Cosa vuol dire fare un libro? Come si costruisce? Che cosa serve? Tra self publishing e stampanti laser o a getto d’inchiostro di alta qualità le possibilità di far uscire dal cassetto il nostro romanzo o il nostro poema aumenta. Ma il vero problema è un altro.
Far da sé non sempre è garanzia di qualità perché il libro, oltre a essere scritto bene e rispettando alcune convenzioni chiave, è anche un oggetto di artigianato che richiede cura e sapienza nel modo con il quale viene montato. Ecco dunque che serve sapere cose che non sono quelle semplicemente della scrittura. Almeno, non solo.
Qui trovate tutti gli articoli con i Migliori libri di Macity raccolti in un’unica pagina.
Sei proprio il mio typo. La vita segreta delle font
Piccola rivoluzione quando è uscito negli Usa, quesot saggio colto di Simon Garfield è un punto di riferimento per capire la storia di un aspetto molto particolare della tipografia. Pressoché sconosciute fino a vent’anni fa, grazie all’avvento della tecnologia informatica oggi le font sono a tutti gli effetti protagoniste del nostro quotidiano. Ma quali sono state le tappe che le hanno portate a uscire dalla ristretta cerchia di addetti ai lavori e di qualche sparuto appassionato? La risposta è in questo saggio di Simon Garfield, che rappresenta un autentico compendio della secolare storia della tipografia, da Gutenberg ai giorni nostri, che conta oltre centomila tra font e caratteri tipografici, ognuno con le sue peculiarità e le sue alterne fortune. Condito di aneddoti sul design delle parole intorno a noi, “Sei proprio il mio typo” si impone come testo di riferimento per quanti desiderano conoscere l’affascinante mondo delle font che, come sottolinea l’autore, non sono il semplice disegno di lettere dell’alfabeto, ma costituiscono un vero e proprio veicolo di emozioni. E, come vedremo, è proprio in virtù di questa loro innata capacità comunicativa che, in molti casi, sono finite per diventare icone universalmente riconoscibili, scolpite per sempre, nel bene e nel male, nell’immaginario collettivo di ogni epoca e latitudine.
Che Carattere!: Manuale illustrato sui fondamenti dei caratteri tipografici
Un libro divertente e particolare, scritto da Davide Vasta. Questo insolito manuale si concentra su argomenti come il carattere, la misura, le classificazioni, le variazioni del design, disposizione, allineamento, editoria e combinazioni di carattere, e mira a definire tutte quelle regole che aiutano ad utilizzare meglio il lettering, al di là delle proprie preferenze di natura meramente estetica. Uno strumento sicuramente utile per trasformare l’amore per i caratteri in una operazione di scelta e ponderazione misurata e professionale, sotto ogni punto di vista.
Fare grafica editoriale. Progettare il libro: storia, teorie, tecniche e processi
Questo lavoro di Franco Achilli è quel che ci vuole per sapere come si fa a fare un libro. Serve davvero poco altro. Dedicato non solo ai visual designer, ma anche a tutti coloro che svolgono un ruolo nel processo di ideazione e realizzazione del libro, questo manuale costituisce uno strumento per accostarsi alla progettazione, attingere informazioni, utilizzare suggerimenti tecnici e apprendere quegli elementi storici e culturali che costituiscono il retroterra fondamentale del designer editoriale. Il volume affronta l’ambito della progettazione del libro attraverso tre aree distinte. La prima parte propone l’inquadramento dei contesti storici e culturali che hanno consentito lo sviluppo delle tecniche di riproduzione a stampa, dalle prime forme di scrittura al disegno dei caratteri, fino alle diverse tecniche analogiche e digitali, fornendo inoltre il profilo di alcuni giganti della grafica editoriale e della progettazione tipografica. Nella seconda parte sono presi in considerazione i temi e gli argomenti strettamente tecnici, imprescindibili per chiunque si cimenti con la progettazione del libro e degli stampati di qualità: dai formati ai diversi tipi di carta, dal trattamento delle immagini alla riproduzione del colore, dalla confezione alla scelta delle finiture. La terza parte costituisce un’introduzione alla disciplina di progetto e al significato specifico della grafica editoriale in tutti i suoi aspetti, dall’editing all’impaginazione, dalla gabbia alla copertina. Vengono analizzati anche i temi legati alla marca e al marketing editoriale, al packaging come espressione valoriale del libro per trattare poi l’azione produttiva, con focus sui passaggi che, a partire dal testo iniziale, portano alla consegna del libro al punto vendita o al committente. Il manuale si completa con un glossario generale dei termini in uso nella progettazione e nella produzione, e con una bibliografia ragionata. Prefazione di Armando Milani.
