Huawei ha annunciato che svelerà al mondo HarmonyOS 2.0, in beta già da dicembre 2020, il suo primo sistema operativo per smartphone il 2 giugno. La notizia rappresenta un traguardo fondamentale per il colosso cinese, che potrà così sganciarsi completamente da Android e di superare una delle più stringenti limitazioni imposte dal blocco statunitense, che impedisce a Huawei di ottenere hardware e software da società USA.
Ma l’importanza di Huawei HarmonyOS 2.0 è anche simbolica, come risulta evidente dalle migliaia di commenti degli appassionati che sul social cinese Weibo hanno risposto all’annuncio della società, evidenziando che si tratta del primo sistema operativo per smartphone creato interamente in Cina. Primo potenziale concorrente nazionale ai colossi statunitensi Google Android e Apple iOS per iPhone, che da soli fanno funzionare il 99% dei terminali in tutto il mondo.
Huawei ha annunciato l’esistenza di HarmonyOS nel 2019 e da allora è stato implementato prima sui televisori Honor, marchio poi venduto per affrontare meglio il blocco USA, successivamente anche in smartwatch, portatili e dispositivi per la casa. Huawei ha sempre dichiarato che il suo sistema operativo sarà una cosa completamente nuova e diversa sia da Android che da iOS e che è stato concepito per far funzionare e comunicare tra loro qualsiasi computer, smartphone e dispositivo Huawei, anche per la casa smart e Internet of Things: per arrivare a questo obiettivo la società ha investito decine di milioni di dollari.
Il piano annunciato è quello di portare HarmonyOS su 400 milioni di dispositivi entro quest’anno, come segnala South China Morning Post. Ambizioni e entusiasmo abbondano, spinti anche da un pizzico di nazionalismo: l’appuntamento è per il 2 giugno quando Huawei svelerà HarmonyOS 2.0.
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