Le feste di Natale e il mese di dicembre nel suo complesso rappresentano più del 30% del fatturato delle case editrici. È il momento dell’anno in cui si legge e si regala da leggere. Soprattutto, fiction, nelle sue varie declinazioni. E come potremmo esentarci noi nel raccogliere alcuni dei libri che a insindacabile giudizio della redazione vale la pena leggere e magari regalare?
Cominciamo questa domenica con una serie di graphic novel e fumetti occidentali e asiatici. Il settore è in fermento, c’è veramente molto da leggere e molto da regalare. Quindi, perché no?
Qui trovate tutti gli articoli con i Migliori libri di Macity raccolti in un’unica pagina.
Italo. Educazione di un reazionario, di Vincenzo Filosa
Cominciamo con questo fumetto italiano scritto e disegnato da Vincenzo Filosa: Italo è un fumettista apparentemente realizzato, con una famiglia amorevole e un lavoro gratificante. È anche dipendente dagli antidolorifici. Il percorso di disintossicazione rivelerà le insicurezze e i problemi di una personalità molto più conformista di quanto volesse (far) credere. L
a storia brucia, corre, non si ferma mai, e indica con una modernità notevole la fusione di immaginari e tecniche di disegno e narrazione altrimenti lontane. È, come si dice, un “classico istantaneo”.
Incubi di provincia, di Bonvi
Bonvi è stato uno dei più brillanti e geniali fumettisti italiani. Conosciuto per le sue eterne Sturmtruppen, in realtà l’autore negli anni Settanta ha realizzato molti lavori underground, spesso in coppia con il cantautore Francesco Guccini, che cura la prefazione di questo libro da tempo non ristampato e ora tornato fortunatamente in libreria.
In questa raccolta di racconti ci sono alcune storie corrosive, antiche, spettacolari. E c’è anche la collaborazione ai disegni di Silver, il papà di Lupo Alberto, che ha iniziato a lavorare come assistente di Bonvi prima di mettersi in proprio con uno dei più grandi successo comic del dopoguerra (dopo Sturmtruppen, ovviamente).
Tex. La valle del terrore di Magnus
Non si può citare Bonvi senza citare anche Magnus: i due erano amici, si frequentavano, si “ammiravano da lontano” e appartengono, pur con stili molto diversi, allo stesso periodo storico. Sono tuttavia i rappresentanti di due scuole di pensiero sul fumetto molto diverse e sicuramente Magnus tra i due è stato il più ricco, geniale e completo. Oltre che completamente matto.
Questo lavoro enorme, il “texone” che Sergio Bonelli ogni anno affidava ad autori esterni alla sua casa editrice per portare in edicola una grande storia anche nel formato e continuare la sua attività di cultura del fumetto, è un’opera monumentale che ha richiesto anni di lavoro. Molti più del previsto, per la maniacale precisione nel disegno in bianco e nero che è sconfinata nella pura follia. Con una storia di buon livello scritta da Claudio Nizzi ecco i disegni che hanno segnato un’epoca e cambiato Tex Willer per sempre.
I briganti di Magnus
Non si può citare solo il texone di Magnus: impossibile! Questa edizione in quattro volumi raccoglie tutte le storie di un affresco spettacolare e complesso di “planetary romance”, un futuro alternativo ricavato dallo studio che Magnus fece per “rendere” l’enorme romanzone storico omonimo cinese del XV secolo (solo parzialmente tradotto in lingue occidentali) tra costanti citazioni di Flash Gordon, battaglie spaziali, intrighi, passioni, tradimenti. Assieme al ciclo di “Unknow, lo sconosciuto”, i Briganti è il vertice dell’arte del piccolo e geniale maestro bolognese.
Gon, di Masashi Tanaka
È un capolavoro, purtroppo difficile da recuperare perché va sempre fuori catalogo. Nato nel 1991 (o milioni di anni fa, dipende dai punti di vista), Gon è diventato in poco tempo uno dei personaggi più riconoscibili dei media nipponici grazie all’universalità e alle tematiche ambientaliste della sua serie manga: storie mute e godibili da tutti in cui il testardo dinosauro giallo imperversa in un mondo in cui gli umani non sono ancora comparsi, cacciando, giocando ed esplorando. Rileggerlo oggi è un divertimento unico che per molti è anche una grande novità. Se riuscite a trovarlo, ovviamente.
Bone di Jeff Smith
Questo fumetto è un capolavoro. E questa edizione unica, in un solo volume, lo è ancora di più. Il fumetto negli Usa è uscito tra il 1991 e il 2004, a puntate. Racconta la saga epica dei cugini Bone: Phoney e Smiley Bone. Amato da milioni di persone (adolescenti ma anche adulti) e da artisti come Neil Gaiman, che ne ha curato ne note di questa edizione, è una pietra miliare che non può mancare nelle biblioteche di tutti i lettori. Se volete regalare un fumetto che faccia colpo, ragazza o ragazzo che sia, con Bone non potete sbagliare.
