Come utenti di App Store stiamo perdendo appetito nelle nuove app, magari realizzate da piccoli sviluppatori e start-up, mentre concentriamo download e installazioni delle app più famose, create dai colossi ormai noti del settore: lo svelano nuove statistiche App Store che fotografano un mercato ormai maturo, paragonabile a quanto in passato è avvenuto per i siti web su Internet.
I dati salienti sono due: il numero di download settimanali necessari a un’app per entrare nelle Top 30 e tempo di presenza dell’app sullo store digitale di Apple. Il primo non è cambiato molto: sia nel 2014 che nel 2019 sono necessari circa 230mila download alla settimana per entrare nell’Olimpo delle Top 30.
Invece risulta aumentato e anche di molto il tempo di esistenza sullo store. Nel 2014 l’età media delle app era di solamente 2 anni, mentre ora è di oltre 5 anni. Tempistiche simili a quelle di App Store sono rilevate anche su Google Play Store dove nelle top 30 l’età media, per così dire, delle app era di 18 mesi, ora aumentata a quasi 4 anni.
L’unica eccezione è rappresentata dai videogiochi, categoria in cui l’85% dei titoli Top 30 esiste da meno di 2 anni. Ma in questo caso il dato è imputato alla possibile rapida perdita di interesse degli utenti, prima di passare a un nuovo titolo. Da qui emergono tre lezioni – consigli per gli sviluppatori.
La prima è accettare la situazione corrente, anche perché è possibile guadagnare molto tramite App Store anche senza che l’app rientri nelle Top 30. Il secondo consiglio è quello di evitare i negozi digitali di app. Se il programmatore ritiene che la concorrenza sia ormai troppo agguerrita, è sempre possibile sviluppare software per altre piattaforme. Il terzo consiglio è quello di combattere, ma questa è una situazione ben nota agli imprenditori disposti a mettersi in gioco.
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