La potenza di calcolo di tutti i terminali Android potrebbe ben presto essere unita per una causa comune: curare molte delle malattie attualmente difficili da sconfiggere. Si parla di AIDS, del cancro, dell’Alzheimer e altre malattie degenerative, che mietono vittime nella maggior parte dei casi. Lo stesso progetto, inoltre, potrà anche aiutare nella ricerca di forme di vita aliene. Tramite una semplice applicazione sviluppata da HTC, sarà possibile raccogliere dati da ciascun terminale per contribuire all’individuazione di cure per tali malattie. Il concetto è molto simile a quanto accade già con i servizi Folding@Home e SETI@Home.
Il progetto, sviluppato con il Dr. David Anderson, co-creatore di SETI@home, fa parte dell’iniziativa spinta da HTC e intitolata “Power To Give”. Per prendere parte a questa ricerca, gli utenti non dovranno far altro che installare un’apposita applicazione, disponibile attuamente sul Google Play Store solo per terminali HTC One e Butterfly, ed eseguirla in background. L’applicazione inizierà a raccogliere i dati quando il terminale sarà sotto carica e connesso alla rete WiFi. In questo modo, l’esecuzione dell’applicazione non graverà né sulla batteria, né tantomeno sulla connessione dati.
HTC afferma che la potenza combinata di circa 1 milione di HTC One potrebbe fornire un aiuto pari a quello di un supercomputer da 1 petaflop . Inizialmente HTC offrirà l’applicazione soltanto ai possessori di HTC One e della serie Butterfly, per poi estendere pian piano l’iniziativa a tutti i terminali Android entro i prossimi sei mesi. Anche la famiglia X di Nokia, recentemente svelata sul palco di Barcellona durante il MWC14 potrà essere impiegata nella ricerca.
Di seguito un video esplicativo sul funzionamento di questo nuovo progetto portato avanti da HTC. L’applicazione Power To Give può essere scaricata dai possessori di HTC One direttamente a questo indirizzo.