Alcuni dipendenti californinani di Apple non vogliono accettare la proposta dei vertici che prevede di rientrare in sede 3 volte a settimane a partire dal 5 settembre.
I dipendenti della Casa di Cupertino a quanto pare hanno avviato una petizione per chiedere all’azienda di annullare la recente decisione.
Poco tempo addietro il CEO di Apple, Tim Cook, ha inviato una mail ai dipendenti spiegando che il rientro aiuta a preservare quella “collaborazione di persona che è essenziale per la nostra cultura”, chiedendo ai lavoratori della sede di Cupertino e a quelli degli uffici nelle vicinanze di tornare martedì e giovedì più un altro giorno scelto insieme ai propri manager di riferimento.
La proposta non piace ad alcuni dipendenti e, stando a quanto riferisce il Financial Times, molti di questi pensano che sarebbe meglio un lavoro flessibile e indipendente dal luogo di lavoro. Il quotidiano economico-finanziario riferisce di una petizione creata da un gruppo che si fa chiamare “Apple Together” e che circola tra i lavoratori della Mela con la richiesta di firma.
Apple ha chiesto ai dipendenti della sede californiana di essere in ufficio nei giorni di martedì e giovedì, lasciando libera la scelta di un altro giorno di presenza a settimana, rimanendo quindi ancora legata al lavoro ibrido, fatto di “smart working” e lavoro in presenza.
I sottoscrittori che si firmano “Apple Together”, affermano che il “mandato univoco da parte dei vertici”, non rispetta “le tante motivazioni valide” evidenziando che alcuni dipendenti risultano più soddisfatti e produttivi lavorando all’esterno, rispetto alle tradizionali disposizioni che prevedono il lavoro in presenza.
Il gruppo chiede a Apple di permettere ai lavoratori che lo desiderano di decidere in accordo con il diretto superiore di riferimento di decidere la modalità di lavoro e di non essere soggetti a approvazioni da parte di livelli superiori, a rispettare “procedure complesse” o fornire informazioni private.
Nella petizione il gruppo scrive che Apple dovrebbe “incoraggiare, e non proibire, il lavoro flessibile”, permettendo ai dipendenti di “sentirsi a proprio agio” e “pensare diversamente”.
Apple è stata una delle prime aziende della Silicon Valley a pretendere il ritorno in azienda dei dipendenti, scelta che al momento si è scontrata con la la recrudescenza dei contagi e che, almeno per ora, riguarda solo i dipendenti ricadenti nella contea californiana di Santa Clara, vicino alla sede dell’azienda centrale dell’azienda.