Questo sito contiene link di affiliazione per cui può essere compensato

Home » Hi-Tech » e-Book e Libri » I migliori libri sull’arte della scrittura

I migliori libri sull’arte della scrittura

Pubblicità

L’arte la devi mettere da parte. È così complessa e difficile, elusiva, sfuggente. Solo un grande atto di arroganza intellettuale permette a qualcuno di dire “Sono un artista”. È come dire “Sono uno scienziato”. Ecco, magari: ti piacerebbe. Ma in realtà cosa sei?

Quando si va a vedere la vita e il lavoro dei grandi e veri artisti nelle sue minuzie, ecco, quello è il momento che si trova una vera introduzione ai contenuti che aprono la strada all’arte. E alla scienza, se è per questo. Benvenuti nella nuova lista dei migliori libri di Macity dedicata alla ricerca delle routine dei grandi

Qui trovate tutti gli articoli con i Migliori libri di Macity raccolti in un’unica pagina.

migliori libri guida

Rituali quotidiani: «Infinite varietà, imprevedibili follie e inimitabili routine degli artisti»

Se c’è un libro che vale la pena pescare da questa lista è sicuramente questo. In questo libro unico, Mason Currey disegna centocinquantun inaspettati ritratti di creativi geniali, colti nella loro quotidianità privata e professionale: quando si alzano e si coricano, quando mangiano e lavorano, quando passeggiano o leggono o si preoccupano. Questi squarci curiosi ci rivelano abitudini, vizi, segreti, manie, capricci e fobie dei più grandi miti della letteratura, dell’arte, della scienza, della musica, del cinema.

Per esempio: Truman Capote riusciva a scrivere solo da sdraiato e doveva rigorosamente avere accanto caffè e sigarette, ma non sopportava di vedere nel posacenere più di tre mozziconi; Lev Tolstoj di mattina non rivolgeva mai la parola ai famigliari e, dopo la toeletta e la colazione a base di due uova sode, si ritirava nel suo studio con una tazza di tè, per non uscirne prima delle cinque del pomeriggio; l’insonne Federico Fellini ogni mattina si alzava alle sei e cercava inutilmente di prepararsi una buona tazza di caffè, aspettando le sette per poter telefonare a qualcuno sperando di non essere insultato.

Sto caricando altre schede...

Scrittura ribelle. Anti manuale di scrittura creativa

La scrittura, questa misteriosa. Come si fa? Il lavoro con approfondimenti sulle tecniche di stesura di scrittori diversi. Questo libro è un affascinante svelamento dei misteri della scrittura, del taglio, della riscrittura e della pubblicazione di opere creative. Ella Marciello è una direttrice creativa, copywriter, digital strategist e docente. Lavora in comunicazione dal 2010, è attiva nel campo della parità di genere come portavoce e creativa di Hella Network e per Startup Italia è una delle 1000 donne “unstoppable” che stanno cambiando il nostro paese.

Sto caricando altre schede...

Scrivere un romanzo. Come strutturare personaggi e storie in modo efficace

Un vero classico. L’arte del romanzo vive all’interno dell’immaginario collettivo avvolta da una sfera di sacralità inviolabile; di conseguenza, la possibilità del suo insegnamento viene spesso negata e derisa. In realtà, da un libro, qualche volta è possibile acquisire la spinta per scrivere nella giusta direzione. Qualche altra volta si possono trovare stimoli, o esempi o indicazioni concrete per la risoluzione dei problemi. Qualche altra volta ancora si riesce a ottenere qualcosa di più, come una profonda esplorazione delle strutture del romanzo, condotta da qualcuno competente e esperto. È il caso di Donna Levin, insegnante di scrittura e scrittrice lei stessa, che ci aiuta a conoscere quello che è necessario sapere per scrivere al meglio il proprio romanzo.

Sto caricando altre schede...

Il van Gogh di Liz Taylor

Cos’è l’arte? In questo libro in uscita lo scoprite a partire da un famoso caso giuridico. Nel 1963 Liz Taylor acquistò all’asta un Van Gogh appartenuto a una collezionista tedesca. Gli eredi citarono l’attrice reclamando il quadro e sostenendone l’illegittima confisca da parte del regime hitleriano. Non tutti conoscono questa storia ma il mondo dell’arte ne possiede a decine. L’autore racconta quelle più significative in un avvincente viaggio tra corti dei tribunali, artisti e collezionisti, dove il lettore potrà scoprire risvolti meno noti di questo mondo. Per esempio, come la legge definisce oggi l’arte, quali sono i meccanismi della censura, quali sono le regole del mercato. E ancora storie di falsi e furti ma anche graffiti dipinti di notte sugli edifici. Infine, ci si chiede come si sia distinta l’arte «ufficiale» da quella più critica e sovversiva.

