Apple costruirà nuovi Mac in Texas. Se l’intenzione di avviare negli USA una linea di produzione (probabilmente dei MacPro o, forse meno probabilmente, dei Mac mini) era nota, quel che non si conosceva era lo stato dove sarebbe stata collocata la fabbrica, ma a svelare questo piccolo mistero è stato Tim Cook stesso.
“Abbiamo investito 100 milioni di dollari per la costruzione di una linea di produzione Mac negli USA” ha detto Cook nella prolusione davanti alla commissione senatoriale che sta indagando sui sistemi di elusione fiscale usati dalle aziende americane – li costruiremo in Texas usando componenti creati in Illinois e Florida, sfruttando apparecchiature prodotte nel Kentucky e nel Michigan”.
Apple sfrutta già per l’iPhone e l’iPad alcuni fornitori di componenti che hanno sede nel Texas (tra cui Samsung) e per il vetro dell’iPhone un fornitore che ha sede nel Kentucky (Gorilla Glass); in Texas Apple ha anche una sua sede, per la precisione ad Austin; a marzo dello scorso anno la citta aveva approvato incentivi per 8.6 milioni di dollari per l’ampliamento dell’attuale campus, supportando Apple nella costruzione di una struttura per la quale, si stima, saranno spesi 304 milioni di dollari fino al 2021 dando lavoro a 3600 persone in più rispetto ad oggi.
La scelta del Texas non è casuale. Lo Stato è uno dei preferiti per chi avvia nuove attività per via della bassa tassazione in generale e regolamenti che permettono alle imprese che operano in loco di svilupparsi attraverso l’emissione di obbligazioni esenti da tasse. Negli USA l’imposizione fiscale per le società e i privati, varia da Stato a Stato; il Texas (così come, ad esempio, l’Alaska o la Florida), non prevede nessuna imposta aggiuntiva sul reddito, sia a livello societario, sia personale, rispetto a quella federale. In linea generale la pressione fiscale è più bassa del 30% rispetto alla media nazionale. L’aliquota equivalente alla nostra IVA è del 6.25% sul prezzo finale di beni materiali e servizi; sono esenti dalla tasse macchinari e attrezzature usate in produzione, così come il gas e l’energia elettrica, qualora questi siano fondamentali nei processi produttivi.
Corporation, Istituti bancari e altre società che operano nel Texas pagano la cosiddetta Franchise Tax, un’imposta di concessione per la quale la base imponibile è calcolata sull’importo maggiore tra profitto e capitale, inteso come totale degli attivi della società, meno le passività; nel primo caso, la tassa è calcolata moltiplicando profitto e lordo delle tasse per un’aliquota del 4.5%; nel secondo caso il capitale tassato dichiarato annualmente è moltiplicato per un’aliquota dello 0.25%.