Tre è il numero perfetto e tre sono da sempre gli archi narrativi che appassionano di più. Se poi vengono raccolti in un unico volume, possono diventare uno stimolo in più ad aprire un nuovo libro sapendo che la storia sarà davvero lunga e impetuosa, capace di accompagnare il lettore per giorni e giorni.
In questa raccolta, a dire la verità un po’ matta, si comincia con la Divina Commedia ma soprattutto perché è forse la “trilogia” per definizione nella letteratura italiana, e poi si spazia un po’ in tutte le direzioni, alla ricerca di libri che valga la pena di leggere da qui alla fine dell’estate (e anche dopo, perché no?)..
Qui trovate tutti gli articoli con i Migliori libri di Macity raccolti in un’unica pagina.
La Divina Commedia
Quando Dante scrisse la Divina Commedia, in esilio tra Lunigiana e Romagna, il mondo era più piccolo e le persone potevano accedere a molte meno informazioni. Ecco perché il poema è un’opera che ha tantissimi scopi, tra cui quello pedagogico-divulgativo. È il fondamento della lingua italiana, inoltre, e la base del canone della cultura occidentale. Questa edizione, fra le tante, è da sfogliare per via delle meravigliose illustrazioni di Gustave Doré, che fecero meravigliosa un’edizione rendendola il riferimento nell’immaginario collettivo italiano.
Il poema è diviso in tre parti, chiamate «cantiche» (Inferno, Purgatorio e Paradiso), ognuna delle quali composta da 33 canti (tranne l’Inferno, che contiene un ulteriore canto proemiale) formati da un numero variabile di versi, fra 115 e 160, strutturati in terzine. Il poeta narra di un viaggio immaginario attraverso i tre regni ultraterreni che lo condurrà fino alla visione della Trinità. La sua rappresentazione immaginaria e allegorica dell’oltretomba cristiano è un culmine della visione medievale del mondo sviluppatasi nella Chiesa cattolica.
Il signore degli anelli
Questa edizione dell’opera di J.R.R. Tolkien è stata tradotta da Ottavio Fatica. Pochi ricordano che anche il libro più famoso di Tolkien è in realtà una trilogia, cioè un libro composto da tre parti: La compagnia dell’anello, Le due torri, Il ritorno del re. È un romanzo d’eccezione, al di fuori del tempo: chiarissimo ed enigmatico, semplice e sublime. Dona alla felicità del lettore ciò che la narrativa del nostro secolo sembrava incapace di offrire: avventure in luoghi remoti e terribili, episodi d’inesauribile allegria, segreti paurosi che si svelano a poco a poco, draghi crudeli e alberi che camminano, città d’argento e di diamante poco lontane da necropoli tenebrose in cui dimorano esseri che spaventano solo al nominarli, urti giganteschi di eserciti luminosi e oscuri.
E tutto questo in un mondo immaginario ma ricostruito con cura meticolosa, e in effetti assolutamente verosimile, perché dietro i suoi simboli si nasconde una realtà che dura oltre e malgrado la storia: la lotta, senza tregua, fra il bene e il male. Leggenda e fiaba, tragedia e poema cavalleresco, il romanzo di Tolkien è in realtà un’allegoria della condizione umana che ripropone in chiave moderna i miti antichi.
Trilogia della frontiera: Cavalli selvaggi-Oltre il confine-Città della pianura
Scomparso da pochissimo, impossibile sottovalutare il contributo alla letteratura non solo angloamericana di Corman McCarthy. Tre storie di apprendistato e di eterno vagabondare di cavalli e cavalieri, tra deserti di sale, montagne innevate e pianure d’erba alta, attraverso la leggendaria frontiera fra il Texas e il Messico. Con Cavalli selvaggi siamo nel Texas del 1949. Lacerato ogni legame che lo stringeva alla terra e alla famiglia, John Grady Cole sella il cavallo e insieme all’amico Rawlins si mette sull’antica pista che conduce alla frontiera e più in là nel Messico, inseguendo un passato nobile, e forse, mai esistito.
In Oltre il confine, quando il destino gli offre l’occasione di passare la frontiera, il giovane Billy Parham compie la sua scelta e dirige il cavallo verso il Messico insieme al fratello Boyd. Billy ha appena catturato una lupa ferita che si stava accanendo sul bestiame della famiglia e ha deciso di non consegnarla al padre, che la ucciderebbe, ma di riportarla sulle montagne messicane per restituirla al suo mondo. Città della pianura inizia dove arrivavano i primi due romanzi. All’inizio degli anni Cinquanta John Grady Cole e Billy Parham lavorano in un ranch tra il Texas e il Messico. Insieme allevano cavalli, ascoltano sotto le stelle i racconti dei vecchi cowboy, si divertono al bar o al bordello. E al bordello John Grady incontra una sedicenne così bella da cambiargli la vita. Così contesa da costringerlo a scontrarsi con il suo protettore-filosofo Eduardo, in un duello allo stesso tempo epico e metafisico.
