Huawei ha progettato una nuova batteria da 3000 mAh capace di ricaricare poco meno del 50 per cento della sua autonomia in soli 5 minuti, ed una batteria da 600 mAh capace di ricaricarsi al 68 per cento in soli 2 minuti.
Si tratta di un interessante tentativo di risolvere uno dei problemi più annosi legati agli smartphone, ovvero la necessità di ottenere rapidamente autonomia energetica in un mercato che vede il debutto di dispositivi sempre più sottili, dotati di meno spazio fisico per le batterie.
Utilizzando eteroatomi legati alla molecola di grafite dell’anodo – che offrono una maggiore velocità di carica senza una diminuzione della densità di energia o della durata della batteria – Huawei è in grado di caricare una batteria da 3,000mAh al 48% in soli 5 minuti, ricarica che consente circa dieci ore di chiamata.
L’efficacia è dimostrata nel seguente video ufficiale, della durata di pochi secondi, che mostra la batteria ricaricarsi in solo cinque minuti di cronometro, mostrati con ripresa accelerata.
Sfruttando la stessa tecnologia. Huawei ha mostrato anche un’altra batteria dalla capienza più ridotta – 600 mAh, adatta ai dispositivi indossabili come smartband o smartwatch – capace di ricaricare fino al 68 per cento della sua autonomia in soli due minuti.
Qui di seguito il secondo video della batteria da 600 mAh, nuovamente velocizzato.
Huawei ritiene che questa nuova tecnologia possa portare ad una “rivoluzione” nei dispositivi elettronici come smartphone, indossabili, alimentatori mobili, e anche per i veicoli elettrici, ma al momento l’azienda non ha ancora dichiarato se e quando queste batterie saranno disponibili sul mercato.
Huawei, come altri produttori, sta tentando di ovviare alla sempre più risicata disponibilità fisica per le batteria, dovuta al “dimagrimento” dei cellulari puntando sulla velocità di ricarica, una soluzione che può essere considerata utile ma che risulta totalmente inefficace nel caso in cui non si disponga di una rete elettrica cui connettere il proprio dispositivo.
In mancanza di batterie capaci di assicurare nativamente un’autonomia superiore, al momento bisogna accontentarsi di soluzioni di questo genere.
