Ken Follett è uno scrittore di romanzi storici e thriller che ha scritto molti libri di successo nel corso della sua carriera. Ed è anche uno scrittore importante e famoso perché ha raggiunto un ampio pubblico con opere che hanno definito il genere della letteratura di intrattenimento a partire dal 1974, quando ha deciso di lasciare la promettente carriera appena avviata di giornalista e iniziare quella ancora più fortunata di scrittore.
I suoi romanzi sono spesso ambientati in epoche storiche specifiche, come il Medioevo o la Seconda Guerra Mondiale, e combinano azione, suspense e intrighi con una solida ricerca storica. Inoltre ha scritto una serie di libri di spionaggio chiamata “The Century Trilogy” che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo e è stato tradotto in moltissime lingue. Soprattutto, anche le sue opere minori hanno la capacità di sognare e immaginare mondi alternative e vite parallele alle nostre, ma molto più avventurose. Ecco qui una lista dei dieci migliori romanzi di Ken Follett secondo la nostra valutazione.
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I pilastri della terra
Questo romanzo, ambientato nel XII secolo, è forse il più famoso di Follett. Segue le vicende di alcuni abitanti di una città immaginaria chiamata Kingsbridge, che lottano per costruire una cattedrale mentre l’Inghilterra è sconvolta dalle lotte politiche e religiose. Un mystery, una storia d’amore, una grande rievocazione storica: nella sua opera più ambiziosa e acclamata, Ken Follett tocca una dimensione epica, trasportandoci nell’Inghilterra medievale al tempo della costruzione di una cattedrale gotica. Intreccio, azione e passioni si sviluppano così sullo sfondo di un’era ricca di intrighi e cospirazioni, pericoli e minacce, guerre civili, carestie, conflitti religiosi e lotte per la successione al trono. Con la stessa suspense che caratterizza tutti i suoi thriller, Follett ricrea un’epoca scomparsa e affascinante. Foreste, castelli e monasteri sono l’avvolgente paesaggio, mosso dai ritmi della vita quotidiana e dalla pressione di eventi storici e naturali entro il quale per circa quarant’anni si confrontano e si scontrano le segrete aspirazioni e i sentimenti dei protagonisti – monaci, mercanti, artigiani, nobili, fanciulle misteriose -, vittime o pedine di avvenimenti che ne segnano i destini e rimettono continuamente in discussione la costruzione della cattedrale.
Mondo senza fine
Due secoli dopo la costruzione della cattedrale di Kingsbridge, Follett torna nel teatro delle gesta dei suoi eroi (e antieroi) più amati per raccontare una nuova storia che riprende le fila di quel che era successo duecento anni prima. È il 1327. Il giorno di Ognissanti, quattro bambini si allontanano di nascosto dal priorato di Kingsbridge e nella foresta assistono per caso all’omicidio di due uomini. Da allora le vite di questi ragazzi – un piccolo genio, un bulletto, una ladruncola e una ragazzina dalle grandi ambizioni – saranno indissolubilmente legate tra loro e, una volta adulti, conosceranno amore, avidità, ambizione e vendetta. Vivranno momenti di prosperità e carestia, malattia e guerra. Dovranno fronteggiare la più terribile epidemia di tutti i tempi: la peste. Uno di loro viaggerà per inseguire un amore impossibile e un’altra sfiderà il potere della Chiesa. Ma su ciascuno resterà l’ombra dell’inspiegabile omicidio di cui sono stati testimoni in quel fatidico giorno della loro infanzia.
