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I migliori libri su Pesaro, capitale della cultura italiana 2024

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Con Pesaro Capitale della Cultura Italiana 2024 il nostro Paese volge lo sguardo alla città marchigiana per scoprirne bellezze e particolarità. Ed è un percorso virtuoso, come quello iniziato in passato per altre città del nostro Paese. Nel 2023, ad esempio, fu il tempo della coppia Bergamo e Brescia che testimoniammo con la nostra lista dei migliori libri.

È un percorso virtuoso perché consente di mostrare al resto del nostro Paese una cosa che è fondamentale, ancora di più nell’epoca dei social media e dell’unificazione di massa dei gusti: la nostra straordiaria diversità e varietà culturale. Siamo il paese dei quasi novemila comuni, delle venti regioni, delle mille lingue e delle mille letterature. Ogni città, ogni paese, ogni borgo in Italia è una creatura unica e dalla storia irripetibile. Andiamo a scoprire quella della città picena. Buone letture.

Qui trovate tutti gli articoli con i Migliori libri di Macity raccolti in un’unica pagina.

migliori libri guida


Almaloci, un sito di guide online

Iniziamo con una indicazione anomala: non si tratta di un libro ma di Almaloci, una serie di guide a percorsi da percorrere a piedi nella città di Pesaro e nella provincia di Pesaro e Urbino realizzata da un componente dello staff del nostro sito che in questi anni ha partecipato all’organizzazione di tanti “walkscape” alla scoperta delle storie di personaggi e di luoghi, molte volte nascosti alla vista ma sempre legati da un percorso ideale e geografico. Fotografie attuali e d’epoca e indicazioni passo passo per itinerari a piedi o in bici alla scoperta di arte, cultura e storia.

Potete cominciare da questa pagina con tutte le guide di Pesaro ma dal menu è possibile accedere a tutte le altre selezionando le località preferite.

I migliori libri su Pesaro, capitale della cultura italiana 2024
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Pesaro, Urbino e la riviera del San Bartolo

Per iniziare a scoprire un posto ci vuole una buona guida, come le pocket di Lonely Planet. Girovagare per la provincia significa tenere il piede sul freno e fermarsi di tanto in tanto. Siate pronti a cambiare i vostri piani: questo territorio è una continua scoperta. Dritti al cuore di Pesaro e Urbino e della Riviera del San Bartolo: le esperienze da non perdere, alla scoperta della regione, itinerari a piedi e giorno per giorno, il meglio di ogni zona, ristoranti, locali, shopping e architettura.

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100 cose da sapere e da fare a Pesaro e dintorni

Ma ci sono vari modi per approcciare una città. Uno è quello delle famose liste delle cento cose da fare, che permette di scoprire aspetti che di solito vengono trascurati. Si scopre infatti che pesato è Bandiera Blu e Verde, Città Creativa Unesco della Musica e molto altro. Dall’arte agli eventi, dall’enogastronomia alla storia, in questa guida scoprirete Pesaro e i suoi meravigliosi dintorni in maniera inedita, come nessuno li ha mai raccontati prima.

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Luoghi misteriosi Pesaro. Giro della città in 100 segreti

Non ci sono solo le cose tradizionali da sapere, ma anche quelle misteriose. Pesaro, conosciuta nel mondo come “Città della Musica” grazie al genio del suo mentore Gioachino Rossini, nasconde tanti segreti quanti sono i tasti di un pianoforte o forse di più, perché scrigno di angoli sconosciuti e misteriosi, oltre che di tesori antichi che meritano di essere scoperti da chi non vuole essere un semplice turista, ma un ricercatore alla scoperta dell’anima di una città.

I mostri del pavimento del duomo, l’occhio di Dio, il banchetto nuziale dell’altro mondo, la controversa saletta da bagno di Lucrezia (Borgia?), il giardino segreto, il fantasma della donna delle pulizie, il memento mori, la maledizione della Medusa, la simbologia della Fontana dei Tritoni, i grilli medievali, gli antichi carri funebri, le mappe da guinness dei primati, l’anemoscopio di Boscovich, il molo degli innamorati, sono solo alcuni dei misteri che potrai trovare visitando questa città, lungo cinque intensi itinerari proposti in questa guida.

