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HTC tratta l’acquisto di Palm?

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Palm è pronta per un’acquisizione? Le voci, persistenti da qualche settimana, si sono intensitificati nel corso corso delle ultime 48 ore, condite di qualche dettaglio tra cui quello del principale candidato alla scalata: HTC.

L’indiscrezione si è accesa sulla scorta di un articolo di giornale taiwanese. «HTC – dicono le fonti della testata – ha cominciato ad analizzare i risvolti di carattere finanziario, di marchio, ricerca e sviluppo a tutti i livelli per cercare di avere un’idea precisa sulla fattibilità dell’acquisto». Le trattative starebbero già interessando i più alti livelli delle due società con la visita negli Usa del Ceo di HTC Peter Chu.

Nonostante la società taiwanese sia distante dal mercato di Palm (oggi è il principale costruttore al mondo di telefoni Android, oltre che un partner di Microsoft), ci sarebbero secondo gli osservatori diverse buone ragioni per acquistare la società di Sunnyvale. Uno di questi sono i brevetti che le hanno consentito di rilasciare telefoni con tecnlogie simili a quelle di iPhone senza correre il rischio di essere querelata da Cupertino che, invece, ha intenzione di portare in tribunale HTC per avere introdotto sul mercato cellulari multitouch. Palm ha anche cervelli di primo piano (uno tra tutti Jon Rubinstein che è stato una delle eminenze grigie di Apple) ed un marchio conosciuto. Infine Palm è oggi un buon affare sotto il profilo economico (la capitalizzazione è al di sotto del miliardo di dollari), viste le difficoltà tra cui si dibatte.

HTC sarebbe la più probabile ma non l’unica società interessata a Palm. Anche Lenovo starebbe pensando al suo acquisto per entrare  nel mercato della telefonia cellulare. La multinazionale dei computer che ha assorbito qualche anno fa il business dei computer da viaggio di IBM (e ora controlla il prestigioso marchio ThinkPad) avrebbe anch’essa fatto dei passi per verificare la fattibilità dell’affare. In precedenza si era parlato di un forte interesse da parte di Dell che poi avrebbe declinato per la difficoltà di integrazione tra le tecnologie tra le due aziende.

Mentre le società interessate dalle voci non smentiscono e non confermano, gli investitori sembrano credere alla prospettiva di una scalata azionaria che si tradurrebbe in un profitto, rispetto al valore attuale, per i possessori di titoli PALM. La prova è nei corsi azionari cresciuti del 34% tra la chiusura di mercoledì a questa sera.

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