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I migliori libri sul retrocomputing

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Qualche giorno fa, come molti di voi avranno letto, è deceduto all’età di 81 anni, Sir Clive Sinclair, il papà dello ZX Spectrum e del Sinclair QL. Questo è stato lo spunto, in redazione, per chiederci: forse ai nostri lettori potrebbe interessare leggere qualche buon libro sul retro-computing, le branche dell’informatica e della storia che si occupano dei computer di una volta. Tendenzialmente di quelli “home”, “micro” e “personal” ma non solo. Ce lo siamo chiesti e poi, visto che ci interessava in prima persona leggere una lista simile di libri (come spesso capita per le cose che scriviamo su Macity, sono quelle che ci interesserebbe leggere se venissero scritte da altri) abbiamo pensato di farlo.

Attenzione, come vedrete questa sarà una lista di libri un po’ diversa da come siamo abituati a vedere la domenica su Macitynet. Perché ci sono libri in inglese, libri di fotografia e anche… qualche sorpresa che non è un libro. Ma il retro-computing è più uno stato della mente che non un ambito canonico. E quindi, avanti. E anche addio, Sir Clive Sinclair, e grazie per tutto il pesce.

Qui trovate tutti gli articoli con i Migliori libri di Macity raccolti in un’unica pagina.

I migliori racconti brevi e minimalisti made in USA


L’informatica: Una storia di persone

Pensavate che sarebbe stata una lista di libri sul Commodore 64 e lo ZX Spectrum? Anche, ma prima dovete leggere e capire cosa è veramente successo in questo mondo. E non è guardando ai prodotti che lo si fa, ma alle persone. Anche per capire cosa è veramente successo nel mondo dell’informatica, almeno nell’ultimo secolo e un pezzo. Il libro, che poi è un catalogo molto ben fatto, di Giovanni Salmeri ed Emanuela Tangari risponde a questa domanda e ce n’è d’avanzo. Unico difetto: è breve.

L’informatica: Una storia di persone

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Uomini e computer. Storia delle macchine che hanno cambiato il mondo

Altra storia dell’informatica che è stata raccontata in maniera mirabile e con un passo straordinario. Daniele Casalegno fa un ottimo lavoro nel tenere assieme la storia documentata e la narrazione che permette di percepire il senso e la portata di una rivoluzione estremamente ricca e complessa. Il computer non è nato all’improvviso e anzi, la sua storia è molto più complicata di quello che non immaginiamo. E anche più profonda, come la mente dei suoi padri e delle sue madri.

Uomini e computer. Storia delle macchine che hanno cambiato il mondo

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Commodore: un’azienda sulla cresta… del baratro

Questa è l’edizione italiana, tradotta dagli appassionati, di un libro che a suo tempo chi scrive aveva letto in inglese. Nel frattempo è uscita la seconda versione aggiornata dell’originale inglese che per fortuna si è aggiunta a quella italiana, che dunque non resta ferma. Ma non vi preoccupate: doveste trovare anche la prima edizione è comunque una gran lettura: il libro definitivo sulla storia della Commodore e del genio che c’era dietro. Questa edizione in particolare è il primo volume del lavoro.

Commodore: un’azienda sulla cresta… del baratro

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Retro Game Dev: C64 Edition

Avete letto il libro sulla Commodore e vi è venuta subito voglia di sviluppare giochi per il Commodore 64? Non andate oltre: Derek Morris ha scritto l’opera definitiva in due volumi (qui il secondo che vi permette di entrare in quel mondo fantastico fatto da processori a 8 bit, generatori sonori dedicati come il mitico SID, il Basic della Commodore (fatto da Bill Gates, tra parentesi) e tante altre cose inclusa la gioia dello “spaghetti code” che nasce con le istruzioni go-to e che ha devastato decenni di programmatori. Il mondo della programmazione del retrogaming non avrà più sorprese (libri in inglese). Qui la replica funzionante del Commodore 64.