Tappe uniche e straordinarie intrecciate in una tradizione millenaria, segreti custoditi dalla pietra ben più preziosi di antichi tesori, in quanto racchiudono gioie, sofferenze e speranze di un intero popolo. Dopo che avrai scoperto i suoi 100 segreti, Pesaro non sarà più la stessa!

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Guida letteraria di Pesaro e dintorni

La Pesaro che conosciamo e scopriamo è quella della cultura, però, e quindi quella anche letteraria, piena di storie di cui questo libri è ricchissimo. Pesaro è stata una capitale culturale ben prima che il Ministero della Cultura italiano le attribuisse questo riconoscimento per l’anno 2024. Già nel XVIII secolo la fioritura degli studi classici ed antiquari promossa da personalità come Annibale degli Abati Olivieri e Giovanni Battista Passeri, proseguita nell’Ottocento con l’attività poetico-letteraria di Giulio Perticari aveva ispirato la sua definizione di “Atene delle Marche”, ben sceneggiata negli Orti Giuli dedicatigli dalla città nel 1837; tempestiva celebrazione di un concittadino illustre che precedette di poco quella del grande Rossini, cui fu intestato il Teatro nel 1854, quando era ancora in vita.

Ma già nel secolo XV il Palazzo Ducale di Pesaro era stato famoso per la notevole biblioteca, poi andata distrutta in un incendio, e, quando, un secolo dopo gli Sforza, i Della Rovere trasferirono qui la corte del Ducato di Urbino, Pesaro divenne una “Città Giardino” per le ville di delizia costruite dalle famiglie nobili locali sul colle San Bartolo, Villa Miralfiore, Vedetta, Villa Vittoria, Villa Caprile, che cercavano di imitare la Villa Imperiale, così chiamata in onore dell’imperatore Federico III, visitata da tutti i grandi di passaggio.

Anche nei pressi del Palazzo Ducale c’era un giardino privato, il Barchetto, parco popolato di animali e piante esotici, rovine artificiali e un casino rustico, mèta degli uomini più illustri come Bembo, Castiglione, Montaigne, Bernardo e suo figlio Torquato Tasso, che vi abitarono nel 1556-57, e dove Bernardo scrisse l’Amadigi. Questa raccolta di Nando Cecini, collezionista e studioso di libri di viaggio, offre un repertorio raffinato delle osservazioni, annotazioni, emozioni provate dai grandi personaggi di passaggio a Pesaro che restituiscono un suo “doppio”: una “città di carta”, come la definisce l’autore, costruita con le parole e le idee, alla ricerca del genius loci.

Dentro questi “palazzi della memoria” rivivono, tra gli altri, Giacomo Stuart, che si era sistemato nel Palazzo Almerici nel 1717 dopo essere stato spodestato da Cromwell, Carolina di Brunswick, moglie di re Giorgio IV d’Inghilterra e principessa del Galles, che aveva acquistato la Villa Vittoria, innamoratasi di un palafreniere nominato barone, e Stendhal, che, ospite dei conti Mosca a Villa Caprile, nel 1812-13, scriveva scandalizzato di quella tresca, lamentandosi di essere caduto battendo il sedere.

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Per un itinerario nordico nella Provincia di Pesaro e Urbino. Tracce di artisti fiamminghi, olandesi e tedeschi tra Quattrocento e Settecento

La cultura di Pesaro e della vicina Urbino è molto più ampia di quella che tendenzialmente vedremmo racchiusa nel primo Rinascimento italiano. C’è invece un orizzonte culturale più ampio e strategico, oltre che molto importante di per sé, per capire la cultura di quest’area.

«Ranieri Varese – scrive Francesca Bottacin – riteneva l’insegnamento di Storia dell’arte fiamminga e olandese imprescindibile a Urbino, luogo segnato da importanti passaggi di artisti nordici, i cui esiti si avvertono nell’opera di straordinari pittori italiani, come Piero della Francesca. Gli Sforza a Pesaro, con van der Weyden, Federico da Montefeltro e Ottaviano Ubaldini della Carda a Urbino, con van Eyck e Giusto di Gand, hanno introdotto nel territorio una passione per l’arte d’oltralpe destinata a permanere»

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Gioachino Rossini

Parlare di Pesaro senza parlare della vita del suo artista più famoso è impossibile. La vita di Gioachino Rossini è più avventurosa di quella dei quattro moschettieri messi assieme, è un romanzo. Da ragazzino povero a uomo ricco e infelice, da giovane di “sinistra” a vecchio di destra però sempre pronto a sfottere imperatori e impostori. Ci sono più di mille donne nel catalogo di Gioachino, una lista che avrebbe imbarazzato Leporello.