La colonna di fuoco
Dopo I pilasti della terra e Mondo senza fine, il nuovo grande romanzo della saga di Kingsbridge. Questo romanzo ambientato nel XVI secolo segue le vicende di un giovane apprendista stampatore che diventa un attivista politico e religioso durante la Rivoluzione francese. Quando il giovane Ned Willard fa ritorno a casa si rende conto che il suo mondo sta per cambiare radicalmente. Solo la vecchia cattedrale sopravvive immutata, testimone di una città lacerata dal conflitto religioso. Tutti i principi di lealtà, amicizia e amore verranno sovvertiti. Figlio di un ricco mercante protestante, Ned vorrebbe sposare Margery Fitzgerald, figlia del sindaco cattolico della città, ma il loro amore non basta a superare le barriere degli opposti schieramenti religiosi. Costretto a lasciare Kingsbridge, Ned viene ingaggiato da Sir William Cecil, il consigliere di Elisabetta Tudor, futura regina di Inghilterra. Dopo la sua incoronazione, la giovane e determinata Elisabetta I vede tutta l’Europa cattolica rivoltarsi contro di lei, prima tra tutti Maria Stuarda, regina di Scozia. Decide per questo di creare una rete di spionaggio per proteggersi dai numerosi attacchi dei nemici decisi a eliminarla e contrastare i tentativi di ribellione e invasione del suo regno. Il giovane Ned diventa così uno degli uomini chiave del primo servizio segreto britannico della storia. Per quasi mezzo secolo il suo amore per Margery sembra condannato, mentre gli estremisti religiosi seminano violenza ovunque. In gioco, allora come oggi, non sono certo le diverse convinzioni religiose, ma gli interessi dei tiranni che vogliono imporre a qualunque costo il loro potere su tutti coloro che credono invece nella tolleranza e nel compromesso.
La caduta dei giganti
Questo romanzo, ambientato nel periodo che va dalla fine dell’Ottocento fino alla Prima Guerra Mondiale, segue le vicende di varie famiglie europee mentre lottano per sopravvivere ai cambiamenti del mondo. È il primo volume della “Century Trilogy”, a cui fanno seguito L’inverno del mondo e I giorni dell’eternità. Tutto ha inizio nel 1911, il giorno dell’incoronazione di Giorgio V nell’abbazia di Westminster a Londra. Quello stesso 22 giugno ad Aberowen, in Galles, Billy Williams compie tredici anni e inizia a lavorare in miniera. La sua vita sembrerebbe segnata. Amore e inimicizia legano la sua famiglia agli aristocratici Fitzherbert, proprietari della miniera e tra le famiglie più ricche d’Inghilterra. Lady Maud Fitzherbert, appassionata e battagliera sostenitrice del diritto di voto alle donne, si innamora dell’affascinante Walter von Ulrich, spia tedesca all’ambasciata di Londra. Le loro strade incrociano quella di Gus Dewar, giovane assistente del presidente americano Wilson. Ed è proprio in America che due orfani russi, i fratelli Grigorij e Lev Peskov, progettano di emigrare, ostacolati però dallo scoppio della guerra e della rivoluzione. Dalle miniere di carbone ai candelabri scintillanti di palazzi sontuosi, dai corridoi della politica alle alcove dei potenti, da Washington a San Pietroburgo, da Londra a Parigi il racconto si muove incessantemente fra drammi nascosti e intrighi internazionali.
Notte sull’acqua
Una delle mystery story “minori” di Follett ma non per questo meno intrigante. Anche per via dell’ambientazione: uno dei Boeing 314 Clipper della Pan Am. Nel settembre del 1939, alla vigilia della seconda guerra mondiale, un idrovolante di linea lascia l’Inghilterra diretto verso gli Stati Uniti. A bordo vi è una coppia di aristocratici nazisti, un ladro di gioielli, uno scienziato braccato, due agenti dell’FBI con un pericoloso ricercato, una coppietta in fuga d’amore e un’ambigua principessa russa. Tutti hanno qualcosa da nascondere, tutti si aspettano qualcosa da questo volo, ma saranno pochi quelli che riusciranno a realizzare i propri progetti mentre per tutti gli altri non ci sarà possibilità di scampo.
Le gazze ladre
Follett è un maestro delle storie ambientate durante la Seconda guerra mondiale. E questa è una delle sue narrazioni più riuscite. Reims, maggio 1944. Un gruppo di partigiani tenta l’assalto al castello di Sainte-Cécile, centro nevralgico dei collegamenti tra le forze di occupazione tedesche. L’attacco viene respinto ma il cinico maggiore Dieter Frank si rende conto di trovarsi di fronte avversari pronti a tutto. Tra loro c’è una donna, l’agente dello spionaggio inglese Flick Clairet. Soprannominata “Pantera”, Flick unisce al fisico minuto e sensuale una determinazione e un’audacia fuori dal comune. Di lì a poco metterà a punto una squadra composta di sole donne per portare a termine la missione fallita. Tra Flick e Dieter ha inizio un duello senza esclusione di colpi, fatto di agguati, inseguimenti, sfide sul filo dell’astuzia e dell’esperienza, fino allo scontro ultimo e risolutivo.