Manuale del rilegatore
Fare un libro può voler dire anche saperlo rilegare. All’interno del libro di Gabriella Polverari Dell’Orto c’è l’immancabile breve storia del libro e della rilegatura, ma anche u materiali, le macchine, gli attrezzi, le tecniche particolari per le operazioni ricorrenti, le operazioni preliminari alla legatura. Le guardie, la cucitura, la lavorazione del corpo, la copertura del libro incartonato, la copertina a cartella. Seguono l’asciugatura, i controlli e le rifiniture, la rasatura e le decorazioni dei tagli. La rilegatura senza cucitura e l’aggiustatura di precedenti rilegature sono il complemento finale a cui si accoda un ricco glossario.
Il dettaglio in tipografia. Un’analisi breve e concisa delle questioni che riguardano la leggibilità dei testi
Quand’è che un libro è ben leggibile? Una buona impaginazione può certamente catturare l’attenzione, ma quando i dettagli non sono curati, la lettura richiede uno sforzo eccessivo e il piacere finisce subito. In questo agile volumetto Jost Hochuli, uno fra i più noti e apprezzati grafici svizzeri, spiega come assicurare ai lettori la miglior esperienza possibile. Per farlo ci introduce al mondo del dettaglio tipografico o della microtipografia e analizza uno per uno i suoi elementi costitutivi: lettera, spazio tra le lettere, parola, spazio tra le parole, riga, interlinea e colonna di testo. Sono tutti aspetti spesso trascurati dai progettisti grafici perché non rientrano nella sfera creativa, ma dai quali dipende la leggibilità del testo. Attraverso esempi e casistiche, Hochuli segnala problemi e indica soluzioni, stimola acume e senso critico per poi invitare ogni grafico ad assumersi la responsabilità di decidere con coerenza, buon senso e sensibilità tutte le volte che la professione glielo richieda.
Saggio sulla tipografia-An essay on typography
Libro particolare, molto particolare. Eric Gill scrive il “Saggio sulla tipografia” nel 1931, e affida a queste pagine la quintessenza del suo pensiero: una visione complessiva del ruolo della tipografia e della stampa nel mondo moderno, ma anche le sue peculiari idee sulla nuova identità dell’uomo in una società industriale. Gill affronta la storia e l’evoluzione delle lettere, il disegno dei caratteri, la progettazione della pagina, la preparazione di inchiostri e colori, la produzione della carta, la rilegatura, e persino l’ortografia. È l’unico grande contributo teorico di Gill sulla tipografia e rimane una lettura per chiunque sia interessato all’arte delle lettere, alla loro forma e funzione, di cui Gill è un indiscusso maestro. Questa edizione è interamente riveduta, accompagnata dal testo originale inglese, e realizzata in un progetto grafico del tutto nuovo, elaborato sulle idee e sull’esempio del lavoro di Eric Gill. Un classico della moderna arte tipografica.
Il libro del layout. Storia, principi, applicazioni
Come si imposta un libro? Cosa serve sapere per capire il modo con il quale farlo funzionare? In questo libro di storia e di teoria al tempo stesso Gavin Ambrose e Paul Harris ripercorrono gli aspetti fondamentali necessari a capire come muoversi nella tipografia e nell’impaginazione. Un libro imprescindibile, ricchissimo di informazioni e unico per chiarezza di esposizione. Prende per mano anche il lettore meno esperto e lo conduce verso livelli di complessità crescenti e sempre comprensibili.
Teoria del type design
Questo è a dir poco un libro fondamentale sull’argomento del carattere tipografico. “Teoria del type design”, è una teoria completa del disegno di caratteri. Scritta da Gerard Unger – designer e docente olandese internazionalmente riconosciuto come uno dei più autorevoli esponenti della disciplina – e pubblicata in edizione originale nel 2018, la teoria si è affermata da subito come un classico della letteratura tipografica. Il libro si articola in 24 brevi capitoli, ognuno dei quali affronta un aspetto specifico del disegno di caratteri, dal rapporto con il linguaggio a quello con gli stili, dall’importanza dei modelli storici all’evoluzione digitale, dalla leggibilità all’espressività. I capitoli sono accompagnati da più di 200 immagini e da esempi pratici; la terminologia è chiarita da un esaustivo glossario. La Teoria si rivolge a chiunque nutra un interesse sincero nei confronti della tipografia; la completezza della trattazione e la chiarezza dell’esposizione la rendono adatta a un pubblico ampio: dai professionisti del settore agli studenti di tipografia e design, fino ai semplici appassionati di questa meravigliosa arte che da più di cinque secoli dà forma alle nostre parole.
