Apple ha risposto a un utente che la scorsa settimana ha pubblicato un tweet diventato virale nel quale lamentava la sparizione di alcuni film acquistati su iTunes. Il tweet dell’utente ha scatenato polemiche in merito alla tutela dei diritti degli utenti sui contenuti digitali protetti con tecniche di tutela in gergo note come Digital Rights Managments (DRM).
L’utente in questione lamentava di avere acquistato tre film, contenuti digitali rimossi dal suo account dopo il cambio di residenza.
Il cambio della nazione di residenza (dall’Australia al Canada) impedisce in alcuni casi la possibilità di riproduzione o di riscaricare i film acquistati. Apple ha spiegato che l’acquisto di un film su iTunes non equivale all’acquisto di una copia fisica ma all’acquisizione di una licenza che consente di guardarlo nell’originario paese di residenza.
L’utente e altri ancora in situazioni simili hanno pubblicato sui social comunicazioni intercorse con l’assistenza della Mela, confermando la spiegazione e, in un caso, l’offerta di un rimborso.
Me: Hey Apple, three movies I bought disappeared from my iTunes library.
Apple: Oh yes, those are not available anymore. Thank you for buying them. Here are two movie rentals on us!
Me: Wait… WHAT?? @tim_cook when did this become acceptable? pic.twitter.com/dHJ0wMSQH9— Anders G da Silva (@drandersgs) September 10, 2018
In una dichiarazione offerta a C-Net, un portavoce di Apple ha spiegato: “Qualsiasi film già scaricato può essere visionato in qualunque momento e non sarà cancellato salvo che non sia l’utente a farlo. Cambiando l’impostazione della nazione, alcuni film non possono essere riscaricati dal movie store se la versione acquistata non è disponibile nella nuova nazione. Se necessario è possibile modificare le impostazioni della nazione e riportarle alla precedente per riscaricare i film”.
Dalla dichiarazione si evince in sostanza che Apple o i titolari dei diritti non hanno cancellato alcunché. Per i titoli scaricati dall’utente che ha scatenato le varie polemiche non esiste semplicemente la versione canadese.
L’utente lamenta ancora di non poter fare lo switch alla versione australiana di iTunes Store perché è richiesto un account Paypal o un indirizzo di residenza locale, che non è più esistente, ma questo non è un problema di Apple.
Si può discutere a lungo di quanto sia giusto o sbagliato concedere a tutti la possibilità di accedere sempre e comunque al proprio patrimonio mediatico e fruirne in modo desiderato ma Apple ha semplicemente seguito le regole imposte dal settore per la distribuzione e il controllo di proprietà intellettuali e relativi diritti.