Dopo i primi successi è talmente popolare che le ragazzine lo rincorrono per la strada tagliandogli pezzi di vestito da dosso, come succederà con i Beatles, e, se possibile, qualche ciocca di capelli. Lo scrive Lord Byron, furibondo che qualcuno fosse diventato ancora più famoso di lui.

Delle opere di Rossini tutti conoscono Il barbiere di Siviglia (fu composto nel 1815), ma, con la rinnovata percezione del grande compositore, si vanno riscoprendo le opere “serie” e in particolare la sua ultima, il Guillaume Tell, che spalanca le porte al Romanticismo. C’è totale follia ne L’Italiana in Algeri, e Il Turco in Italia è surreale, ante litteram.

Ma il vero fulcro tematico del libro è perché Rossini abbia smesso di comporre all’ancora verde età di trentasette anni. La risposta che dà Gaia Servadio si basa sull’analisi critica di un epistolario trovato solo di recente. Oltre 250 lettere che esprimono bene lo humour feroce del Maestro, le sue passioni nascoste ma anche il male e il bene di vivere. La pazzia e il genio sono fratelli gemelli, non solo in Mozart, ma anche in Rossini.

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Vangi per Pesaro

Scomparso da pochissimi giorni, un grande artista contemporaneo, Giuliano Vangi è interprete eccelso delle nostre inquietudini; la sua scultura è una continua avventura nella precarietà del nostro vivere. Dalle sue opere traspare la misura della nostra pochezza, che annichilisce ogni sussulto di superbia dell’uomo.

Il suo linguaggio espressivo richiama in chiave contemporanea gli atteggiamenti e le lezioni del grande passato: dal saper fare artigiano proprio della tradizione rinascimentale, alle forme artistiche di denuncia e di critica che hanno connotato le ricerche e le sperimentazioni delle avanguardie artistiche del XX secolo.

Il volume documenta l’articolato intervento di Giuliano Vangi a Pesaro, a partire dall’installazione della Scultura della Memoria a piazza Mosca, fino alle retrospettive a lui dedicate, ospitate al Centro Arti Visive Pescheria (in cui sono presenti sculture come Katrina, Uomo e animale, Ares) e alla Galleria Ca’ Pesaro 2.0 (dove si trovano disegni preparatori e sculture: Nudo femminile, Maddalena nuda, Maria Chiara nuda).

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Cronache dal manicomio. Cesare Lombroso e il giornale dei pazzi del manicomio di Pesaro

Un’altra voce altissima che si leva da Pesaro è quella di Cesare Lombroso, che qui venne a studiare i pazzi del manicomio. Nell’Ospedale Psichiatrico San Benedetto di Pesaro, grazie ad una esperienza voluta nel 1872 da Cesare Lombroso e portata avanti da un suo assistente e dai direttori successivi, il vissuto si trasforma in narrazione. Cesare Lombroso, medico direttore di questo ospedale, nel 1872, riordina quell’asilo e soprattutto fonda “un giornale manicomiale che inaugura primo in Italia per dare ai parenti notizie dei malati e a questi una tribuna ove far conoscere i migliori loro squarci letterari”.

Lombroso credeva che fosse necessario un rapporto diretto tra il manicomio e le famiglie dei folli. Infatti troppe volte era accaduto che queste, non avendo più notizie di un loro congiunto internato, non se ne preoccupassero più. Per ovviare a questa situazione e per “tenere occupati alcuni alienati di singolare ingegno, letterati e tipografi”, fa pubblicare il bollettino intitolato Diario del San Benedetto in Pesaro stampato e redatto tutto per mano di alienati.

Nelle pubblicazioni c’era anche l’insita volontà “di diffondere idee più esatte e più nobili sulle condizioni morali degli alienati e rialzarli agli occhi del volgo che considera spesso i dementi come bestie feroci”.

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Antifascismo e resistenza in provincia di Pesaro-Urbino. Temi luoghi biografie

Un altro momento storico per la città di Pesaro e di Urbino, gemelle dagli inscindibili destini che qui acquistano una prospettiva nuova. Un viaggio nell’Antifascismo e nella Resistenza attraverso i temi, i luoghi e più di cento biografie di protagonisti – uomini e donne, molti dei quali dimenticati – che hanno fatto una scelta coraggiosa e disinteressata per salvare un Paese distrutto e umiliato dalla guerra fascista, personaggi che sono il simbolo di una intransigenza morale che ricorda quella descritta nel famoso “Le silence de la mer” di Vercors.

