Questa settimana abbiamo preso una decisione complessa, ma non ci potevamo esimere. Anche se siamo solo un sito di news dal mondo tecnologico, non possiamo evitare di parlare di quello che sta succedendo in Ucraina. E vorremmo farlo, in questo articolo che fa parte della nostra serie dedicata ai migliori libri su un determinato argomento (in coda c’è la lista completa), parlando di guerra.
Amici, parenti, conoscenti, ci hanno chiesto notizie, informazioni, spiegazioni. Nei dibattiti ovviamente si parla tantissimo di guerra. Ma ci sono libri che aiutano a capire e ad orientarci. Abbiamo scelto quelli che conosciamo e che pensiamo abbiano un valore, senza cadere nell’instant book (per quello basta leggere i giornali, che sono ricchi di informazioni e reportage ogni giorno) e anzi, casomai cercando di dare prospettiva. A partire dalla guerra – e soprattutto dal popolo – che ha sofferto l’inimmaginabile.
Qui trovate tutti gli articoli con i Migliori libri di Macity raccolti in un’unica pagina.
L’Olocausto
Con la seconda guerra mondiale si è consumato uno dei crimini più atroci nella storia dell’umanità. L’olocausto, cioè la morte di milioni di persone di religione e discendenza ebraica. La Shoah è e rimarrà sempre un punto centrale di qualsiasi discorso sulle guerre e della quale per fortuna le nuove generazioni continuano a chiederci di conto. Questo piccolo libro di Wolfgang Benz colloca la Shoah all’interno della più generale storia del nazismo e del Terzo Reich, ne mostra i nessi con gli altri aspetti della politica hitleriana e non tralascia di accennare alle questioni interpretative a cui la storiografia si è trovata di fronte, dovendo non solo ricostruire ma anche spiegare il genocidio.
Ciascuno dei dodici capitoli in cui il libro è diviso è dedicato a un nodo tematico di grande importanza, sicché potrebbe agevolmente essere letto in modo autonomo. Dalla ricostruzione della cosiddetta «conferenza di Wannsee» del 20 gennaio 1942, dove fu sistematizzata la «soluzione finale», alla descrizione analitica della macchina genocida organizzata dal Terzo Reich con metodi «scientifici» e industriali che conclude il libro, le vicende del passaggio dall’antisemitismo come ideologia alla pratica dello sterminio vengono ricostruite in modo esauriente e accessibile.
Della guerra. Ediz. integrale
Primo della serie di libri scritti dai grandi pensatori e teorici che hanno guardato la guerra con le lenti della loro epoca, è questo libro del barone Karl von Clausewitz. Per comprendere una guerra moderna bisogna capire come pensano i suoi artefici e von Clausewitz è alla base del pensiero e delle strategie tutt’ora presenti nel XXI secolo. Von Clausewitz nega che la guerra sia un «fenomeno puramente militare» e il suo celebre assioma «la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi» non solo ha condizionato il pensiero di generazioni di militari, ma ha saputo fornire anche all’uomo della strada gli strumenti per comprendere il fenomeno bellico, quel continuum guerra-pace che ha cadenzato lo sviluppo del genere umano. Benché risalga al 1832, “Della guerra” sembra scritto per l’epoca in cui viviamo, quella dei conflitti globali, degli scontri ideologici ed economici.
L’arte della guerra
L’altro grande pensatore che ha raccontato come si combatte e si vince una guerra è forse il meno violento di tutti. Sun Tzu ha detto che il modo migliore per essere certi di vincere una guerra è assicurarsi la vittoria ancora prima di iniziare a combattere: questo è il principio fondante dell’Arte della guerra, con ogni probabilità il più antico manuale strategico della storia (VI secolo a.C.). Un obiettivo raggiungibile studiando i punti di forza e di debolezza dell’avversario, mantenendo la consapevolezza dei propri limiti ma anche la fiducia nella propria forza, sorprendendo continuamente il nemico. E, prima di ogni altra cosa, controllando le informazioni, perché grazie alla conoscenza il destino della battaglia può davvero essere scritto prima che lo scontro cominci. Leggendo questo libri si capisce la filosofia ma si capiscono anche i motivi dietro alle mosse (e agli errori) che vengono commessi in queste settimane.
