Nato dagli studi di Douglas C. Engelbart (scomparso qualche anno fa), il mouse dovette attendere qualche anno prima di avere un successo planetario attuale: fu proprio grazie al mouse infatti che nacque l’idea dell’interfaccia grafica e del puntatore, un modo nuovo e molto più semplice di una stringa di testo per comandare un calcolatore.
La sua popolarità è però strettamente legata al mondo Apple. Per quale motivo lo raccontiamo in un articolo pubblicato da Macitynet ormai molti anni fa. In sintesi però possiamo dire che l’invenzione nata nei laboratori di Xerox venne adocchiata da Apple e trasformata in un prodotto commerciale. Uno dei primissimi mouse fondati su quelle licenze fu il mouse del Lisa.
Ora passati decenni da quella invenzione si pensa al mouse come qualche cosa che è sempre esistito e si dibatte sulle sue qualità perchè le implementazioni e le tecnologie nel corso della storia ne hanno trasformato il profilo e le funzioni.
Del resto sussistono anche diversi punti di vista sulla sua effettiva utilità. Per quanto riguarda i portatili ma anche il mondo dei desktop c’è ad esempio chi non concepisce altro che il trackpad anche per i compiti più gravosi a chi, come chi scrive, vede comunque il mouse come protagonista anche in situazioni dove avrebbe delle alternative.
Nel mondo Apple chiedersi quale sia il miglior mouse è una domanda cruciale: seppure l’azienda di Cupertino, come detto, sia stata la prima al mondo a credere fortemente in esso e a progettare una interfaccia che lo ponesse al centro, la proposizione tecnica e commerciale dei mouse Apple è sempre stata controversa.
Prima criticata per la mancanza del secondo tasto, poi per la forma a saponetta, più tardi per il (francamente…) imbarazzante mouse dell’iMac che senza guardarlo era impossibile capire se fosse stato impugnato dal verso giusto, poi per la mancanza di una versione wireless e adesso per un design iconico e particolare, ma forse proprio per questo privo della flessibilità di utilizzo che si richiede in un ambiente professionale.
Scorrendo Internet è quindi facile trovare utenti che sono andati all’inseguimento di prodotti che potessero sostituire o affiancare quello che si trova nella confezione, benché inizialmente le alternative fossero poche, da più di qualche anno la scelta si è fatta particolarmente ricca, specie con il mondo gaming che offre inequivocabilmente il meglio di questa tecnologia.
La scelta
Chi pensa che scegliere un buon mouse sia una cosa facile si illude o forse non ha ben presente come funziona e a che cosa serve un mouse: si tratta dell’estensione del nostro braccio. Più della tastiera è il vero punto nevralgico attraverso cui comandiamo il computer, e con esso le applicazioni.
Utilizzare per otto o dieci ore al giorno un mouse scomodo, impreciso o che non riusciamo a dominare correttamente può, nel migliore dei casi, rallentare il lavoro e nel peggiore vanificarlo del tutto o addirittura spedirci dal dottore (mai sentito parlare della tendinite da mouse?)
Fattore ergonomia
Meglio pensarci prima allora, e anche bene: il primo parametro è senza dubbio l’ergonomia, anche più della precisione e della bellezza del prodotto, trovare un mouse che sia comodo è una necessità. Comodo per la mano ma anche per la posizione che teniamo con esso: c’è chi muove il mouse con il palmo della mano, chi con le dita, chi usa anche il pollice e chi no.
Prima di acquistare un mouse sarebbe necessario, letteralmente, impugnarlo magari da chi ne ha già comprato uno o in un centro commerciale (dove spesso ci sono modelli esposti per una prova “live”). Sotto questo punto di vista anche il peso ha importanza, perché determina la sicurezza con la quale muoviamo il puntatore e la velocità con cui agiamo, anche se in questo parametro entra pure la precisione, di cui parliamo più avanti.