Sto caricando altre schede...

Contro l’interpretazione e altri saggi

Ogni volta che pensiamo l’arte, pensiamo a qualcosa che non esiste. Ma serve un genio per spiegarcelo. Un limpido talento critico, una capacità fuori dal comune di orientarsi nell’universo contemporaneo di segni e linguaggi plurali: con sguardo allenato da continue combinazioni tra passioni profonde e interessi eclettici, Susan Sontag traccia un’originalissima, radicale rotta attraverso la teoria, la letteratura, il cinema, il teatro e le arti degli anni sessanta del ’900. Prima dell’“età del nichilismo”, Sontag scrive gli articoli riuniti nel 1966 in Contro l’interpretazione, il suo libro d’esordio come saggista: “un atto di liberazione intellettuale” che la fa in breve diventare una figura di riferimento dello scenario contemporaneo, delle sue rivelazioni, trasgressioni, sperimentazioni, illusioni, della sua opposizione alle gerarchie (alto/basso) e alle polarità (forma/contenuto, intelletto/sentimento).

Che scriva dello “stile” come centro di gravità dell’espressione artistica o disegni una mappa dettagliata e ormai classica delle forme della sensibilità “Camp”, che parli degli happening in cui l’azione evade dai teatri o si sposti dal diario di Pavese ai Taccuini di Camus, dalla libertà di Genet alla coscienza disgustata di Sartre, il filo delle parole di Susan Sontag non perde il suo obiettivo: evitare che il vaso di Pandora dell’interpretazione-superfetazione si rovesci sull’esperienza dell’opera d’arte, deformandola e saturandola di “significati” a proprio uso e consumo.

Sto caricando altre schede...

Schiavi del Tempo: La folle corsa del mondo postmoderno

In questo libro Ivan Pretuzzi fa un lavoro difficile ma che riesce a portare a termine con destrezza. Questo infatti è un saggio appassionato, profondo e mai banale, che indaga la realtà senza filtri né disincanto, per scavare a fondo in una delle più grandi tragedie dell’uomo postmoderno, la folle accelerazione sociale, e la conseguenza più devastante che si porta appresso: il prosciugamento del tempo libero.

Un’analisi sorprendente, alla base di qualsiasi percorso artistico, che anziché chiudersi entro i paletti rassicuranti del pessimismo, si apre a nuovi scenari esistenziali, dove la vita non corre più, perché non ne ha più bisogno, ma viaggia lungo binari più lenti e consapevoli. Un libro che non promette ricette, ma offre spunti di riflessione in grado di scuotere il lettore, che non regala verità, ma solo un’umile certezza: la vita è una sola e il tempo il dono più importante da salvaguardare.

Sto caricando altre schede...

Come pensano le foreste. Antropologia oltre l’umano

È un’opera fondamentale di Eduardo Kohn. Talente buono che, nonostante sia uno dei fuorisacco di questa lista dei Migliori di Macity (sennò che lista di Macity sarebbe?) merita di stare in una posizione alta della lista stessa. Dopo quattro anni di lavoro sul campo tra i Runa dell’Alta Amazzonia, in Ecuador, il ricercatore attinge alla ricca etnografia e biologia dell’immensa e minacciata foresta “pensante” per esplorare come i popoli amazzonici interagiscono con le numerose creature che abitano uno degli ecosistemi piú complessi al mondo. Se focalizziamo l’osservazione antropologica sulle modalità in cui gli umani entrano in relazione con gli altri esseri viventi, il tradizionale punto di vista occidentale dell’analisi, che ha l’effetto di separarci dal resto del mondo, collassa.

Tuttavia, la novità maggiore del saggio sta nell’evidenziare che questo collasso può rappresentare un’opportunità: approfondendo come le nostre vite e quelle degli altri viventi siano inestricabilmente interconnesse nella grande rete della foresta, davanti a noi si dischiudono nuovi strumenti concettuali e nuove visioni ispirate alla catena delle interrelazioni e al linguaggio con cui il resto del mondo parla e ci parla. In questo lavoro rivoluzionario, Kohn conduce dunque l’antropologia verso una direzione inedita ed entusiasmante, offrendo un modo piú ampio e aperto di pensare a un pianeta radicalmente condiviso.

Sto caricando altre schede...

