Architettura mon amour. Si dice che i fisici si occupino di studiare la composizione dei mattoni ma siano poi gli architetti quelli che progettano le case, spazi da abitare e non solo oggetti da calcolare. E quindi vediamoli, questi oggetti molto particolari.
Andiamo a esplorare la più grande città italiana (escludendo quindi la “metropoli” Roma), cioè Milano, e la sua architettura. Ma facciamolo un po’ per volta, con un itinerario concentrico che, libro dopo libro, ci porterà come vedrete anche molto lontano.
Qui trovate tutti gli articoli con i Migliori libri di Macity raccolti in un’unica pagina.
Di chi sono le case vuote?
Il grande architetto e designer, attore fondamentale nella storia italiana del dopoguerra, nato nel 1917 a Innsbruck, in Austria, e scomparso a Milano il 31 dicembre del 2007, è stato una figura eclettica che ha spaziato dal design alla fotografia e alla letteratura. Il padre era l’architetto trentino-tirolese Ettore Sottsass Senior e infatti si dimentica sempre di aggiungere un “junior” al suo nome, mentre la madre era austriaca. Ha studiato a Torino, poi al Politecnico dove si è laureato nel 1939, e quindi dopo la guerra è rientrato in Italia e ha cominciato a lavorare a Milano con il padre e poi da lì ha cominciato una straordinaria carriera professionale e culturale. Ha sposato Fernanda Pivano, una delle intellettuali italiane più importanti (Vogue li definì una delle dieci coppie più brillanti al mondo) ha vinto dieci volte il Compasso d’Oro, ha teorizzato il controdesign, in opposizione al razionalismo e al gusto dell’epoca, ha lavorato negli Usa, in Asia, ha fatto un po’ di tutto. E si è chiesto molte cose, tra le quali: di chi sino le case vuote?
Filosofia della casa. Lo spazio domestico e la felicità
Emanuele Coccia disegna con questo piccolo loibro pubblicato da Einaudi la base del suo pensiero per quanto riguarda lo spazio che chiamiamo “casa”. La casa è l’evento morale per eccellenza. Prima che un artefatto architettonico è un artefatto psichico, che ci fa vivere meglio di quanto la natura consentirebbe. È lo sforzo di adeguare noi stessi a ciò che ci circonda e viceversa, una forma di addomesticamento reciproco tra cose e persone. È l’estensione di ciò che cominciamo a fare nascendo: costruire intimità con quel che ci sta accanto. Ecco perché coincide con l’io, e ci dimostra che per dire io abbiamo bisogno degli altri. Partendo dai suoi trenta traslochi, con stile affabulatorio e brillante, personalissimo, mescolando discipline diverse e analizzando argomenti in apparenza ordinari, la cucina, gli armadi, i letti e i corridoi, persino i bagni, senza tralasciare la genitorialità, il sesso e la cura, Coccia affronta un argomento ancestrale e modernissimo, che ci riguarda tutti.
Il libro delle case straordinarie. Ediz. a colori
In questo libro per bambini di Seiji Yoshida sono raccolte molte storie di case di tutto il mondo, con spiegazioni, disegni, illustrazioni, interpretazioni. Sono case vere, fantastiche, famose, fantasiose. Dice l’autore: «Sono innumerevoli le storie in cui compaiono edifici meravigliosi, dai volumi illustrati per l’infanzia ai romanzi. Ho letto più volte libri come Le avventure di Huckleberry Finn, Heidi e Momo, prestando grande attenzione a ogni frase, soffermandomi su ogni illustrazione, anche la più piccola, e immaginando, come in un sogno, ogni dettaglio dei mondi che vi venivano descritti: la capanna di Huck, il rifugio sulle montagne di Heidi, la Casa di Nessun Luogo di Master Hora. In questo libro ho voluto presentare delle ‘case’ uniche, che possano risvegliare nel lettore quell’eccitazione che provavo io da bambino, accettandone la straordinarietà». Un’idea originale e molto interessante.
