Tiene banco, in questi giorni, il ban Huawei reso esecutivo dalla firma di Donald Trump la scorsa settimana, che ha imposto il blocco totale per Huawei degli aggiornamenti e dei servizi Android, delle forniture di chip e processori e altre tecnologie USA fondamentali per smartphone, dispositivi di rete, prodotti e servizi del colosso cinese. Al momento, il bando rimane sospeso per 90 giorni, ma Huawei potrebbe già avere un “piano B”. Sarebbe pronto, infatti, un sistema operativo alternativo.
Si è inasprita nel marzo scorso la guerra commerciale tra Stati Uniti e USA, quando il CEO della società, Richard Yu, ha dichiarato ai microfoni di Die Welt di disporre di un sistema operativo di scorta, pronto per il rilascio nel caso in cui non fosse stato più possibile utilizzare Android per qualche motivo. Potrebbe essere arrivato in questi giorni il fatidico motivo: il ban di Google, sebbene sospeso fino alla metà di agosto, è cosa seria, e Huawei deve comunque pensare a un “piano B”, nel caso in cui la situazione non dovesse rientrare.
Il nuovo software, che sarebbe dunque una “ruota di scorta”, anzi un’ancora di salvezza per Huawei, sembra presentarsi sotto forma di un sistema operativo unificato che si farà strada su telefoni, computer, tablet, televisori, automobili, dispositivi indossabili e altri prodotti. Funzionerà anche con le app Android e le web app: un’app Android ricompilata per il sistema operativo Huawei potrebbe anche avere una velocità superiore del 60% rispetto all’attuale sistema. Il roll-out potrebbe iniziare già in autunno e continuare fino alla primavera prossima.
In passato, ricorda il rapporto, non sono mancati resoconti sugli sforzi di Huawei per sviluppare un sistema operativo alternativo ad Android. Non è noto se il software sarà un fork off di AOSP, che la società è libera di utilizzare in ogni caso con la licenza open source di Google anche dopo il ban. Huawei potrebbe anche scegliere di utilizzare un’altra base e implementare un runtime Android come ha fatto BlackBerry per OS 10 di derivazione Unix.
Le dichiarazioni di Yu, fatte a un gruppo WeChat nelle scorse ore, sono state seguite da – una conferenza stampa con il fondatore dell’azienda, Ren Zhengfei, su come gestirà le imminenti sfide.