Anche voi odiate la matematica? Oppure siete a disagio ogni volta che qualcuno vi chiede di fare operazioni complesse (aritmetica) o affrontare problemi strutturati (logica) o organizzare soluzioni pratiche in casa o magari caricare i bagagli in spazi ristretti per le vacanze (geometria e topologia)? In Italia, si sa, l’educazione di tipo umanistico-letterario è storicamente prevalente. Il Liceo Classico domina e il Liceo Scientifico è sempre stato visto come una versione “migliorata” degli Istituti tecnici. Ebbene, non deve essere così. Non perché ci dobbiamo trasformare tutti in scienziati: invece, la scienza e la matematica in particolare, il modo di ragionare logico e la struttura e competenza che offre, sono utili oltre che affascinanti. Una freccia in più nella faretra che le persone portano con loro nel mondo moderno. Ma come si fa? Beh, ecco qui che arriva Macity con le sue liste dei migliori libri.
I libri che seguono, come nella migliore tradizione delle liste dei migliori di Macity, offrono un ampio spettro di approcci alla matematica, dalla narrazione storica alla metafora letteraria, e sono scelti con l’intento di mostrare come la matematica possa essere coinvolgente e ispiratrice al di là del suo aspetto puramente tecnico o didattico. Spaziano invece tra storie ispirate direttamente dalla matematica, narrazioni in cui la matematica gioca un ruolo cruciale, e romanzi che utilizzano la matematica come metafora o elemento di trama. La lista non segue un ordine particolare di importanza per cui scorretela tutta, alla fine c’è anche una sorpresa.
Qui trovate tutti gli articoli con i Migliori libri di Macity raccolti in un’unica pagina.
L’ultimo teorema di Fermat
Questo libro di Simon Singh non esattamente un romanzo, ma un racconto appassionante della storia del famoso problema matematico, scritto in modo tale da essere accessibile e avvincente anche per chi non ha una formazione scientifica.
Nel 1665 Pierre de Fermat, uno dei più geniali innovatori della teoria dei numeri, morì portando con sé la soluzione del suo ultimo quesito aritmetico. In una nota all’Arithmetica di Diofanto di Alessandria, scrive: “È impossibile separare un cubo in due cubi, o una potenza quarta in due potenze quarte, o in generale, tutte le potenze maggiori di due come somma della stessa potenza. Dispongo di una meravigliosa dimostrazione di questo teorema, che non può essere contenuta nel margine troppo stretto di una pagina”.
Con questa breve frase era stata lanciata una delle sfide più impegnative nell’ambito delle dimostrazioni matematiche, nella quale innumerevoli studiosi si sarebbero cimentati invano nei secoli successivi, e che è entrata a far parte dell’immaginario collettivo in libri, film e fiction televisive. Fino a quando, nell’estate del 1993, Andrew Wiles, matematico inglese della Princeton University, ha dichiarato di averlo risolto. Nel 2016 Wiles è stato insignito dell’Abel Prize, considerato il Nobel della matematica.
Simon Singh ha raccontato questa straordinaria avventura del pensiero umano; la storia di un enigma che affonda le proprie radici nella Grecia di Pitagora e arriva fino ai giorni nostri, ai lunghi anni di ricerche e di isolamento accademico durante i quali Wiles è riuscito a far convergere le più recenti tecniche della teoria dei numeri verso la soluzione del problema “più difficile che sia mai esistito”.
Il mistero dell’alef
Anche questo scritto da Amir D. Aczel è più un saggio narrativo che un romanzo, ma è scritto con un piglio tale da appassionare lettori interessati alle storie di scoperte matematiche e ai misteri dell’universo che ruotano tutte attorno a un unico, straordinario concetto fisico ma prima ancora matematico (l’unico linguaggio in grado di descriverlo), cioè l’infinito.
È un concetto sfuggente e misterioso che ha affascinato intere generazioni di matematici e teologi: dai mistici ebrei, che crearono complessi sistemi di numeri per rappresentare la pura essenza dell’infinito, a scienziati come Galileo Galilei e Georg Cantor, che crearono nell’infinito dei numeri e dello spazio la chiave dell’universo. In questo libro Amir Aczel ha ricostruito la storia di questa entusiasmante ricerca attraverso i secoli toccando gli argomenti più diversi. Aczel mostra come spesso l’idea stessa di infinito e il suo significato in matematica siano collegati al pensiero religioso e alla ricerca del divino, come quella operata dallo stesso Cantor.