Fattore connessione
Il secondo aspetto è dato dalla connettività: esistono mouse wireless che utilizzano la connessione Bluetooth, altri che usano un segnale wireless dedicato, altri che possono essere usati in modo ibrido e alcuni solo a filo.
Ovviamente un mouse a filo è più scomodo di uno wireless, perché propone un vincolo fisico al computer; di contro con il filo il mouse non dipende da una batteria, e può optare per soluzioni tecniche più aggressive e dispendiose dal punto di vista dei consumi.
La connessione Bluetooth per i mouse wireless è più instabile e soggetta a disturbi (e la portata del segnale è ridotta come la banda passante), ma quella wireless tramite una antenna USB occupa una (preziosa) porta, problema molto sentito nei portatili.
Da notare che alcuni produttori optano per tecnologie proprietarie. Una delle più popolari ed utilizzata è USB Logi Bolt offre una connessione wireless basata su Bluetoooth che promette una connessione wireless sicura e ad alte prestazioni tra il mouse e il computer. Logitech offre anche dispositivi Logitech Unifying basato invece su di un protocollo proprietario a 2.4 GHz.
In tutti e due i casi un mouse che sfrutta una tecnologia proprietaria significa occupare una porta USB, proprio come se stessimo parlando di un mouse a cavo.
Questione di dpi
Il terzo aspetto è dato dalla velocità, che diventa assai più importante nei modelli Mac con display retina. Quando si parla di velocità in pratica si parla di risoluzione del mouse che viene espressa in Dpi
Che cosa è la risoluzione? Detto in poche parole la risoluzione di un mouse è il numero di pixel che il mouse è capace di vedere quando si muove. La risoluzione si esprime in punti per pollice (dots per inch) e nei fatti esprime la velocità con cui un mouse si sposta sullo schermo in rapporto alla distanza con cui l’utente sposta il mouse. Più il mouse ha specifiche Dpi elevate più sarà veloce nel movimento, questo significa che quando si hanno schermi molto grandi con elevate risoluzioni si dovrà fare meno movimento fisico per spostare il cursore da una parte all’altra dello schermo.
Se disegnate in vettoriale, con un CAD, un programma 3D su schermi retina ad elevatissima risoluzione, se giocate con il computer la risoluzione di un mouse potrebbe essere importante. Attenzione però, la velocità non significa precisione. In alcune situazioni avere un mouse più lento significa avere anche un mouse che consente posizionamenti più precisi.
Per questa ragione se il vostro lavoro è basato sul Finder, il browsing web e le App di Office, la risoluzione potrebbe essere un valore non primario. Se utilizzate molto Photoshop e i pennelli meglio virare su qualche cosa di più preciso e controllabile come una tavoletta grafica.
In ogni caso va anche detto che i mouse moderni permettono di modificare la risoluzione con un semplice tocco di un bottone, modificandone il comportamento a seconda del lavoro che si sta facendo.
Polling rate, questo sconosciuto
Se siete dei giocatori, come detto può contare ma conta molto però anche il Polling rate, un valore che determina quante volte al secondo il computer comunica con il mouse.
Più alto è il valore (1000 è un ottimo valore, 100 è piuttosto basso) più i movimenti sono omogenei e vi permettono di avere il controllo della situazione in tempo reale, più è basso più vi sembrerà che il puntatore abbia un ritardo, impercettibile ma presente.
Ottico o laser?
C’è anche da considerare la diversa tecnologia usata, fattore da non sottovalutare: laser o ottico? Il discorso è molto complesso da fare in questa sede. Per questo abbiamo preparato un approfondimento apposito che trovate a questo link.
In sintesi però diciamo che oggi la gran parte dei mouse sono Laser perchè questa tecnologia è più universale e digerisce quasi tutte le superfici, in più consuma meno quindi è adatta ai mouse wireless. Di contro richiede software di gestione più sofisticati e precisi che non tutti i produttori sono in grado di mettere in campo.