Guerre giuste e ingiuste. Un discorso morale con esemplificazioni storiche
Seconda terzina di libri, questa volta di riflessione moderna sul concetto di “guerra giusta”. Quand’è che una guerra è moralmente giusta? Esiste una guerra giusta e una ingiusta? Il primo è uno dei più autorevoli politologi americani, Michael Walzer. “Anche soltanto parlare di moralità della guerra non è impresa facile, perché la guerra è ‘un inferno’, come dice Walzer, e comunque un male in sé. Pur concesso ciò, si può riconoscere che due siano i problemi tipici della moralità in guerra. Valutare se e quando ricorrervi sia giusto e la liceità morale dei mezzi adoperati per ottenere la vittoria (indipendentemente dalla giustezza o meno del ricorso alla guerra)
Guerra giusta? Morale e politica dei conflitti armati
Se si parla di Russia non si può non parlare di Cina e di America. La guerra passa dalle grandi nazioni e dalla loro visione del mondo. Di questo parla per l’appunto Andrea Salvatore, aiutandoci a capire come sia stato strutturato il conflitto armato nella nostra storia più moderna, partendo da una alternativa: il realismo politico, che considera la guerra come una normale estrinsecazione della potenza dello stato, o il pacifismo che ne nega in generale la legittimità? Ma soprattutto il volume riflette sul modo in cui, nella contemporaneità, lo stesso concetto di guerra ha mutato radicalmente le sue caratteristiche. I conflitti armati del nostro tempo, caratterizzati da fenomeni nuovi come il terrorismo diffuso, la privatizzazione delle milizie, l’uso massiccio delle tecnologie, possono ancora rientrare nel concetto tradizionale di guerra?
Santa, giusta, umanitaria. La guerra nella civiltà occidentale
L’idea che la guerra possa essere una costante della storia dell’umanità è antica forse quanto la storia dell’umanità stessa. In questo terzo e conclusivo libro del nostro trittico di riflessioni filosofiche sugli schemi etici e giuridico politici della guerra il lavoro storico e di prospettiva scritto da Aldo A. Cassi è molto interessante: oggi la follia omicida prosegue la sua corsa e il suo corso lungo il medesimo solco antropologico scavato da interrogativi e questioni antiche. Dunque, per acquisirne consapevolezza sarà più che opportuno, necessario, rintracciare e ritracciare almeno alcuni dei principali tratti, snodi, tornanti di un itinerario che, nel bene e nel male (o tra Bene e Male), ha dato forma alla nostra civiltà.
La guerra russo-giapponese 1904-1905
Immergiamoci nella storia, e cominciamo da una guerra apparentemente lontana da tutto e da tutti: la guerra russo-giapponese. È la guerra, raccontata dallo storico Geoffrey Jukes, che segnò la prima sconfitta di una grande potenza mondiale (la Russia zarista) e la prima vittoria di una nuova potenza ex colonia o quasi. La guerra destabilizzò la Russia zarista che presto si trasformò in un calderone da cui emersero vincenti i bolscevichi, aprendo la strada alla creazione dell’Urss e dell’impero sovietico. Dall’altro, emerge il Giappone, che si stava rapidamente trasformando e industrializzando nell’epoca Meiji con ambizioni imperiali sempre più evidenti. Lo scontro nacque da un gigantesco errore di calcolo dello zar Nicola II che ha cambiato per sempre il corso della storia. Il novecento e almeno altre due guerre mondiali nascono qui.
La Grande guerra sul mare. Storia navale della Prima guerra mondiale
In un’epoca in cui gli aerei praticamente non esistevano, più che di dominio della terra bisognava parlare di dominio dei mari. Queste erano per lo meno le regole del gioco dei grandi paesi coloniali. Questo racconto serrato, avvincente, è un resoconto che enfatizza la scala globale.
In queste pagine Lawrence Sondhaus illustra le campagne nel Mare del Nord, nell’Atlantico, nell’Adriatico, nel Baltico e nel Mediterraneo ed esamina il ruolo delle innovazioni, nella progettazione e nelle prestazioni delle navi, della radiocomunicazione e della potenza di fuoco. La tecnologia, infatti, ha dominato il conflitto soprattutto nei mari. Mitragliatrici, gas, artiglieria e carri armati hanno segnato le battaglie di terra, aeroplani e zeppelin quelle aeree; sul mare, invece, sia in superficie che in profondità, le nuove meraviglie tecnologiche.
Sondhaus descrive come la supremazia alleata portò le Potenze centrali a tentare di rivoluzionare la guerra navale perseguendo una guerra sottomarina senza restrizioni, spingendo infine gli Stati Uniti a entrare in guerra. La vittoria contro la sfida dei sottomarini, dopo il loro precedente successo, lasciò gli Alleati liberi di usare le rotte marittime del mondo per trasportare rifornimenti e truppe in Europa dai territori d’oltremare, e infine dagli Stati Uniti, fattore decisivo nella loro vittoria finale.
