Sulla questione Huawei, inserita dal governo USA nella lista nera che impedisce all’azienda di acquistare dai fornitori statunitensi, l’azienda cinese ha forse trovato alleati in due tra le più inaspettate organizzazioni: il Dipartimento del Tesoro e il Dipartimento della difesa degli Stati Uniti.
A riferirlo è The Wall Street Journal, spiegando che i due dicasteri stanno facendo pressione in merito alla questione ban sulla vendita imposto dal Dipartimento del Commercio.
Queste mosse avrebbero portato funzionari del Dipartimento del Commercio a ritirare una proposta che doveva rendere ancora più difficoltoso per le aziende USA lavorare con Huawei.
Mark Esper, segretario alla Difesa statunitense, ha riconosciuto l’importanza della “necessità di sostenere le catene di approvvigionamento di aziende (del mondo IT) e innovatori” e che è fondamentale “raggiungere un equilibrio”.
Huawei, già sotto tiro perché avrebbe ignorato le violazioni imposte dagli Stati Uniti ad alcune nazioni, è diventata un punto nevralgico nell’escalation di guerra commerciale tra l’USA di Trump e la Cina. Al produttore di smartphone è stato vietato di vendere apparecchiature di rete 5G per a causa delle preoccupazioni su presunti legami con il governo cinese.
Lo scorso anno il governo USA ha bandito Huawei dallo sfruttare software e componenti di aziende statunitensi, inclusi servizi di Google. La questione Huawei dovrebbe essere uno dei punti chiave nelle prossime discussioni alla Casa Bianca, con i funzionari governativi che soppesano iniziative e rispettive ripercussioni che le varie decisioni avranno sulle aziende statunitensi.
Finora non sono emerse prove concrete a sostegno di tutte le accuse sollevate dagli USA contro Huawei, sia per le violazioni commerciali e finanziarie, così come per operazioni o componenti in violazione o contrarie alla sicurezza nazionale USA. Sia Hauwei che ZTE hanno sempre negato le accuse. Huawei si è spinta oltre citando in giudizio in governo USA per un blocco considerato incostituzionale.