I mouse ottici sono migliori quando si tratta di superfici regolari, come ad esempio tappetini, e generalmente è più economica da implementare. È questa la tecnologia che normalmente viene usata per i mouse a filo.
Bello o brutto?
Infine, l’aspetto. Dopo l’ergonomia, la precisione e i parametri di connessione l’aspetto dovrebbe essere l’ultimo dei problemi, ma nella realtà delle cose questo conta eccome. D’altra parte l’avete sottomano tutto il giorno, non è che non lo notate. Ma su questo c’è poco da dire, il giudizio è del tutto soggettivo.
C’è un aspetto che è legato alla presenza della rotella: una superficie touch è più bella da vedere e più ricca di interazioni, ma è indubbio che una rotella offre una precisione nel movimento impareggiabile, oltre ad un pulsante supplementare.
I migliori mouse secondo noi
Dopo avere elencato sinteticamente alcuni dei parametri tecnici che devono essere considerati almeno sommariamente quanto si sceglie un mouse, veniamo alla nostra scelta. In questo elenco che pubblichiamo le scelte sono soggettive e in evoluzione. Viene aggiornato con una certa frequenza, quando escono prodotti notevoli.
Non attendetevi aggiornamenti molto frequenti perché per fortuna o per sfortuna i mouse sono prodotti abbastanza maturi che evolvono con una certa lentezza. L’elenco è stilato sulla base delle differenti tipologie di mouse, scegliendo tra diverse periferiche che si distinguono per caratteristiche e per funzioni.
Logitech MX Master 3S
Sicuramente uno dei mouse più famosi del mondo per design, eleganza e capacità tecniche, il Logitech MX Master 3S cede il passo solo a prodotti del settore gaming, per il resto è un ottimo prodotto praticamente per tutto, sia per l’utente occasionale che per quello che usa il Mac per scopi più verticali.
Costruito per destrorsi, offre una rotella laterale per selezioni progressive e una rotella superiore motorizzata per scorrimenti molto veloci oppure molto precisi, oltre ai pulsanti e a una ottima risoluzione.
I driver per Mac sono ben supportati e il prodotto è ottimale in ufficio, specie per gli utenti molto esigenti: interessante la modalità Flow, che grazie ai driver può comandare due computer (Mac o PC Windows) contemporaneamente, semplicemente muovendosi a destra o sinistra dello schermo, potendo anche copiare e incollare i file tra i due.
La versione 3S è diversa dalla precedente solo per una maggior risoluzione (8000 dpi) e per il fatto che il tasto destro è più silenzioso.
Maggiori info tecniche nella pagina ufficiale, noi ne abbiamo parlato nel dettaglio qui:
Razer Basilisk V3
Se volete un mouse a filo per togliervi ogni preoccupazione di ricarica della batteria o perchè siete nostalgici andate tranquilli sul Razer Basilisk V3 ha capacità tecniche molto interessanti anche per l’ufficio (come abbiamo visto nella nostra recensione), in particolar modo per chi disegna o utilizza applicazioni che necessitano di grande precisione. L’illuminazione è molto particolare e al buio è un gran bel vedere, anche se è vero che si può spegnere all’occorrenza.
Come tutti i mouse Razer recenti, non offre i driver per Mac, ma se non avete grandi necessità di personalizzazione funziona benissimo anche sui computer della mela.
Razer Deathadder V3 Pro
Il nuovo Razer Deathadder V3 Pro è senza dubbio uno dei modelli di punta del marchio del serpente, proprio di una ergonomia davvero impareggiabile per chi utilizza il mouse per moltissimi compiti, dallo studio al lavoro, dal disegno al gioco.
Le caratteristiche sono spaventosamente alte, come abbiamo visto nella nostra prova, tanto che questo è probabilmente uno dei prodotti più potenti del mercato: doppia connettività, wireless o cablato, piedini in ceramica e un peso davvero leggerissimo, oltre ad una risoluzione davvero importante di 30.000 dpi.
