Il CEO di Apple Tim Cook e il Presidente USA Donald Trump si sono incontrati per cena venerdì sera e ai reporter Trump ha fatto sapere che i due hanno discusso dell’impatto dei dazi statunitensi sui prodotti di Apple importati dalla Cina.
Trump – riferisce Reuters – ha fatto sapere che Cook avrebbe indicato valide ragioni che metterebbero Apple in condizioni di svantaggio con i dazi, con aziende rivali come Samsung meno colpite dal problema. “Ha fatto osservazioni convincenti e quindi ci sto pensando”, ha detto Trump parlando dall’Aeroporto municipale di Morristown (New Jersey).
Dall’1 settembre l’amministrazione Trump conta di introdurre nuovi dazi del 10% su 300 miliardi di dollari di importazioni cinesi, inclusi prodotti quali Apple Watch, AirPods e HomePod, È stato deciso di posticipare al 15 dicembre i dazi su vari articoli inclusi smartphone, tablet e computer.
In una lettera inviata al rappresentante commerciale degli Stati Uniti a giugno, Apple ha spiegato che le nuove misure ventilate da Trump farebbero lievitare i prezzi di tutti i suoi principali prodotti, dall’iPhone all’iPad passando per i Mac, gli auricolari AirPods e l’AppleTV ma anche la componentistica usata per riparare i prodotti negli USA.
Le nuove tariffe doganali colpirebbero anche accessori quali monitor e tastiere. I concorrenti cinesi non hanno una presenza rilevante negli USA, e di conseguenza non sarebbero colpiti dai dazi offendo loro un vantaggio competitivo.
Ad oltre un anno si temono pericolosi incrementi dei prezzi di iPhone e non solo, un rincaro dovuto ai dazi che andrebbe a colpire lo smartphone di punta di Apple in un periodo in cui le vendite risultano in calo da mesi, prospettiva che rischia di aggravare ulteriormente la situazione. Secondo Ming Chi Kuo Apple non incrementerà i prezzi di iPhone, iPad e Mac, assorbendo almeno in parte i molti dei costi aggiuntivi previsti a causa dell’imposizione tariffaria.