La triplice
Un altro momento storico che Ken Follett ha raccontato più volte e con grande capacità e immaginazione è quello della guerra fredda, con lotte di spie e terrorismo. In questo caso, forse uno dei romanzi con il ritmo più serrato e avvincente, ambientato nel 1968. L’Egitto, con l’aiuto dell’Unione Sovietica, sta approntando un arsenale di ordigni nucleari. Una fine prematura minaccia Israele, a meno che non riesca a costruire a sua volta bombe atomiche. Bisogna che qualcuno rubi dell’uranio. L’agente israeliano Nat Dickstein ci prova, organizzando il più grandioso e segreto dirottamento della storia. Contro di lui il Kgb, i servizi segreti egiziani e i fedayn. Al suo fianco solo una giovane donna dall’incerta lealtà.
L’uomo di Pietroburgo
Nella storia europea c’è un momento, a cavallo della Prima guerra mondiale, che ha definito il Novecento e gli assetti del pianeta per i cento anni successivi. Siamo a Londra, nel 1914. l’impero britannico sta vivendo la sua ultima lunga estate. La Germania si prepara alla guerra e l’Inghilterra cerca disperatamente alleati. La soluzione sembra poter venire dalla Russia. Churchill, primo lord dell’ammiragliato, si reca da lord Stephen Walden per ottenere il suo aiuto. Il giovane principe Aleksey Orlov, nipote dello zar Nicola, sta per giungere a Londra per dei colloqui segreti, e lord Walden non solo lo ospiterà, ma rappresenterà l’Inghilterra al tavolo delle trattative. Ma ci sono altre persone interessate alla presenza a Londra del principe Orlov: Charlotte, la figlia dei Walden, caparbia e idealista; Basil Thomson, capo della sezione speciale, e soprattutto Feliks Ksessinsky, l’anarchico russo, l’uomo senza paura venuto da Pietroburgo. Via via che le trattative si protraggono, i destini di questi personaggi s’intrecciano ineluttabilmente e, mentre l’Europa si prepara alla catastrofe della guerra, si svolge l’ultima tragedia familiare che sconvolgerà l’esistenza di lord Walden. L’atmosfera di un’epoca che sta per scomparire rivive in questo romanzo di Ken Follett ricco di azione, suspance, romanticismo.
Il codice Rebecca
Questo thriller segue le vicende di un gruppo di personaggi che cercano di decifrare un codice segreto mentre lottano contro una pericolosa e inedita minaccia nazista. Nord Africa, estate 1942. Il generale Rommel, la “volpe del deserto”, ha accerchiato le truppe britanniche e sembra a un passo dalla vittoria finale. Ha un’arma segreta: una spia assolutamente fuori dal comune, Alex Wolff, che gli comunica direttamente i piani segreti dell’esercito di Sua Maestà servendosi di un invincibile sistema cifrato, il codice Rebecca. La Germania nazista avrà dunque il sopravvento? Così sembra, a meno che non si riesca a bloccare Wolff e a carpirgli la chiave del codice. L’unico che può farlo è un ufficiale inglese, il maggiore Vendam, nelle cui mani sono le sorti della guerra.
Una fortuna pericolosa
Come avrete capito, in realtà la narrativa d’evasione di Ken Follett è molto interessante anche perché copre un arco di tempo molto ampio e tocca soggetti e paesi molto diversi. È avventura e divertimento al tempo stesso, con mistero e suspance. In questo caso, siamo a cavallo tra Sette e Ottocento. La misteriosa morte di un giovane studente, erede di un cospicuo patrimonio, mette in moto una spirale di intrighi e vendette destinata a durare più di vent’anni e nella quale viene coinvolta una dinastia di banchieri consumata dall’ambizione e dalla cupidigia. Un romanzo ambientato nell’Inghilterra vittoriana, nel quale l’autore descrive una dura guerra economica combattuta a colpi di delitti, ricatti e torbide passioni.