Il teorema del pappagallo
Il romanzo di Denis Guedj mescola mistero, storia della matematica e avventura, seguendo la ricerca di un libro perduto che racchiude il segreto dei numeri.
Una strana lettera di un vecchio amico annuncia al signor Ruche, anziano libraio di Montmartre, l’arrivo di un’intera collezione di libri antichi dedicati alle scienze matematiche. Ma questo preziosissimo e inatteso dono nasconde una morte misteriosa. Le strade di Parigi assumono allora tutte le sfumature del giallo, di un giallo in cui i testimoni si chiamano Talete, Pitagora, Fermat e parlano per bocca di un coloratissimo, volubile e saccente pappagallo.
La solitudine dei numeri primi
Con questo libro Paolo Giordano è diventato famoso. È un romanzo che usa i numeri primi come metafora per esplorare le vite parallele di due personaggi, trattando temi di solitudine, amore e relazioni umane.
Alice è una bambina obbligata dal padre a frequentare la scuola di sci. È una mattina di nebbia fitta, lei non ha voglia, il latte della colazione le pesa sullo stomaco. Persa nella nebbia, staccata dai compagni, se la fa addosso. Umiliata, cerca di scendere, ma finisce fuori pista spezzandosi una gamba. Resta sola, incapace di muoversi, al fondo di un canale innevato, a domandarsi se i lupi ci sono anche in inverno. Mattia è un bambino molto intelligente, ma ha una gemella, Michela, ritardata. La presenza di Michela umilia Mattia di fronte ai suoi coetanei e per questo, la prima volta che un compagno di classe li invita entrambi alla sua festa, Mattia abbandona Michela nel parco, con la promessa che tornerà presto da lei.
Questi due episodi iniziali, con le loro conseguenze irreversibili, saranno il marchio impresso a fuoco nelle vite di Alice e Mattia, adolescenti, giovani e infine adulti. Le loro esistenze si incroceranno, e si scopriranno strettamente uniti, eppure invincibilmente divisi. Come quei numeri speciali, che i matematici chiamano “primi gemelli”: due numeri primi vicini ma mai abbastanza per toccarsi davvero.
Enigmi
Alex Bellos non è un autore famoso ma questo libro, pur essendo più un’esplorazione ludica della matematica, è strepitoso: raccontato con un approccio narrativo che rende la matematica affascinante e divertente, adatto anche a chi di solito non si avvicina a questa disciplina.
Fin dall’antichità rompicapi e indovinelli ci hanno aiutato a imparare la matematica e la logica e, allo stesso tempo, divertito. Probabilmente lo stesso Carlo Magno ha appreso i rudimenti dell’aritmetica grazie a una raccolta di giochi scritta dal grande erudito Alcuino. E prima di lui, Euclide ha fondato la geometria usando una serie di veri e propri rompicapi. Un enigma alla volta, partendo dall’Europa del Medioevo per arrivare ai grattacieli della Singapore odierna, passando per il Giappone dei maestri zen e l’Inghilterra vittoriana, Alex Bellos ci conduce in un affascinante viaggio attraverso i migliori giochi matematici e logici di tutti i tempi. Per raccontare la loro storia, spiegarci come funzionano, mostrarci perché ci appassionano, e gettare uno sguardo insolito sulle culture, all’apparenza così diverse, che li hanno generati.
Flatlandia
Che dire? Un vero classico. Il romanzo di Edwin A. Abbott che esplora le dimensioni attraverso la narrazione di un mondo bidimensionale, offrendo spunti di riflessione sulla geometria, la percezione e la società.
“Il mondo è una superficie piana come quella di una carta geografica, sulla quale i flatlandesi scivolano senza sovrapporsi. La loro è una società rigidamente gerarchica: la casta più vile è quella delle donne”. È un classico del fantastico. L’edizione Adelphi è arricchita anche da saggio di Giorgio Manganelli.
Zero: Biografia di una idea pericolosa
Lo diamo per scontato, ma così non è. E il libro di Charles Seife racconta molto bene la storia dello zero, un concetto matematico che ha rivoluzionato il mondo. La narrazione è avvincente e piena di aneddoti storici.
Inventato dai babilonesi, venerato dagli indù, bandito dai greci, il numero zero per secoli è stato circondato da un’aura di ambiguità finché, finalmente imbrigliato, è diventato il più importante e potente strumento della matematica. Charles Seife ci offre una brillante descrizione del modo in cui la nozione di zero, con quella gemella di infinito, ha più volte rivoluzionato i fondamenti della civiltà e del pensiero filosofico. Dalla sua nascita come concetto filosofico orientale alla sua combattuta accettazione in Europa e alla sua apoteosi nel quadro della teoria dei buchi neri. Da Aristotele a Einstein e oltre, viene qui presentata la ricca e complessa storia della semplice idea di “nulla” sulla quale si confrontarono scienziati e mistici, cosmologi e religiosi, ogni volta mettendo in crisi le basi della filosofia, della scienza, della teologia.