«Arte»

Il nome sta volutamente tra virgolette. Deve. È così che Yasmina Reza lo ha pensato. «Il mio amico Serge ha comprato un quadro» annuncia Marc, da solo in scena, ad apertura di sipario. «È una tela di circa un metro e sessanta per un metro e venti, dipinta di bianco. Il fondo è bianco, e strizzando gli occhi si possono intravedere delle sottili filettature diagonali, bianche». Subito dopo Marc viene a sapere dallo stesso Serge che il quadro bianco a righe bianche è stato pagato duecentomila franchi: cosa che Marc giudica grottesca, poiché secondo lui è «una merda». Un terzo amico, Yvan – che ha già abbastanza guai con i preparativi del suo matrimonio –, non prende posizione, venendo accusato dagli altri due di pusillanimità e doppiezza.

Così, la serata che i tre decidono di trascorrere insieme si trasforma in un regolamento di conti, in un gioco al massacro: il quadro bianco a righe bianche diventa il rivelatore da cui affiorano a poco a poco nevrosi, risentimenti e rivalità, mentre le parole si fanno sempre più velenose, sempre più acuminate, fino a ridurre in macerie la fragile impalcatura di un rapporto fondato sull’egoismo, la vanità e l’ipocrisia.

Yasmina Reza, di cui conosciamo la penna affilata e lo sguardo chirurgico, tocca in questa commedia nera vette di comica crudeltà, si diverte e ci fa divertire – perché ridiamo molto, anche se sempre più a denti stretti, a mano a mano che da sotto la maschera buffa del théâtre de boulevard vediamo spuntare la malinconia.

Sto caricando altre schede...

La panne

Meglio del processo di Kafka, questo piccolo capolavoro di Friedrich Dürrenmatt. Quattro pensionati – un giudice, un avvocato, un pubblico ministero e un boia – ammazzano il tempo inscenando i grandi processi della storia: a Socrate, Gesù, Dreyfus. Ma certo è più divertente quando alla sbarra finisce un imputato in carne e ossa: come Alfredo Traps, rappresentante di commercio, che il fato conduce un giorno alla villetta degli ex uomini di legge. La sua automobile ha avuto una panne lì vicino, ma lui non se ne rammarica, anzi: pregusta già il lato piccante della situazione. Si ritrova invece fra i quattro vegliardi, che gli illustrano il loro passatempo.

L’ospite è spiacente: non ha commesso, ahimè, nessun delitto. Come aiutarli? Niente paura, lo rassicurano: “un crimine si finisce sempre per trovarlo”. E se la colpa non viene alla luce, la si confeziona su misura: “bisogna confessare, che lo si voglia o no, c’è sempre qualcosa da confessare”. Tra grandi abbuffate e abbondanti libagioni, il gioco si fa sempre più pericoloso, finché il piazzista si avvede d’essere non già un tipo banale, mosso solo da meschine aspirazioni di carriera e sesso, bensì un delinquente machiavellico, capace di usare la sua amante come un’arma infallibile contro il superiore cardiopatico.

Sto caricando altre schede...

La zona d’interesse

Martin Amis ci ha lasciato poco prima che uno dei suoi romanzi migliori diventasse un film durissimo. Una storia che merita non solo di essere vista ma anche di essere letta, per quanto ci insgna sulla materia dell’arte, cioè la natura umana. Al Kat Zet, la zona d’interesse, la vita scorre placidamente: madri che passeggiano con le figliolette, ricchi pasti serviti alla mensa ufficiali, tediosa burocrazia negli uffici, caldi incontri nelle alcove. Tutto intorno un’altra vita, se questa è vita, freme e spira, a centinaia, a migliaia, giù per le fosse, su per i camini. Ma qui, lungo il viale alberato della zona d’interesse, comprendente terreni, officine e centro residenziale delle SS, due amici d’infanzia, Golo Thomsen, ufficiale di collegamento fra l’industria bellica e il Reich, e Boris Eltz, capitano valoroso e senza scrupoli, possono fantasticare sulle morbide forme della procace Hannah Doli, moglie dello spietato Kommandant del campo, come in un qualunque caffè del centro. Il grottesco per parlare dell’orrore.

Amis affida quella dimensione a Paul Doli, che con i suoi tic, le sue ansie e le sue lascivie, incarna tutto l’assurdo del regime. Della tragedia è invece interprete Szmul, capo dei Sonderkommando, “gli uomini più tristi del Lager”. Szmul il corvo del crematorio, Szmul che traffica in cadaveri. E resta spazio, nel catalogo delle esperienze umane travolte dall’orrore, per l’investigazione dell’amore in tempo di strage, attraverso il racconto dei turbamenti passional-sentimentali dell’arianissimo Golo, terza voce narrante del romanzo. Ma può nascere qualcosa di buono sullo sfondo dei camini?

