AnandTech ha analizzato approfonditamente i nuovi MacBook Pro con display Retina pubblicando un particolareggiato report con molti dettagli tecnici. Tra i tanti dati interessanti quelli concernenti la sezione grafica gestita dall’accoppiata Intel HD Graphics 4000 e NVIDIA GeForce GT 650M in grado di supportare la risoluzione 2880×1800, un duro lavoro per la GPU quando opera a 220 pixel per pollice (modalità retina), evidente quando si esegue lo zoom o lo scroll di alcune finestre, tale da scendere sotto i 30 fps.
Alla risoluzione scalata maggiore, la GPU deve eseguire il rendering di 9.2MP e anche le performance dell’interfaccia utente degradano. Apple, ha spinto ai limiti le risorse hardware disponibili, molto oltre quanto qualsiasi altro OEM abbia mai fatto. Per quanto concerne lo scrolling in particolare (funzione che si appoggia anche alla CPU), AnandTech ha notato che ad esempio lo scorrimento della pagina notizie di Facebook è visualizzato a 46-60 frame al secondo con un MacBook Pro del 2011 e a 20 frame al secondo con i nuovi MacBook Pro con display Retina (un dato, se vogliamo, ovvio essendo il numero di pixel da spostare notevolmente maggiore).
Neanche lo switch a risoluzioni inferiori come 1920×1200 o 1680×1050 aiuta. Poiché queste sono ottenute dal downscaling dalla risoluzione nativa 2880×1800, vi è sempre un notevole carico di lavoro per la GPU e per la CPU (l’hardware deve prima elaborare i vari elementi alla risoluzione maggiore e poi occuparsi del downscaling).
Un miglioramento nella velocità di scrolling potrebbe essere ottenuto sfruttando la tecnologia Core Animation che sarà rinnovata nell’imminente OS X 10.8 Mountain Lion: nei test di AnandTech con la versione preliminare del sistema operativo, la velocità di scrolling non ha ad ogni modo superato i 30 fps. In previsione dell’adozione dei display con tecnologia Retina anche in altri computer, Apple dovrà adottare GPU potenti, in grado di gestire un numero elevato di pixel.
Secondo AnandTech, nell’ottimizzazione delle GPU per il nuovo schermo Retina c’è il lavoro di ex dipendenti ATI/AMD assunti in passato da Apple (Bob Drebin e Raja Koduri).
[A cura di Mauro Notarianni]