Marginal, di Moto Hagio
Moto Hagio ha ampliato i confini del manga per ragazze trasformandolo in territorio di tragedie, conflitti e ribellioni, in barba al pregiudizio per il quale alle lettrici interesserebbero solo storie leggere. Lei è un mito, è fatta della materia di cui è fatta la leggenda, e le sue opere sono pietre angolari del monumento che celebra il suo mito. In questa storia di fantascienza il filone “boy’s love”, con esseri androgini ma psicologicamente femminili, si fonde perfettamente con la trama del futuro che disegna un mondo non più contaminato dalle logiche di genere. Notevole nella premessa e favoloso nell’esecuzione.
Ulysse di Jacques Lob e Georges Pichard
Una rilettura in chiave moderna del mito di Ulisse, lontano mille miglia da quello che ci hanno insegnato a scuola. Questo Ulisse particolare nasce tra il 1968 e il 1974 e porta con sé la controcultura, l’ambizione libertaria, il desiderio di fare rivoluzione caratteristici di quegli anni. Se Ulisse e i suoi compagni sono statuari uomini dalle mille battaglie, gli dèi sono alieni vestiti con costumi o armature sgargianti. Annoiati dalla vita sull’Olimpo, per passare il tempo decidono di giocare con il destino di Ulysse (sì, con la “y”, per renderlo più “pop”), complicandogli la via del ritorno verso Itaca.
Se Zeus si presenta come un hippie, Ermes pare una specie di Rocketeer, Polifemo è un gigante che indossa un elmo da palombaro e spara raggi laser dall’occhio e l’Olimpo, con le sue torri e i suoi macchinari, sembra uscito dalla fantasie visionarie di Jack Kirby.
È la nebbia che va. Storie milanesi, di Giancarlo Elfo Ascari
Un ripescaggio coraggioso e meritorio: in trecento tavole di rara bellezza di Elfo, storico fumettista diventato milanese a cinque anni, vengono raccolti racconti e storie alternate che narrano la traiettoria di Milano, dal Sessantotto e la P38 alla Milano da bere degli aperitivi negli anni Ottanta, sino alla Milano europea dei grandi eventi e dei grandi grattacieli di oggi. È una antologia, ma una signora antologia: opera meritoria averla prodotta, mettendo assieme numerosi pezzi di storia altrimenti introvabili.
Jeff Hawke H1 – H1939. (Vol. 1)
La più bella serie di fantascienza a fumetti è in bianco e nero ed è nata sulle pagine dei giornali di provincia britannici, una daily strip dopo l’altra, per trent’anni. È stato il genio di Sydney Jordan a crearla, con il suo personaggio inimitabile, Jeff Hawke. Un eroe aperto al futuro, allo spazio, al mistero e agli alieni, che incontra e con i quali dialoga senza complessi o sensi di inferiorità.
Questo primo volume riorganizza le tavole tradotte per l’occasione: doveva essere una grandiosa opera per collezionisti e appassionati ma la 001 Edizioni si è apparentemente fermata e non dà notizie sul secondo e terzo volume che avrebbero dovuto completare l’opera, a cavallo della pandemia. Siamo sicuri che riprenderanno presto.
Astro Boy di Osamu Tezuka
Il “dio del manga”, come era conosciuto Osamu Tezuka, è stato un artista immenso. E non solo perché la sua opera è praticamente senza fine: avremmo potuto saturare tutto questo numero di “i migliori libri” con le sue opere e sarebbero rimasti fuori lo stesso dei capolavori che basterebbero a fare la carriera e il successo di un qualsiasi autore di alto livello. Ne abbiamo preso solo uno, il più inflazionato e conosciuto ma assolutamente valido: Tetsuwan Atom cioè Astro Boy. Un capolavoro. A cui però vanno appaiati anche La storia dei tre Adolf, oppure Buddha, la Principessa Zaffiro, Dororo, Black Jack e soprattutto la Fenice.
In ogni storia di Tezuka, lunga o breve che sia (e spesso erano molto lunghe), c’è comunque una scintilla, un guizzo, un’idea che la rendono unica e meritevole. Era un autore immenso, che ha creato il manga moderno (e anche buona parte dell’anime), lasciando dietro di sé un corpus di opere gigantesco.
San Francisco D’Assisi di Dino Battaglia
Forse il capolavoro assoluto di Dino Battaglia, uno dei più importanti autori di fumetti italiani, per ispirazione, ricchezza e ampliamento di prospettiva di un autore tradizionalmente “laico”. Pubblicata originariamente a episodi sul periodico «Messaggero dei Ragazzi» nel 1974 e poi raccolta in volume, “Frate Francesco e i suoi fioretti” è considerata l’opera più rappresentativa di Battaglia, l’espressione più alta e matura della sua arte che gli valse la vittoria del prestigioso premio “Miglior disegnatore straniero” del festival di Angoulême.
Forse non è il lavoro migliore del Maestro in assoluto (i racconti di Totentanz, le riduzioni di Poe e gli episodi di Un Uomo Un’Avventura sono inarrivabili) ma è comunque una lettura inarrivabile per atmosfere, tecnica di disegno e struttura narrativa.
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