Huawei ha avviato negoziati con la Russia per l’installazione del sistema operativo russo Aurora OS su 360.000 tablet che dovrebbero essere utilizzati il prossimo anno per il censimento della popolazione.
Aurora OS è uno dei sistemi operativo che Huawei potrebbe installare sui futuri smartphone, dopo il ban del governo statunitense che ha obbligato Google a sospendere la licenza di Android. I cinesi potrebbero non usare più la versione di Android sviluppata da Google, giacché non sarebbe concessa la licenza per il Play Store e le altre Google-Apps. Huawei ha già avviato lo sviluppo di un suo sistema operativo per ridurre la dipendenza da Google ma una possibile alternativa è Aurora, un fork di Sailfish OS. Quest’ultimo deriva a sua vola da MeeGo ed è sviluppato dall’azienda finlandese Jolla, fondata da ex dirigenti Nokia.
Aurora è invece sviluppato da Open Mobile Platform (OMP), azienda finanziata dall’oligarca russo Grigory Berezkin. L’operatore Rostelecom ha acquisito il 75% di OMP nel 2018, e dunque Aurora è in pratica gestito dal governo russo.
Una portavoce di Huawei ha confermato a Reuters le indiscrezioni, riferendo di trattativa con il Ministero delle Comunicazioni e spiegando che quello con la Russia è un “progetto pilota”, un elemento visto come “la prima tappa per il lancio del sistema operativo russo sui dispositivi Huawei”.
Auorora OS dovrebbe essere preinstallato su 360.000 tablet di Huawei entro agosto 2020. “Huawei è interessata al progetto”, ha riferito una seconda persona sentita da Reuters, spiegando che l’azienda ha mostrato campioni di tablet si quali si potrebbe usare il sistema.
Rostelecom, il contractor che dovrebbe comprare i tablet per il censimento, ha la più grande rete di comunicazione domestica (500 000 km circa) e le connessioni all’ultimo miglio raggiungono 35 milioni di edifici in Russia. Fornisce servizi di telefonia, internet e televisivi di tipo residenziale, aziendale e governativo e a operatori terzi in tutta la Federazione Russa.
“Sono attualmente allo studio varie opzioni di collaborazione con Huawei con la partecipazione del Ministero delle Comunicazioni”, ha riferito Rostelecom con una replica scritta alle richieste di commenti da parte di Reuters. “Non vogliamo ancora divulgare dettagli, c’è un accordo di riservatezza”.