La seconda guerra mondiale. La storia degli eventi che hanno cambiato il mondo. Ediz. illustrata
Chiamiamo il novecento anche “dopoguerra” e facciamo riferimento alla seconda guerra mondiale, quella che ancora (forse) ricordiamo, mentre la memoria della prima è evaporata assieme agli ultimi sopravvissuti. La studiamo forse a scuola, ma questa nuova narrazione è interessante perché unisce, oltre alla storia con la spiegazione delle ragioni e delle conseguenze delle varie campagne e battaglie, anche 100 nuove mappe create dai cartografi di National Geographic e basate sulle più recenti ricerche militari, utilizzando tecniche digitali all’avanguardia per rappresentare con precisione i movimenti delle truppe, la topografia e i confini storici, seguendo il progredire della guerra.
Le 114 carte militari che appaiono nel libro provengono da collezioni di tutto il mondo e illustrano l’uso della cartografia durante la guerra: per pianificare invasioni, attacchi e ritirate; mappare il territorio e individuare i bersagli; registrare l’andamento delle battaglie a terra, in mare e nei cieli.
Buona parte della rara cartografia militare presentata nel volume vede per, la prima volta la stampa. Ci sono tra le altre le carte usate da Rommel durante la campagna in Nord Africa, quelle studiate da Patton prima di invadere la Sicilia e quelle che portavano con sé i soldati sbarcati sulla costa della Normandia. Alcune pagine di approfondimento fanno inoltre luce su argomenti di particolare interesse, quali il culto nazista della morte, il sostegno alla resistenza francese e le armi segrete di Hitler.
Non avendo mai preso un fucile tra le mani. Antifasciste italiane alla guerra civile spagnola 1936-1939
La guerra asimmetrica, la guerra civile, la guerra fratricida, la guerra politica. La guerra delle donne e la guerra contro lo spettro del fascismo mondiale. Un libro straordinario che raccoglie storie di donne che rifiutano con coraggio il fascismo e il nazismo e traducono gli ideali politici in azione; donne che spesso condividono con i propri compagni rischi e ideali, per le quali l’amore e la politica sono strettamente uniti; donne che subiscono l’esilio, la prigionia; donne che partecipano alla guerra di Spagna come volontarie, certo, anche se “nessuno va volontariamente in guerra, ma è la necessità che ti porta ad agire e ad imparare cose che non ti saresti mai immaginata di dover, poter o saper fare”. Un affresco appassionante per comprendere anche l’eccezionalità della guerra di Spagna, dove le forze antifasciste di tutto il mondo si unirono e si riconobbero e dove l’antifascismo di ogni tipo e genere trovò nuova ispirazione, forza e vitalità.
La guerra del Pacifico 1941-1945
La storia della guerra mondiale ancora dall’altro lato del mondo, dal Pacifico. Una guerra che in Europa e in Italia abbiamo conosciuto solo grazie ai film di Hollywood e poco più. Una guerra segnata da Pearl Harbour da un lato e dalle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki. Una guerra che ci può insegnare molto sull’asimmetria, i conflitti, le battaglie all’ultimo sangue, veri e propri stermini. Le battaglie aeronavali come quelle del Mar dei Coralli, di Midway, di Leyte; da sbarchi e combattimenti atroci a Guadalcanal, a Ivo Jima, a Tarawa, a Okinawa.
Fu anche uno scontro tra due mentalità incompatibili tra loro e che cambiò alla fine la natura stessa del regno del Sol Levante, che al termine del conflitto contava 1.800.000 morti e il 40 per cento delle città radicalmente distrutte. Questo libro ricostruisce quella guerra che da entrambe le parti non conobbe pietà.
La guerra
Quando si parla di guerra non bisogna dimenticarsi mai di parlare anche di speranza. Per questo abbiamo aggiunto anche questo piccolo libro illustrato per bambini e non solo. La guerra irrompe, subdola e implacabile, nella vita degli uomini. È figlia del rancore e dell’ambizione e ha il volto cupo delle angosce che ci tormentano.
La guerra ci riguarda tutti da vicino, anche se non lo vorremmo. Ecco perché un poeta e un illustratore, un padre e un figlio, hanno scelto di raccontarcela, unendo alla bellezza essenziale del disegno, il lirismo delle parole. Un albo illustrato per riflettere sulla guerra e pensare a come costruire la pace, nella traduzione di Vivian Lamarque. Età di lettura: da 6 anni.
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