Casa
In questa raccolta coordinata da Luca Molinari alcuni tra gli intellettuali e architetti più importanti in Italia raccontano cosa sia la casa e perché sia importante. Il volume è edito da Treccani e vale come una ricerca universitaria: le case sono la nostra vita, e mai come in questo anno e mezzo ce ne siamo resi conto: ospitano emozioni, paure, desideri, stanchezza, entusiasmo, speranze. Protagoniste di un cambiamento radicale dei nostri paesaggi nel secolo scorso, palcoscenico della metamorfosi sociale ed economica di un paese che entrava nella modernità, hanno colonizzato il territorio estendendosi sulle coste e verso le periferie: ville, villette, case a schiera, palazzine, condomini, case popolari, camper, loft, co-housing. I paesaggi metropolitani sono insomma mutati sotto la pressione e il desiderio di un’abitazione nuova. Parlare oggi di casa – pur a partire dalla sua storia, ricostruita in queste pagine – significa porsi in una prospettiva più ampia, spostarsi dalla casa singola all’ambiente e a un’idea sempre più densa e contraddittoria di ecosistema di individui e manufatti ormai invecchiati.
Milano. Un secolo di architettura milanese-A Century of Milanese Architecture. Ediz. bilingue
Entriamo nel vivo. Questo è uno dei più famosi libri della casa editrice milanese Hoepli. Un successo incredibile, inaspettato che va avanti da decenni. L’architettura di Milano è quella delle case ottocentesche, novecentesche. Non i monumenti, non la storia del potere e delle istituzioni, ma la storia minore scritta pagina dopo pagina da architetti anche famosi o da uffici tecnici dedicati. Un percorso fotografico straordinario che rivisita gli edifici più significativi progettati a Milano nel XX secolo: dai palazzi di piazza Cordusio, chiaro esempio di evoluzione rispetto al tempo passato, al quartiere Bicocca che chiude, anche simbolicamente, il XX secolo. La ricca raccolta di immagini, in gran parte realizzata appositamente dagli autori, costituisce un ampio panorama architettonico che, attraverso il susseguirsi cronologico delle diverse costruzioni, testimonia le vicende di Milano e l’evolversi della città dall’inizio del secolo alla ricostruzione postbellica, sino al passaggio della città da un destino industriale a quello dei servizi. Il panorama cronologico dell’architettura milanese del XX secolo attraverso oltre 700 immagini di edifici significativi per la storia della città.
L’architettura di Milano. La città scritta dagli architetti dal dopoguerra a oggi
Un’altra lettura di Milano e dell’architettura che la caratterizza, fortemente orientata alla modernità. Il lavoro di Marco Biraghi e Adriana Granato sempre per Hoepli affronta la storia di una città genuinamente internazionale con i piedi in Italia e la testa in Europa. Una trasformazione avvenuta negli ultimi venti anni ma che ha la sua origine nel dopoguerra e che segna il momento più alto dell’architettura moderna italiana. Un pool di autorevoli studiosi e progettisti esamina criticamente in questo volume gli edifici più significativi (edilizia residenziale, uffici, monumenti, chiese) “firmati” da celebri architetti italiani e stranieri che nel corso degli ultimi 75 anni hanno assegnato a Milano un ruolo importante nel panorama internazionale rendendola un “museo a cielo aperto” dell’architettura moderna e contemporanea. L’apparato fotografico di Sosthen Hennekam, il ridisegno delle piante degli edifici e le mappe della città per individuarli conferiscono al volume una qualità tecnica ed estetica.
Case milanesi. 1923-1973. Cinquant’anni di architettura residenziale a Milano
Come al solito una piccola sorpresa, in questo caso un poster 70 x 100 con una visione sinottica di 80 case milanesi accompagnato da un agile booklet di informazione sintetica sulle singole case. Il tutto contenuto in un tubo di cartone. L’importante successo di critica e di vendite ottenuto dal volume Case Milanesi, ha spinto l’editore a pensare a un prodotto collegato, da utilizzare come poster da arredo, raffinato e in piena armonia con l’estetica del volume. Un regalo sicuramente apprezzato da architetti e amanti di Milano ma anche per chi voglia studiare e vedere per bene come funziona questa città unica.
