Alcuni ricercatori stanno lavorando su un sistema di cablaggio che potrebbe aumentare sensibilmente la velocità delle attuali connessioni USB sfruttando un sottile cavo in polimeri plastici, un sistema che ricorda il percorso di progettazione che ha permesso di arrivare alle connessioni Thunderbolt.
Di questo nuovo sistema di connessione riferisce Appleinsider, spiegando che è stato presentato nell’ambito della International Solid-State Circuits Conference di febbraio dell’Electrical and Electronics Engineers (IEEE). La ricerca ha come obiettivo quello di sviluppare una tipologia di connessione in grado di offrire connettività di gran lunga migliore delle attuali, e tale scopo potrebbe in parte essere raggiunto sostituendo con altri materiali i cablaggi in rame.
Il rame è usato nei cablaggi quali USB e HDMI per la gestione dei dati ma richiede molta energia per consentire il trasferimento di grandi quantità di dati. «Si tratta fondamentalmente di un compromesso tra l’ammontare di energia consumata e il tasso di informazioni scambiate» spiega Jack Holloway, ex studente del MIT principale autore della ricerca.
Benché l’ingombrante e costoso rame potrebbe essere sostituito con i cavi in fibra ottica, questa scelta presenta dei problemi. I chip in silicio hanno difficoltà nella gestione dei fotoni che rendono le interconnessioni tra cavi e computer complesse da ottimizzare. Stando a quanto riferisce Holloway, sono possibili numerosi sistemi di integrazione costosi e complessi ma, dal punto di vista economico, sono soluzioni ideali, elemento che ha portato gli sviluppatori alla creazione di una loro proposta.
Combinando i benefici del rame e del materiale usato per la creazione dei cavi in fibra ottica, i ricercatori hanno deciso di sfruttare un materiale polimerico, elemento che rende il sistema economico rispetto ai cavi in rame e che potrebbe essere interessante per i produttori di cavi.
Il polimero può inoltre sfruttare lo spettro elettromagnetico dei sub-terahertz, più efficiente dal punto di vista di consumo di energia rispetto al rame anche con alte velocità di trasferimento dei dati. In pratica il sistema consentirebbe di avere i vantaggi delle connessioni in fibra ottica ma con una migliore compatibilità con i chip in silicio. I cavi potrebbero essere molto sottili (con la sezione trasversale per l’interconnessione di soli 0,4mm), più piccolo di una qualsiasi variante di cavo in rame. Il cavo, sottile quasi come un capello, potrebbe essere usato per trasportare dati su tre canali paralleli, consentendo di arrivare a una larghezza di banda di 105 gigabit al secondo; il raggruppamento di più “condotti” insieme permetterebbe di gestire con questi cavi il terabit-per-secondo a prezzi ragionevoli.
Il sistema prevede chip su entrambi le parti terminali dei cavi, sulla falsariga di quanto avviene con i cavi Thunderbolt, elementi che consentono di gestire dati e tenere conto di interferenze. Un futuro sistema tipo Thunderbolt di questo tipo potrebbe consentire di superare l’attuale limite dei 40Gbps delle connessioni Thunderbolt.
La tecnologia Thunderbolt – sviluppata da Apple e Intel – non viene citata a caso, essendo questa ricerca finanziata da Intel, da Raytheon Technologies (azienda che si occupa di ricerca e che sviluppa e produce prodotti ad elevata innovazione tecnologica nell’ambito di aerospazio e difesa), dai Naval Research Laboratory e dall’Office of Naval Research.
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