Retro Game Dev: C64 Edition

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Home computers: 100 icons that defined a digital generation

Eccolo, il primo dei grandi tomi in inglese. Purtroppo questo genere di libri da noi non ha mai avuto abbastanza mercato da giustificare una edizione italiana. Anche perché le immagini sono preponderanti e quindi la probabilità che gli interessati lo acquistino in inglese è molto alta, rendendo l’opera degli editori italiani vana e in perdita. Godiamoci dunque la versione inglese perché il lavoro fatto da Alex Wiltshire è notevole e porta molto avanti il discorso del retrocomputing: si trovano 100 vecchi computer dimenticati o mai conosciuti e il divertimento a scoprire questa parte dell’informatica sulla carta è notevole. Il libro è bello grande e fa bella figura in casa.

Home computers: 100 icons that defined a digital generation

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Commodore 65 – La storia

Carlo Pastore racconta la storia di una specie di unicorno, un animale tecnologico mitologico che non esiste solo perché è rimasto fuori dall’Arca di Noè. Il Commodore 65 è stato un prototipo, un progetto, un piano di marketing e commerciale, ma non è mai stato un prodotti di serie. Ricercatissimo dai collezionisti per i pochi esemplari esistenti, doveva essere il successore del CBM-64. Non è andata così e il libro spiega perché raccontandone la storia.

Commodore 65 – La storia

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Commodore – The inside story: edizione italiana

L’Europa continentale è stata divisa tra Commodore e Sinclair, negli anni Ottanta, e l’Italia forse più di altri ha parteggiato per gli americani. Non è un caso allora trovare ben due “storie complete” della Commodore. Questa, scritta da David John Pleasance, è una inchiesta con i fiocchi, che oltre alle vicende dell’azienda racconta anche le storie dei personaggi che hanno reso grande la Commodore e non solo.

Commodore – The inside story: edizione italiana

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Il caso Olivetti. La IBM, la CIA, la Guerra fredda e la misteriosa fine del primo personal computer della storia

Questo libro, uscito non molto tempo fa grazie alle ricerche di Meyle Secrest, è un libro particolare: indaga la storia dell’eccellenza italiana alla quale tantissimi fanno riferimento, cioè la Olivetti di Camillo e di Adriano, l’altra grande azienda con la Fiat capace di farsi vedere dagli americani come un pari con il quale competere. E per questo forse a un certo punto schiacciata da un gioco più grande di lei: teoria del complotto oppure veramente gli americani erano convinti che la Olivetti potesse dare fastidio nel segmento strategico dell’informatica, e aver “fatto fuori” Adriano Olivetti e il suo uomo di punta, Mario Tchou? Il libro svela molti particolari inediti.

Il caso Olivetti. La IBM, la CIA, la Guerra fredda e la misteriosa fine del primo personal computer della storia

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Il computer è donna. Eroine geniali e visionarie che hanno fatto la storia dell’informatica

Pensare l’informatica come una storia di uomini è facile ma anche profondamente sbagliato. E se sono i maschi quelli che ieri e oggi smanettano con il Pc, e se la diversità nelle grandi aziende tech come Ibm è a lungo stata una questione di variazioni al nodo della cravatta, in realtà le donne hanno avuto un ruolo centrale. Forse più matematico che non ingegneristico, ma sappiamo che l’informatica è forse un modo e non una scienza, come la matematica. Pe questo leggere il libro di Carla Petrocelli è rinfrescante: una voce italiana e per di più femminile in un universo monopolizzato dagli americani che spiega alcune delle menti geniali dietro alle moderne tecnologie.

Il computer è donna. Eroine geniali e visionarie che hanno fatto la storia dell’informatica

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Mario Tchou. Ricerca e sviluppo per l’elettronica Olivetti

Si citava Mario Tchou, l’uomo di punta di Adriano Olivetti, l’ingegnere italo-cinese laureato negli Usa che ha dato gambe al primo sogno informatico di Olivetti (prima la calcolatrice pisana a cui il tema di Tchou ha collaborato e poi l’Elea 9003) e che è tragicamente e prematuramente morto in un incidente automobilistico. La sua storia è una specie di romanzo di fantascienza: un universo alternativo che avrebbe potuto disegnare una storia dell’informatica e dell’Italia completamente diversa, e che invece si è bruscamente interrotto.

