La rivista statunitense Consumer Reports ha eseguito dei test per misurare la resistenza di alcuni cavi di ricarica degli smartphone.
In una pagina dedicata ai test, sono mostrati esempi di “torture” alle quali sono stati sottoposti cavi di Apple, Samsung e altri brand, da quelli meno costosi a quelli più costosi.
Le prove sono state effettuate con cavi a basso costo di Amazon Basics, Anker, Onn (marchio di Walmart), confrontati con equivalenti più costosi di Apple e Samsung.
I cavi testati in totale sono 11, torturati con un sistema motorizzato ad hoc che in precedenza era stato sfruttato dalla rivista per testare i ferri da stiro a vapore.
I cavi sono stati piegati, sottoposti a torsioni e attorcigliati in vari modi (qui i risutati). Sorprendentemente il cavo Lightning che è sembrato più solido – resistendo a 11500 test di piegatura – è quello Apple, notoriamente piuttosto fragile (chiunque abbia un iPhone può confermare che prima o poi tende a rompersi).
I cavi Lightning di Anker e Belkin hanno resistito a più di 5.300 piegature, tre anni di uso intensivo secondo Consumer Report. I cavi Lightning Amazon Basics e ONN sono risultati inutilizzabili dopo circa 800 piegature, meno di sei mesi di durata media secondo Consumer Reports.
Per quanto riguarda i cavi da USB-A a USB-C, quello che è uscito meglio dai test è l’economico cavo Amazon Basics da USB-A a USB-C, resistendo per l’equivalente di sei anni di piegature.
Consumer Reports non presenta- almeno per ora – test per altre tipologie di cavi; sarebbe stato interessante capire come si comportano cavi in tessuto intrecciato come quelli più recenti di Apple.
Questi test non tengono ad ogni modo conto di tutte le possibili problematiche e i cavi in generale non dovrebbero essere soggetti a trazioni eccessive, schiacciamenti, abrasioni, torsioni e attorcigliamento; anche le temperature ambientali (troppo alte o troppo basse) possono in alcuni casi influenzare la resistenza dei cavi.