Trilogia della città di K. Il grande quaderno-La prova-La terza menzogna
Agota Kristof ci ha lasciato varie opere ma questa trilogia è di una bellezza luminosa che abbaglia. Scrive nell’introduzione Rosetta Loy: «Tutto ha inizio con due gemelli che una madre disperata è costretta ad affidare alla nonna, lontano da una grande città dove cadono le bombe e manca il cibo. Siamo in un paese dell’Est, ma né l’Ungheria né alcun luogo preciso vengono mai nominati. Un inizio folgorante che ci immette di colpo nel tempo atroce dell’ultima guerra raccontandolo come una metafora. La nonna è una “vecchia strega” sporca, avara e senza cuore e i due gemelli, indivisibili e intercambiabili quasi avessero un’anima sola, sono due piccoli maghi dalla prodigiosa intelligenza. Intorno a loro ruotano personaggi disegnati con pochi tratti scarni su uno sfondo di fame e di morte. Favola nera dove tutto è reso veloce ed essenziale da una scrittura limpida e asciutta che non lascia spazio alle divagazioni. Un avvenimento tira l’altro come se una mano misteriosa e ricca di sensualità li cavasse fuori dal cilindro di un prestigiatore crudele».
Elena Ferrante è nota soprattutto per una quadrilogia che tratta dell’Amica geniale. Ma aveva già creato anche questo trittico di romanzi, affascinanti e complessi. Scrive nell’introduzione Edgardo Dorby: “Ammirazione, stupore e incredulità destò nel 1991 l’uscita dell’Amore molesto. Chi era questa scrittrice che si firmava Elena Ferrante e dichiarava di aver vissuto molto tempo a Napoli e poi in Grecia? Già in quel primo romanzo la sua voce era decisa, nitida, perfetta. Una voce che alla fitta trama coniugava l’atmosfera soffocante del romanzo poliziesco americano, il gesticolare patetico e comico dei grandi personaggi di Samuel Beckett, gli angoscianti dubbi sulla propria identità di Virginia Woolf, e la confusa e allo stesso tempo cruciale caccia ai fantasmi di Henry James. Difficile dare un’etichetta a un tale romanzo: una donna di circa quarantacinque anni che, di fronte all’improvvisa e misteriosa morte della madre, tenta di appurare come si sono svolti i fatti. Undici anni dopo, nel 2002, uscì I giorni dell’abbandono, opera meno oscura sebbene altrettanto cupa e di grande impatto; una peripezia di disamore, solitudine e disperazione senza un briciolo di sentimentalismo, senza una pagina superflua. Pubblico e critica tornarono a mostrarsi ancora più ammirati ed entusiasti. Nel 2006 fu pubblicato un terzo romanzo, La figlia oscura, incentrato sui rapporti tra una madre e le sue due figlie”.
Trilogia di New York
Paul Auster, grandissimo, irraggiungibile in quest’opera complessa e intelligentissima. Pubblicati tra il 1985 e il 1987, i tre romanzi che compongono questa trilogia sono raffinate detective story in cui le strade di New York fanno da cornice e palcoscenico a una profonda inquietudine esistenziale. Città di vetro è la storia di uno scrittore di gialli che “accetta” l’errore del caso e fingendosi un’altra persona cerca di risolvere un mistero. Fantasmi narra la vicenda di un detective privato che viene assoldato per tenere sotto controllo una persona, ma a poco a poco i due ruoli si scambiano e colui che doveva spiare diventa colui che viene spiato. La stanza chiusa racconta di uno scrittore che abbandona la vita pubblica e cerca di distruggere le copie della sua ultima opera.
La trilogia di Cicerone: Imperium-Conspirata-Dicatator
Robert Harris è un autore inglese che ha azzeccato una serie di titoli veramente ragguardevoli, tra cui questa trilogia ambientata ai tempi dell’Antica Roma. Imperium è una vicenda raccontata dal fedele Tirone, il segretario particolare sempre al suo fianco, ed inizia la parabola di Cicerone, geniale e ambizioso protagonista della storia di Roma fin da quando, a soli ventisette anni, sceglie di lanciarsi nell’infido e violento mondo della politica, deciso a raggiungere con ogni mezzo il potere. Conspirata porta avanti la narrazione. Mancano due giorni all’investitura di Cicerone a console di Roma quando viene trovato il corpo di un ragazzo orrendamente mutilato. Poche ore dopo Cicerone è chiamato a difendere un senatore accusato di tradimento. In una città che sta per conquistare un immenso impero, alleanze e tradimenti, crudeltà e sotterfugi sono all’ordine del giorno. Infine, Dictator presenta la figura di Giulio Cesare, che in quel momento ha il comando, mentre Cicerone, esiliato e solo, è un uomo distrutto. Ma quando tutto sembra perduto, il senatore decide coraggiosamente di far ritorno a Roma.