La favolosa storia della radice quadrata di due
Alle volte basta poco, pochissimo, per cambiare il mondo. Ad esempio, raccontarne la storia. Sì, perché l’idea che i numeri abbiano una storia è già sufficiente, di per sé, a farli apparire sotto una luce meno algida. Se poi si tratta di una storia quattro volte millenaria, piena di colpi di scena e dagli esiti ancora aperti, come in questo caso, allora siamo di fronte a uno sconvolgimento, perché la matematica ci rivela il suo lato avventuroso, spericolato e al tempo stesso familiare, il più insospettabile per chi è abituato a collocarla in un cielo immobile e remoto.
Benoît Rittaud ci guida in un percorso che ha del romanzesco: protagonista assoluta, la radice quadrata di due, il primo numero irrazionale a essere riconosciuto come tale. Irrazionale perché la ricerca del suo valore numerico dà luogo a un risultato con infinite cifre decimali in successione priva di apparente regolarità, tanto che ancora oggi i matematici non sono riusciti a stabilire se la loro sequenza abbia o meno caratteristiche del tutto casuali. La scoperta dell’irrazionalità della radice di due – attribuita già in epoca ellenistica alla scuola pitagorica – fu tutt’altro che indolore, anzi costituì per la mentalità greca un vero scandalo logico. Secondo la leggenda, il suo scopritore non scampò all’ira divina per averne divulgato il segreto. Un’ombra cruenta che non stinge sulle vicende posteriori, dove si intrecciano astrazione calcolistica e risvolti pratici. Che cosa infatti accomuna la musica, il formato della carta e la fotografia, se non il fatto che vi gioca un ruolo fondamentale la radice quadrata di due?
Gödel, Escher, Bach: un’eterna ghirlanda brillante
Lo abbiamo già incluso in precedenza in altre liste dei migliori di Macity perché è un libro che vale assolutamente la pena di leggere, anche se è monumentale. Il lavoro di Douglas Hofstadter è un’opera complessa e multidisciplinare che esplora sistemi formali, musica, arte e pensiero attraverso la matematica, vincitrice del Premio Pulitzer. È un testo che sfida le convenzioni di genere, ricco di giochi di parole e concetti matematici.
Il mago dei numeri
Un romanzo per ragazzi e adulti scritto da Hans Magnus Enzensberger che racconta il viaggio avventuroso di un ragazzo nel mondo della matematica, incontrando personaggi storici e scoprendo concetti matematici in modo ludico e affascinante.
Roberto detesta la matematica, non ci capisce nulla! Ma una notte, in sogno, incontra un piccolo e collerico diavolo che pretende di insegnargliela giocando. Nel corso di dodici notti, il diavolo lo accompagna nello strano e appassionante mondo dei numeri; le cifre prendono vita, le leggi e i meccanismi che le governano diventano sempre più affascinanti. Strapazzato da questo maestro così esigente Roberto impara a giocare con le radici quadrate, le frazioni e, improvvisamente, capisce tutto! E così anche il lettore che, insieme a Roberto, viene invogliato ad addentrarsi in quest’universo misterioso ma appassionante. Età di lettura: da 10 anni.
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La meraviglia del tutto
La lista dei migliori libri di Macity non potrebbe essere completa se non ci fosse anche un fuorisacco, un libro un po’ ortogonale. E abbiamo scelto questa volta un libro straordinario di Piero Angela, l’ultimo scritto insieme al giornalista Massimo Polidoro, che è rappresentativo dell’approccio di Piero Angela alla divulgazione: rendere accessibili temi complessi e stimolare la curiosità e il desiderio di conoscenza, obiettivi vicini a chi vuole scoprire il piacere nascosto dietro i numeri e le formule matematiche.
Questo non è un saggio sulla matematica nel senso stretto del termine, ma è un’esplorazione del pensiero umano attraverso varie epoche e discipline. Angela affronta i progressi scientifici, le varie scoperte e di come queste abbiano influenzato il pensiero e la società, offrendo quindi una prospettiva che può stimolare interesse e curiosità verso la scienza in generale, inclusa la matematica.
Qui trovate tutti gli articoli con i Migliori libri di Macity raccolti in un’unica pagina.