere di Docker (tecnologia open-source che automatizza il deployment di applicazioni all’interno di contenitori software), è indicato come l’uomo che ha reso possibile la tecnologia di containerizzazione (macchine virtuali modulari leggere che è possibile creare, distribuire, copiare e spostare da un ambiente all’altro); c’è poi Arun Gupta, arrivato a Apple da AWS (l”azienda di proprietà del gruppo Amazon che fornisce servizi di cloud computing sull’omonima piattaforma on demand.), noto per “Fargate”, un motore di calcolo serverless per container. Altro nome di rilievo è Francesc Campoy, ex dipendente Google che si sta occupando di Kubernetes per Apple.
Non è dato sapere cosa c’è dietro tutto questo interesse di Apple per il cloud ma da numerosi annunci di lavoro si evince che l’azienda sta creando strumenti e software d sviluppo interno, lasciando immaginare vari progetti in arrivo.
Apple nel 2018 ha annunciato un investimento di 10 miliardi di dollari in data center statunitensi; nel 2019, invece, è stato annunciato l’ingresso nella Cloud Native Computing Foundation (CNCF), considerato il “gotha” del Cloud.