Il prezzo non è modesto ma è adeguato alla tecnologia che presenta. I più esigenti possono anche acquistare il Razer HyperPolling Wireless Dongle, per aumentare il polling rate, in pratica il numero di volte in cui il mouse comunica con il computer, un dettaglio insignificante per i più ma determinante per chi è nel mondo dell’eSport.
Logitech MX Anywhere 3
Il Logitech MX Anywhere 3S lo indichiamo in questo elenco perché è piccolo, disponibile in varie colorazioni e ci sta benissimo tanto sopra la scrivania quanto nella tasca esterna dello zaino, oppure anche in quella dei pantaloni se non si deve fare molta strada.
Offre la connessione via dongle USB oppure più semplicemente via Bluetooth, in base alle esigenze dell’utente e consente anche uno switch veloce tra tre dispositivi.
Come abbiamo raccontato nella nostra recensione, dove l’abbiamo provato nella versione business con la tastiera MX Keys associata, il mouse eredita alcune caratteristiche interessanti del fratello maggiore MX Master 3S, come la rotella motorizzata e il pieno supporto ai driver per Mac, anche qui con la modalità Flow che permette di comandare due computer (Mac o PC) contemporaneamente).
Logitech G203 Lightsync
Modello base della linea gaming, il Logitech G203 Lightsync è offerto in diverse colorazioni. È un mouse casual che nasce soprattutto per il gioco ma si presenta come interessante anche per tanti altri compiti. La parte posteriore è illuminata e le caratteristiche sono di tutto rispetto, come ad esempio la risoluzione sino a 8.000 dpi, che per un mouse di questa fascia di prezzo sono davvero tantissimi.
Funziona con Windows, con macOS e anche con Chromebook, nel caso. Il prezzo è basso e e spesso diventa anche più basso quando si trovano sconti che non sono infrequenti. Anche questo è un mouse a cavo ma quando si trova ntorno a 30 euro va tenuto in assoluta considerazione.
Ligitech Pebble
Se l’obbiettivo è sempre spendere poco ma avere anche la connessione wireless, è difficile trovare qualche cosa che unisce queste due esigenze in maniera più efficace del Logitech Pebble.
Si tratta di un mouse che a volte in occasione delle giornate di sconti scende ad un prezzo molto vicino a 10 euro. Ha poi dalle dimensioni davvero piccole, facilmente trasportabile, che non rinuncia a un design unico, minimale e moderno. È pratico e di facile utilizzo, studiato soprattutto per chi è sempre in movimento senza rinunciare a prestazioni di livello
È dotato di doppia connettività, potendolo collegare tramite Bluetooth o ricevitore USB, rendendolo particolarmente versatile e in linea teorica compatibile con qualsiasi dispositivo dotato di USB. Naturalmente, funziona con Mac e Windows senza problema alcuno.
Logitech Pebble Wireless Mouse M350 ha una durata della batteria fino a 18 mesi ed è dotato dell’impostazione “auto-sleep” che permette di attivare la modalità risparmio energetico quando non è in uso.
Logitech Lift
Per chi è abituato ai mouse più tradizionali, inclusi quelli da gaming, passare ad un mouse verticale è una transizione non del tutto semplice, ma che offre indubbi vantaggi: il Logitech Lift è l’ultimo e più avanzato modello di questa nicchia di prodotti, che eredita alcune delle migliori caratteristiche del fratello Logitech MX Master 3S e le mette in una forma inusuale, ma che con un po’ di impegno può diventare davvero comoda.
La forma infatti è quella di un mouse Verticale, perché la sua forma è sostanzialmente ruotata di circa 90° rispetto ad un mouse normale, con i tasti principali e la rotella posizionati in modo perpendicolare, invece che parallelo, alla superficie di appoggio.