Sto caricando altre schede...

Il mestiere di scrivere

Ci voleva un genio come Raymond Carver per arrivarci. Questo libro raccoglie le lezioni, gli esercizi, i consigli e le note sulla scrittura di uno dei maestri della narrativa americana. Raymond Carver nel corso della sua vita ha sempre affiancato al «lavoro di scrittore» quello di insegnante; nella convinzione che il talento dovesse accordarsi con le intenzioni e la tecnica, e potesse svilupparsi attraverso il metodo. Questo libro è il breviario di un artigiano ma anche un atto d’amore per la letteratura; un modo per riflettere sul senso del narrare e mettersi alla prova, confrontandosi con chi ha fatto della scrittura la propria vita.

Sto caricando altre schede...

Il grande libro della scrittura. Manuale pratico, avventuroso e filosofico per scrivere qualsiasi storia

Conclude questa lista un po’ ondivaga una doppietta. La prima è ancora sulla scrittura, grazie a Marco Franzoso. «Perché alcune storie di fantasia, ambientate in luoghi e tempi lontani dai nostri, vissute da personaggi a noi estranei – oltre che del tutto inesistenti – ci commuovono e ci turbano e possono cambiare le nostre esistenze, quando certi fatti orribili o struggenti, ma comunque reali, ci lasciano alle volte senza reazioni?» questo l’interrogativo da cui prende avvio il viaggio attorno agli arcani della scrittura: scrutando tra classici e opere amate con la curiosità del pioniere e la chiarezza del cartografo, in queste pagine Franzoso accompagna il lettore attraverso una distesa di parole allo stesso tempo nota e ignota, capace di sorprendere e di smarrire, di ammaliare e paralizzare.

Il suo è un insolito manuale che passo dopo passo – procedendo dalla progettazione di una storia alla strutturazione di un soggetto, dall’ideazione di un motore narrativo alla costruzione di una trama, dalla stesura di un incipit alla scultura di un personaggio, dalla messa in scena di un’ambientazione allo sviluppo di un dialogo – ci fa scoprire dove nasce il fascino dei nostri romanzi preferiti e come possiamo avvicinarci alla scrittura con la stessa consapevolezza di un grande autore. Un cammino ricco di consigli tecnici e traboccante di passione, che ci porta a incrociare e rincrociare le strade di Fëdor Dostoevskij e Virginia Woolf, Leopold Bloom ed Elizabeth Bennet, Carlo Emilio Gadda e Daniele Del Giudice, aiutandoci a guardare ai loro passi da una prospettiva completamente nuova.

Questa è un’opera che mentre ci offre una mappa per muoverci nelle nostre esplorazioni private ci parla del mistero della letteratura. Un invito a guardarci dentro, e a chiederci se sulla famosa isola deserta vorremmo davvero avere con noi il libro della nostra vita o piuttosto quello che potrebbe aiutarci a scriverlo. La copertina può variare.

Sto caricando altre schede...

Civiltà sepolte

C. W. Ceram si è proposto, in questo libro ormai divenuto un classico, “di mettere in luce il carattere appassionante, drammatico, profondamente umano” delle ricerche archeologiche. In sua compagnia assistiamo ai favolosi trionfi registrati nelle scoperte di civiltà scomparse, al seguito di archeologi, scavatori, ostinati studiosi come Schliemann o Thompson, di quanti hanno rivelato civiltà dimenticate di cinquemila anni or sono. Partendo dal primo teorico della nuova scienza, Winckelmann, e giungendo alle moderne esplorazioni americane nei territori dei Maya e degli Aztechi, Ceram traccia un’avventurosa storia dell’archeologia nei suoi principali teatri: il Mediterraneo, l’Egitto, la Mesopotamia, l’America.

Sto caricando altre schede...

Qui trovate tutti gli articoli con i Migliori libri di Macity raccolti in un’unica pagina.

 

Offerte Apple e Tecnologia

Le offerte dell'ultimo minuto le trovi nel nostro canale Telegram

Offerte Speciali

Dieci regali Apple da acquistare su Amazon con consegna prima di Natale

Dieci prodotti Apple con sconto su Amazon e che arrivano entro Natale

Arrivano in tempo per i vostri acquisti di fine anno. Comodissimi per chiudere un bilancio con le spese più utili per il lavoro.
Pubblicità

Ultimi articoli

Pubblicità