L’architettura della città
Ok, finita la serie di libri sulla città di Milano, adesso possiamo cominciare a chiederci perché li abbiamo messi insieme. La risposta sta in filigrana in questo volume di Aldo Rossi, uscito per la prima volta nel 1966, che racconta l’architettura della città. Attenzione, non è un libro di urbanistica, bensì una esplorazione e una riflessione sul senso della forma negli agglomerati di casa. Abbiamo vissuto per decenni, noi italiani, accecati dalla grande bellezza di un passato che non abbiamo costruito noi: le città monumento, i resti della romanità, Venezia, Firenze. Cosa c’è oggi? Perché non abbassiamo il binocolo con il quale guardiamo solo la nostra storia e non cerchiamo di capire come funziona il nostro presente, come l’abbiamo costruito, di cosa è fatto, perché è ancora attraente e interessante anche rispetto a quello che accade all’estero? Questo libro ne spiega i presupposti architettonici e ideologici in un’Italia che invece si preoccupa solo di monumenti e villette abusive, Milano prima è stata la rappresentazione di quel pezzetto d’Italia che nel ‘900 e poi nel XXI secolo non ha perso il colpo.
Architetture, città, visioni. Riflessioni sulla fotografia. Ediz. illustrata
Parlare di città vuol dire visitarle o almeno vederle. E questo è uno dei più bei libri sulle città e il modo per guardarle che siano stati scritti nel passato recente. L’autore principale è il fotografo Gabriele Basilico, uno dei grandi dell’immagine, noto per i suoi libri di immagini e per la ludica consapevolezza del proprio campo di intervento, sia fotografico sia urbanistico-architettonico. Con uno stile chiaro e comunicativo, Basilico alterna esperienza e sguardo personale a riflessioni sull’immagine attuale della città e del paesaggio urbano, indagandone le trasformazioni e le modalità di rappresentazione. Una selezione di testi evocativi, talvolta frutto di conversazioni successivamente trasformate in narrazioni in prima persona, raccolte per i molti ammiratori di Basilico, oltre che per un pubblico di fotoamatori e appassionati di architettura e urbanistica.
Raffaello L’Architettura Picta Percezione E Realta’
Uno dei libri forse meno ricordati ma più importanti per capire il rapporto tra architettura e pittura. Realizzato da tre dei più acuti architetti studiosi di cose dell’architettura, cioè Gianfranco Spagnesi, Mario Fondelli ed Emma Mandelli, il libro ripercorre gli aspetti più importanti della capacità di ricostruire l’architettura immaginandola prima ancora che dipingendola. Un cimelio di valore inestimabile.
Percorsi religiosi nel Mugello: pievi e pivieri
Il nostro lungo itinerario ci porta da Milano sino al Mugello, una valle in Toscana a cavallo degli Appennini, alle porte di Firenze, da dove origina la famiglia de’ Medici. Una valle fatta di percorsi religiosi, come molte valli italiane. Pievi e pivieri che vengono esplorate da Emma Mandelli e Michela Rossi, studiose e accademiche che dedicano a questo lavoro la costruzione di un metodo nuovo e ricco di ricerca: dalle schede ai rilievi, la documentazione degli itinerari si fa fatto storico, esistenziale, economico, religioso. Alla base, questa è la tesi, il fatto architettonico è la chiave per leggere e interpretare la realtà storica del territorio e sociale dei suoi abitanti. Una esplorazione che ha avuto un impatto seminale nello studio dell’architettura contemporanea, il suo disegno, il suo rilievo.
Qui trovate tutti gli articoli con i Migliori libri di Macity raccolti in un’unica pagina.