Questo fattore implica che il mouse si “impugna” in modo molto diverso da un mouse più tradizionale sotto molti punti di vista: seppure la mano sia comunque appoggiata al mouse, le dita sono sospese verticalmente e in posizione più rilassata e anche la postura del polso, ruotata, pesa meno e va a ridurre sensibilmente il rischio di problemi legati alla Sindrome del Tunnel Carpale, malattia alle articolazioni del polso derivata da un inappropriato utilizzo delle mani nei lavori manuali, incluso l’uso di mouse e tastiera.
Considerate le premesse e la tecnologia che presenta tanto alto. Si trova in diverse colorazioni dal sito ufficiale Logitech oppure anche su Amazon.it
3DConnexion CadMouse Pro Wireless
Il 3DConnexion CadMouse Pro Wireless (qui la recensione) nasce come mouse per architetti, illustratori e genericamente per chi disegna su Mac.
Dotato di tre tasti frontali più rotella (al posto dei classici due), offre un insieme di driver molto potenti e articolati, probabilmente i migliori che sin qui abbiamo visto su macOS, oltre ovviamente ad un chip laser potente (sino a 7200 dpi) e una tripla connessione, che quando a filo offre anche un polling rate di 1000 Hz, fattore abbastanza inusuale per un mouse che non sia da gioco.
Il 3DConnexion CadMouse Pro Wireless è un prodotto molto avanzato, potente e preciso, il cui prezzo è allineato alle potenzialità.
Razer Naga Trinity
Il Razer Naga Trinity è prodotto molto avanzato pensato per giochi come League of Legends. Offre caratteristiche di alto livello come un sensore ottico 5G da 16 000 DPI reali in modo da assicurare elevata precisione e velocità. È dotato di 3 pannelli laterali intercambiabili, che consentono di selezionare la configurazione a 2, 7 e 12 pulsanti, in base esigenze di gioco.
Il suo punto di forza è proprio in questa piccola tastiera laterale per la personalizzazione di ogni tasto (solo su Windows però) lo pone come prodotto ideale a chi, per esempio, non può usare entrambe le mani. In tutto si può arrivare a 19 pulsanti programmabili
Il prezzo è importante, perché comunque è un mouse con una altissima precisione e illuminazione RGB: lo si acquista dal sito ufficiale ma è presente anche su Amazon.it. Solo sullo store di Razer è presente una versione per mancini, molto simile e un po’ meno costosa.
Apple MagicMouse 2
Dell’Apple MagicMouse 2 si è detto di tutto: nonostante la controversa storia di Apple per i mouse, è indubbio che il look di questo modello resti unico nel settore. L’aspetto minimalista sino all’estremo, la superficie touch che permette diversi movimenti e interazioni con le App più comuni come Foto, Anteprima, Safari e ovviamente anche il Finder.
Il MagicMouse è pensato per essere unico e inimitabile, perfetto in (quasi) tutti i minimi dettagli. Ha una batteria ricaricabile e ora include anche un cavo intrecciato da USB-C a Lightning
Così perfetto che forse manca di quella praticità che prodotti meno ambiziosi dal punto di vista del design sanno offrire: ne è un esempio chiaro il più grande difetto, il connettore Lightning (ora che c’è anche la versione USB-C il “vecchio” mouse si può trovare in offerta) posto nella parte inferiore, che impedisce la ricarica durante l’uso. La scelta di metterlo in una posizione invisibile va a pieno beneficio della forma, meno della praticità.
Così è anche per la mancanza di una rotella fisica, che in un ambito produttivo è quasi necessaria: per questo e per altri motivi il mouse di Apple è eccellente per un utilizzo casual del Mac, meno per l’ambiente produttivo, addirittura dannoso nei videogiochi (dove le gesture touch possono diventare un problema).
Vi ricordiamo le nostre iGuide sugli accessori per Mac pensate sopratutto per equipaggiare Mac mini o estendere le capacità dei MacBook : monitor, webcam, monitor audio desktop, speaker, mouse e tastiere.