Nel corso di una recente conferenza, Yasuo Naruke, presidente della divisione semiconduttori di Toshiba ha espresso la sua opinione sul futuro dei dispositivi di memorizzazione spiegando che, secondo la sua società, i dischi rigidi tradizionali spariranno quasi del tutto entro il 2025, trend innescato ovviamente dal lento ma inesorabile passaggio degli utenti verso le più veloci unità SSD. Secondo la roadmap teorizzata da Toshiba, nel 2016 gli SSD saranno competitivi (in termini di capacità di memorizzazione e prezzo) con gli HD da 15.000 RPM, nel 2021 le unità SSD competeranno con dischi rigidi da 2,5″ a 11.000 RPM, nel 2025 si raggiungerà la parità in termini di costi e gli utenti si rivolgeranno quasi esclusivamente alle unità SSD.
La previsione è interessante, considerando che Toshiba è una società che vende SSD ma ha anche una divisione che si occupa di dischi rigidi tradizionali. I produttori di HD nel frattempo, non potendo rispondere in termini di prestazioni, si sono lanciati nella produzione di unità sempre più capienti (oggi si trrvano sul mercato unità da 8TB e stanno arrivando quelle da 10TB) e nel 2025 potremo probabilmente vedere singoli dischi rigidi da 20 e anche 30TB. Al momento i tradizionali HDD si vendono meno rispetto agli anni passati, ma è ancora troppo presto per parlare della loro morte.