Nella regione indiana del Punjab, funzionari di frontiera hanno riferito di avere individuato 107 droni che trasportavano droga, contrabbandata lo scorso anno da gruppi criminali oltre confine con il Pakistan. In molti carichi intercettati dal Pakistan sono stati individuati eroina e oppio, colli destinati a “collaboratori” dei criminali nel Punjab, regione che registra livelli particolarmente allarmanti di consumo di droghe (si calcola che nella regione settentrionale oltre il 15% della popolazione è dipendente da qualche sostanza).
Lo scorso anno, il capo dell’unità narcotici di Lahore (città che si trova in prossimità del confine con l’India), è stato destituito per il sospetto di essere a capo di una banda di trafficanti di droga che gestiva i carichi usando i droni ma, spiega Vice News, l’uso di droni a basso costo per attività criminali di questo tipo sta diventando comune in tutto il mondo.
Avere a che fare con i droni diventerà con ogni probabilità la norma per chi combatte la compravendita illegale delle sostanze stupefacenti; ad affermarlo è Peter Warren Singer, autore di vari volumi in materia di sicurezza nazionale e membro di New America, tink tank che si occupa di tutta una serie di questioni di politica pubblica, tra cui studi sulla sicurezza nazionale, tecnologia, asset building, salute, genere, energia, istruzione ed economia.
“Stiamo vedendo la punta dell’iceberg di ciò che è possibile; con le consegne con i droni che diventano sempre più comuni nel mondo commerciale, sarà sempre più così anche con le merci illecite”, spiega Singer. “Nel nostro libro Burn-In, spieghiamo come nella città del futuro i droni volteggeranno trasportando di tutto, dalla spesa, ai burrito, alle sostanze, prescritte da un medico o acquistate da un spacciatore”.
I droni sono stati tradizionalmente usati da governi e aziende per quelli che in gergo si chiamano “lavori 3D” (Dirty, Dangerous, Demeaning), troppo noiosi, sporchi o pericolosi per gli umani, e la possibilità di ridurre il pericolo del lavoro “sporco, pericoloso e difficile”, interessa anche i criminali.
Liam O’Shea, ricercatore senior del thinktank RUSI, spiega che i drone hanno per ora un valore limitato per i trafficanti e le bande di criminali organizzati, per via della distanza e del peso ridotto che possono trasportare, ma l’uso di piccoli apparecchi volanti è di sicuro interesse per i criminali, anche in virtù dei bassi costi e della facilità con la quale possono essere acquistati.