Huawei ha smentito un rapporto Reuters secondo cui l’azienda era in trattative iniziali per vendere i suoi marchi premium, come la serie P e Mate. Il newswire ha citato due fonti a conoscenza della questione, aggiungendo che un accordo potrebbe vedere Huawei uscire dal business mobile di fascia alta.
Huawei ha venduto il suo marchio Honor a un consorzio di aziende sostenute dal governo di Shenzhen alla fine dell’anno scorso, e ciò per salvare il marchio, e sottrarlo così alle limitazioni delle sanzioni statunitensi. Il produttore cinese nota che «Una persistente indisponibilità di elementi tecnici» forza la mano, e sembra che alla fine la vendita dei propri marchi possa essere una buona soluzione.
Si afferma che il produttore sia in trattative con un consorzio di società di investimento sostenute dal governo di Shanghai. In effetti una fonte ha riferito che Huawei avrebbe accennato per la prima volta la possibilità di vendere i marchi già nel settembre 2020.
Le fonti affermano che Huawei non ha ancora preso una decisione definitiva e che potrebbe non essere raggiunto un accordo a causa del fatto che il colosso cinese stia ancora tentando di produrre i suoi chipset Kirin internamente. Tuttavia, la società ha respinto le indiscrezioni in una dichiarazione condivisa con Android Authority:
Huawei ha appreso che circolano voci infondate riguardo alla possibile vendita dei nostri marchi di smartphone di punta. Non c’è alcun merito per queste voci. Huawei non ha un piano del genere. Rimaniamo pienamente impegnati nel nostro business degli smartphone e continueremo a fornire prodotti ed esperienze leader a livello mondiale per i consumatori di tutto il mondo
In ogni caso, la vendita di Honor rappresenta una sorta di esempio per le operazioni sugli smartphone di Huawei. Resta da vedere quanto successo avrà Honor in termini di vendite , ma la nuova società indipendente ha ripreso i legami con Qualcomm, AMD, MediaTek e altri.
Una vendita dei marchi premium delle serie P e Mate potrebbe anche portare a una simile svolta di eventi, aprendo la porta a nuovi smartphone della serie P e Mate alimentati da CPU Qualcomm e/o MediaTek. In teoria, Huawei potrebbe continuare a mantenere attive le sue operazioni di smartphone di fascia media, poiché non richiedono tanti componenti all’avanguardia, come invece per le ammiraglie, che necessitano di supporto di altre società statunitensi, che al momento per via del bando non possono intrattenere rapporti con Huawei.
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