Mallarmé, la tipografia e l’estetica del libro
Cosa accade quando si parla di libro in senso più ampio? Non a tutti è noto il fatto che Mallarmé, il più arduo e aristocratico dei poeti simbolisti, fosse pure un raffinato intenditore di tipografia, attentissimo a tutti gli aspetti materiali che riguardano la stampa e i libri. Il testo più emblematico di questo peculiare interesse è il poemetto “Coup de dés”, ma nell’elaborazione formale di tutta la sua opera poetica è in ogni caso essenziale il rapporto visivo fra la parola stampata e la pagina bianca, l’evidenza dei caratteri e dell’inchiostro sulla vuota campitura del foglio, nonché l’incidenza di ogni concreto dettaglio all’estetica del testo. Questo libro le riflessioni, anzi le «digressioni» di Mallarmé «forma Libro» (da scriversi con la maiuscola, in quanto materializzazione della «grande Opera»: di un’opera «totale»), pubblicate dal poeta sotto il titolo “Il Libro, strumento spirituale”. Prose di grande forza e suggestione, accompagnate da tre saggi dedicati a come questo specifico interesse di Mallarmé si esprima nella sua opera e quali ripercussioni abbia avuto nelle successive avanguardie.
Caratteri, testo, gabbia. Guida critica alla progettazione grafica
Per creare un libro bisogna anche saperlo impaginare. E conoscere delle regole fondamentali di tipografia. Organizzare lettere su una pagina bianca o uno schermo è la sfida quotidiana del grafico. Quale stile usare? Quanto grande? Come dovranno essere allineati, spaziati, ordinati, modellati i paragrafi, le parole e le lettere? “Caratteri, testo, gabbia” offre indicazioni immediate e spiegazioni chiare a chi studia grafica o desidera perfezionare le proprie abilità. I tre capitoli, “La lettera”, “Il testo”, “La gabbia”, sono completati da esempi ed esercizi che vivacizzano la trattazione con spunti stimolanti. Illustrazioni e considerazioni di carattere pratico arricchiscono l’edizione italiana. Gli esempi tratti dal lavoro di esperti insegnano a muoversi con sicurezza, oltre le regole, per essere creativi senza calpestare la nobile cultura tipografica. 92 pagine a colori con 130 illustrazioni commentate, oltre 50 esercizi ed esempi didattici, oltre 80 note di cultura storica, tecnica e guida bibliografica, segnalazione dei trabocchetti assolutamente da evitare (i crimini tipografici), suggerimenti utili alla soluzione dei principali dubbi, convenzioni in uso per la correzione di bozze.
Le vie del senso
Come spesso accade in questa serie di articoli, un libro un po’ fuori scala. Una sorpresa. In questo caso della pubblicitaria Annamaria Testa perché il libro è anche un oggetto, cioè un’immagine, e fa parte del flusso della comunicazione. Siamo oggi sottoposti a un inarrestabile flusso di informazioni, di testi, di immagini. Interrogarsi criticamente sul senso dei discorsi e sulla loro intenzione è decisivo per comprenderli ed essere davvero liberi. Usando con accortezza le parole è infatti possibile non solo interpretare ma anche deformare e manipolare i dati di realtà fino a costruire e sostenere tesi diametralmente opposte. Annamaria Testa smonta e rimonta gli elementi di base della comunicazione, e lo fa con rigore e immaginazione. Dalle prime pagine della stampa internazionale al visual journalism, dai social media ai format televisivi, dalle scelte cromatiche dei maggiori brand alle infografiche, questo libro ci svela i meccanismi permanenti che tengono insieme informazione, narrazione ed emozione. Ci offre gli strumenti teorici e pratici per produrre comunicazione, per capirla e per orientarci nell’universo iperconnesso a cui tutti apparteniamo. Il punto di partenza è una frase elementare: Bella giornata oggi. Attorno a questo frammento irrisorio Annamaria Testa costruisce un sorprendente esercizio di stile. Ci mostra che ogni testo può dire qualcosa di meno, o di più, o di diverso da quel che sembra. E che la nostra ricerca di senso va sempre oltre le parole.
Il maestro di Garamond
Concludiamo con la seconda e ultima sorpresa: un romanzo storico affascinante di Anna Cuneo. È il crepuscolo del 24 dicembre 1534: mentre a Parigi ci si prepara a celebrare il Natale, in place Maubert un uomo viene giustiziato; il suo corpo è poi bruciato su una pira alimentata da libri. Quell’uomo era Antoine Augereau: letterato, editore umanista, geniale incisore di caratteri tipografici, nonché accusato di essere l’autore blasfemo dei manifesti contro la messa cattolica, affissi in tutta Parigi. Al suo supplizio assiste l’allievo ed erede spirituale Claude Garamond, il cui destino sarà realizzare la lezione del maestro e, paradossalmente, oscurarne il nome. È di Claude la voce che racconta la storia di Augereau e, insieme, la propria. La loro avventura – al tempo in cui Grand-Rue Saint-Jacques a Parigi contava più tipografie che case private – è un intreccio che unisce i segreti della stampa alla storia delle idee, alla nascita della Riforma e alle persecuzioni religiose, all’incontro con personaggi storici come Manuzio, Erasmo, Rabelais, Margherita di Navarra, Calvino… Rappresenta i valori del pensiero moderno quando cominciavano a forgiarsi: un pensiero umanista in lotta contro il fanatismo, un pensiero aperto, che aspira alla libera e universale trasmissione del sapere.
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