I luoghi e i temi, che costituiscono gli spazi dell’azione e il contesto storico-politico, si intrecciano alle biografie per disegnare una trama interpretativa e identitaria dell’Antifascismo e della Resistenza nella provincia più settentrionale della regione dai tratti distintivi rispetto alle altre provincie marchigiane.

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La luce della nuova alba

Non solo l’odioso tacco del fascismo sul collo della bella Pesaro. Anche altre dominazioni hanno cercato di domarla. Inutilmente. Il romanzo storico lo racconta benissimo. Primi anni dell’800. Nella città di Pesaro, dopo l’invasione napoleonica inizia a soffiare il vento del rinnovamento. I primi germogli di industrializzazione crescono nella città, ove sorgono i primi opifici e si sviluppa la lavorazione calzaturiera.

Contemporaneamente, in quegli anni, nobili famiglie pesaresi vengono sconvolte da eventi drammatici e fatti criminosi che aggiungono tinte di commozione e di mistero alla trama del libro. Un onesto domestico e la sua bellissima figlia, un fornaio disonesto e il figlio virtuoso avvocato, un ragazzo geniale e una contessina innamorata; questi sono solo alcuni personaggi che danno vita alle loro storie personali intrecciandole con la storia della città.

Un racconto ricco di dettagli storici ove uomini dalla passione irrefrenabile e donne dai sentimenti straordinari combattono per il raggiungimento della loro felicità in un affascinante affresco della realtà pesarese e dei suoi magnifici borghi: Gradara, Fiorenzuola, Gabicce.

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Storie di Pesaro

Non solo storie verosimili ma anche vere storie fanno conoscere il senso di una città ed esplorarla in una dimensione che trascende la semplice geografia fisica e la sussume nell’ambito dell’inconscio e della memoria collettiva. Perché vivere in una città senza conoscerla a fondo è un errore che commettiamo spesso. Siamo troppo presi da ritmi frenetici e spesso non alziamo nemmeno lo sguardo per osservare quello che ci circonda.

Questo libro ha lo scopo di aiutare turisti e cittadini pesaresi a conoscere storie e personaggi che si sono succeduti nella città di Pesaro nell’arco di trenta secoli. Ricordi, aneddoti, storie e opere teatrali originali si succedono per completare un quadro che non vuole essere rigorosamente storico ma fortemente coinvolgente ed emotivo. Conoscendo fatti e avvenimenti che si sono svolti in questi luoghi, anche le strade, le piazze e gli edifici assumono un valore diverso.

Un mosaico che sembrava perduto riemerge dalla memoria e un commento personale può assumere un valore assoluto. Sono storie di luoghi e persone. Storie di Pesaro.

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Solo Una Ragazza Che Ama Pesaro: Regalo per gli amanti dei Pesaro | Quaderno diario con copertina per Pesaro per ragazze che amano i Pesaro la città italiana | 110 Pagine

Non potevamo concludere la nostra lista dei migliori libri di Macity senza il solito appuntamento con i nostri fuori sacco. Un diario molto particolare e non solo. Questo è il regalo perfetto per gli amanti di Pesaro. Scherzo e gioco, ma anche divertimento e soprattutto pratica utilità. Per prendere appunti e tenere un diario personale, per trovare finalmente il tempo di parlare con se stessi.

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Pesaro nel Cuore: Coloring Book

Una piccola idea geniale, per giovanissimi, giovani e non più tanto giovani. Questa è una raccolta di illustrazioni dei luoghi simbolo della città, Capitale Italiana della Cultura 2024: si compone di 20 disegni da colorare interamente realizzati a mano e delle relative immagini a colori. Per citarne solo alcuni: la Sfera Grande di Arnaldo Pomodoro, il Teatro Rossini, Piazza del Popolo, alcune opere dei Musei Civici, la celebre Libreria all’aperto di Palazzo Mosca per arrivare al Castello di Gradara e al Palazzo Ducale di Urbino. Un viaggio creativo nella bellezza e nella cultura adatto a tutte le età. Buon divertimento e buon lavoro di colorazione!

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