Mario Tchou. Ricerca e sviluppo per l’elettronica Olivetti

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P101. Quando l’Italia inventò il personal computer

Abbiamo messo qui il libro scritto dall’autore-inventore per correttezza filologica. Infatti la P101, detta “perottina” dal nome del suo creatore Pier Giorgio Perotto, è probabilmente o senza dubbio il primo vero personal computer nato nel 1964. Ma arriva dopo il primo mainframe, l’Elea 9003. Entrambi a stato solido, entrambi rivoluzionari, entrambi di un decennio in anticipo sul mercato. La rivoluzione portata dalla perottina fu talmente forte ce la Nasa ne ordinò decine per realizzare la missione Apollo 11 e portare l’uomo sulla Luna. La storia avrebbe potuto essere davvero molto diversa.

P101. Quando l’Italia inventò il personal computer

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Non è nato in un garage: La storia vera del personal computer

Ok, avrete capito che per retrocomputing si intendono tante cose diverse. Una di queste è l’idea che l’invenzione del personal sia una storia lineare. Non è così e Fabio Carletti lo spiega molto bene: “Generalmente, vengono fatti passare in secondo piano i progressi fatti nell’elettronica dello stato solido e i precedenti tentativi di affermare l’idea di informatica personale. Questo libro si concentra sulla fase di passaggio dalle architetture centralizzate ai dispositivi dedicati al singolo utente, descrivendo le varie spinte dall’alto durante un periodo storico più ampio. È la parte, di solito appena accennata o liquidata come “background”, a cui ho voluto dedicare maggiore attenzione, rovesciando la prospettiva”.

Non è nato in un garage: La storia vera del personal computer

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Sinclair ZX Spectrum: a visual compendium

Chiudiamo con un po’ di immagini in questo e nei libri successivi (più qualche sorpresa): la storia visiva dello ZX Spectrum, un coffee table book costoso certamente ma anche estremamente ricco e ben fatto. Queste edizioni arricchiscono l’esperienza della memoria perché trasfigurano l’oggetto e lo rendono tangibile, palpabile grazie alle pagine riccamente costruite con immagini, dettagli, particolari, panoramiche.

Sinclair ZX Spectrum: a visual compendium

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Commodore 64: a visual compendium

Come non portare alla ribalta anche il compendio visivo del Commodore 64 dopo quello dello ZX Spectrum? Sono libri che rendono benissimo il senso di alcuni degli oggetti più belli e importanti non solo nella storia dell’informatica ma anche nella vita di tante ragazze e ragazzi che hanno vissuto quegli anni con passione digitale e grandi aspettative sul futuro. Il libro mostra il Commodore 64 ma anche moltissimi dei titoli software che lo hanno reso grande e racconta le storie di tantissimi tra i suoi più importanti programmatori e tecnici. Questa serie di libri è veramente ben fatta, tutta in inglese ma ne vale la pena.

Commodore 64: a visual compendium

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Commodore Amiga: A Visual Compendium (Visual Compendium)

La generazione X ha conosciuto l’informatica con le macchine come il Commodore 64 e lo ZX Spectrum. Ma i più giovani (e i primi Millennials) invece hanno incontrato l’Amiga, sempre della Commodore. Queste macchine, contemporanee del Macintosh (nascono nel 1985) ma incapaci di avere lo stesso successo, sono forse tra le più importanti per la storia dell’informatica contemporanea perché hanno aperto letteralmente la strada a generazioni di creatori di video e musica. Il libro è straordinario e arricchito di interviste e tantissime testimonianze.

Commodore Amiga: A Visual Compendium (Visual Compendium)

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Tazza da caffè – C64 Commodore e ZX Spectrum

Vi avevamo detto che ci sarebbero state anche altre cose. Qui vi proponiamo tre tazze da tè o da caffè per la casa stampate con i loghi del Commodore, con un logo CBM vintage, con il comando Basic per caricare ed eseguire un software che faccia il caffè dall’unità a dischi (il mitico 1541), con il logotipo e la fascia colorata del CBM-64, oppure per ricordarsi dello ZX Spectrum.

Logoshirt Commodore Tazza da caffè – C64 Tazza di Porcellana

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