Trilogia della nebbia: Il principe della nebbia-Il palazzo della mezzanotte-Le luci di settembre
Carlo Ruiz Zafón, eroe della letteratura leggera contemporanea spagnola. Amante e cantore di Barcellona. Scomparso prematuramente anche lui. I primi tre romanzi dell’autore de L’ombra del vento riuniti in un unico volume. Una misteriosa casa sulla costa atlantica spagnola e tre ragazzi alla scoperta degli antichi segreti che custodisce, legati a innominabili patti siglati con un personaggio luciferino, il misterioso Principe della Nebbia che emerge dalle ombre della notte per sparire alle prime luci dell’alba. Nella Calcutta del 1916 un treno in fiamme squarcia la notte mentre i gemelli neonati Ben e Sheere vengono miracolosamente salvati. Sedici anni dopo, le braci di quell’incendio ricominciano ad ardere per i due adolescenti, segnando il loro destino. In un faro sulla costa normanna i giovani Irene e Ismael si addentrano nel mistero di un fabbricante di giocattoli, un enigma che li unirà per sempre trascinandoli in un mondo labirintico di luci e ombre.
Trilogia siberiana: Educazione siberiana. Caduta libera. Il respiro del buio
Fu un grande successo mondiale, ne vennero tratti anche film e la critica ha giudicato Nocolai Lilin un autore con la “A” maiuscola. Le tre storie. È stato educato da un’intera comunità criminale a diventare una contraddizione vivente, cioè un «criminale onesto». Ha imparato l’arte del coltello e quella del tatuaggio. È finito in carcere, ha combattuto per la sopravvivenza nelle carceri della sua città e poi in Cecenia, cecchino in un reparto d’assalto. Ha visto da vicino il sistema sconcertante di poteri ombra che governano la Russia, assoldato alla difesa di un oligarca nostalgico. Ha conosciuto l’amore intenso e il dolore atroce, la violenza, la sete di vendetta e il pentimento. «Piede scalzo» è cresciuto. Incisa nei tatuaggi e nelle cicatrici del corpo e dell’anima si porta addosso la sua storia. La stessa che Nicolai Lilin ha messo nei suoi libri e che oggi si può leggere tutto d’un fiato: con una scrittura ruvida e diretta, illuminata da sorprendenti squarci d’ironia. Tra storia e leggenda, autobiografia e immaginazione, la Trilogia siberiana ci regala la cronaca di un percorso emotivo di drammatica intensità.
Il castello errante di Howl. La trilogia: Il castello in aria-La casa per Ognidove
Anche il maestro dell’animazione giapponese, Hayao Miyazaki, come Walt Disney pesca dalla letteratura per realizzare le sue opere. In questo caso dai tre romanzi di Diana Wynne Jones. La trama. La giovane Sophie vive a Market Chipping, nel lontano e bizzarro paese di Ingary, un posto dove può succedere di tutto, specialmente quando la Strega delle Terre Desolate perde la pazienza. Sophie sogna di vivere una grande avventura, ma da quando le sorelle se ne sono andate di casa e lei è rimasta sola a lavorare nel negozio di cappelli del padre, le sue giornate trascorrono ancor più tranquille e monotone. Finché un giorno la perfida strega, per niente soddisfatta dei cappelli che Sophie le propone, trasforma la ragazza in una vecchia. Allora anche Sophie è costretta a partire, e ad affrontare un viaggio che la porterà a stipulare un patto col Mago Howl, a entrare nel suo castello sempre in movimento, a domare un demone, e infine a opporsi alla perfida Strega.
La trilogia della guardia cittadina
Scomparso troppo presto, Terry Pratchett è stato uno dei più amati scrittori fantasy e umoristi al mondo. La sua creatura si chiama Ankh-Morpork, la città più grande del Mondo Disco, che è un mondo piatto che vaga nello spazio, corretto da quattro elefanti che poggiano sul guscio di una tartaruga gigante. Ad Ankh-Morpork tutto è in vendita, i ladri rubano solamente su appuntamento, gli assassini pagano regolarmente le tasse, i testi magici della Biblioteca dell’Università Invisibile vengono incatenati agli scaffali per impedire che scappino e le guardie non devono arrestare nessuno. O almeno, di solito è così. Non ci sono molto crimini; pochissimi omicidi. Casomai suicidi; perché andare in giro di notte per Ankh-Morpork cos’è se non un suicidio? In ogni caso, anche Ankh-Morpork ha la sua brava Guardia Cittadina, notturna e diurna, composta da capitano Vimes, sergente Colon, caporale Carota, appuntato Detritus, per difendere la città dall’assalto di orde barbariche, o cose del genere. Tre romanzi in un solo volume: A me le guardie!; Uomini d’arme e Piedi d’argilla. Un monte di risate.
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