La cruna dell’ago
Tra i tanti romanzi di Ken Follett questo è un vero classico. E non a caso è stato a lungo il suo più famoso, almeno fino alla pubblicazione de I pilastri della terra. 1944. Mancano pochi mesi, e poi soltanto qualche settimana, al D-Day. Gli Alleati hanno radunato una finta armata aerea e navale nell’East Anglia, in modo da dirottare l’attenzione dei tedeschi verso le spiagge di Calais e allontanarla dalla Normandia, dove è effettivamente previsto lo sbarco. L’inganno sembra funzionare. Ma un agente nemico ha scoperto la verità. Il suo nome in codice è “Die Nadel”, l’Ago, perché è inafferrabile e perché la sua arma preferita per uccidere è uno stiletto. È un agente scelto da Hitler e risponde direttamente al Führer. Un uomo di straordinaria intelligenza, che vive in incognito a Londra senza che il servizio segreto inglese si sia mai accorto della sua esistenza. Ha scoperto il vero luogo dello sbarco e se riuscirà a raggiungere la Germania gli Alleati andranno incontro alla disfatta. Ma un ufficiale del servizio inglese di sicurezza e una giovane donna fuori del comune faranno di tutto per impedirgli di portare con sé il suo segreto.
Notre-Dame
Come in tutte queste liste dei migliori libri di Macity, c’è sempre qualche piccola sorpresa e aggiunta “fuori dalle righe”. Questo è un piccolo ma prezioso libro, uscito sull’onda delle emozioni provocate dall’incendio che ha quasi distrutto la cattedrale parigina di Notre-Dame. “L’immagine di Notre-Dame in fiamme mi ha stupefatto e sconvolto nel profondo. Un bene di inestimabile valore stava morendo davanti ai nostri occhi. È stato spaventoso come se il suolo avesse cominciato a tremare sotto i nostri piedi”. Così si esprime il grande scrittore all’indomani del tragico incendio che ha devastato la cattedrale di Notre-Dame la sera del 15 aprile 2019. Nel suo romanzo più famoso, “I pilastri della terra”, Ken Follett aveva descritto minuziosamente il rogo della cattedrale di Kingsbridge, come fosse una premonizione di quanto è accaduto a Parigi. In quel romanzo migliaia di uomini e donne erano giunti da diversi paesi per aiutare a ricostruire la cattedrale. Con questo breve scritto Ken Follett ha deciso di rendere omaggio a Notre-Dame, devolvendo i proventi alla Fondation du Patrimoine, raccontando come si è sentito quando ha assistito a questo disastro, e ripercorre i momenti storici salienti della vita della grande cattedrale che nei secoli ha esercitato una fascinazione universale, dalla sua costruzione durata quasi un secolo, all’influenza che ha avuto sul genio narrativo di Victor Hugo.
Bad faith-Cattiva fede (edizione bilingue)
E infine, un Ken Follett intimo e privato in questa sua breve autobiografia. I Fratelli di Plymouth sono una setta puritana e radicale che rifiuta in toto la modernità. Niente televisori, radio o giradischi a casa. Niente “piaceri” mondani, come andare a un concerto, al teatro o partecipare a eventi sportivi. Per l’adolescente figlio di Martin Follett è uno strazio, a differenza degli altri suoi coetanei del quartiere non può nemmeno fregiarsi del titolo di “lupetto” nel club locale degli scout. Ogni domenica, invece, per tre volte, insieme alla sua famiglia deve indossare l’abito migliore, uscire di casa portando con sé la Bibbia e camminare fino alla “sala” destinata agli “incontri” dell'”assemblea”. Arrivato a sedici anni, comincia la ribellione, costruita intorno ai film, ai primi libri come gli atlanti, alla chitarra non usata per suonare inni sacri. Ma è l’università il vero trampolino del giovane Follett per tuffarsi in un mondo diverso, dove la filosofia in primis mette in dubbio tutte le credenze inculcategli fin da bambino. Il grande Ken Follett, a distanza di oltre mezzo secolo dall’abbandono di quella congregazione, è uno scrittore di successo e un ateo non praticante, come afferma in questo breve memoir. Cosa vuol dire? Va spesso in chiesa, e non perché costretto, ma per “il senso di condividere qualcosa con chi mi sta accanto: tutto questo conta. Quel che ne deriva, per me, è un sentimento di pace spirituale. Andare in chiesa consola la mia anima”.
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