Qualche mese addietro, Apple ha denunciato HTC. Secondo Cupertino la società taiwanese avrebbe utilizzato alcuni brevetti registrati per iPhone senza avere il diritto di farlo. I brevetti per i quali Apple vanta i diritti vanno da dettagli dell’interfaccia (come ad esempio il sistema di sblocco del telefono con una grafica gestuale) a elementi tecnici (come il risparmio di energia), alla grafica e a elementi dell’interfaccia dell’iPhone. A due mesi dalla denuncia Apple, HTC va al contrattacco con una denuncia presentata all’International Trade Commission (agenzia governativa statunitense che – tra le altre cose – tutela il mercato da pratiche sleali) nella quale la società di Cupertino è accusata di violare cinque brevetti.
Jason Mackenzie, vice presidente della sede nordamericana di HTC, ha dichiarato che la società di Taiwan è stata la prima a lanciare “un dispositivo con Windows Mobile Pocket PC Phone Edition nel 2002” e “l’ideatrice del primo smartphone con Android nel 2008″. La denuncia sarebbe stata presentata per proteggere “proprietà intellettuali, partner del settore, e […] clienti”. HTC non ha aggiunto commenti sui brevetti che – a detta di Apple – avrebbe violato, ma ha chiesto alla ITC di bloccare l’importazione e le vendite d’iPhone, iPod e iPad.
Come abbiamo già detto altre volte, la pratica di controquerelare un avversario che ha già, a sua volta, prodotto un’azione giudiziaria è consuetudine molto comune negli USA; serve sostanzialmente a equilibrare le azioni legali e a impegnare il collegio avvocatizio della rivale, creando un nuovo fronte sul quale costruire, eventualmente, una trattativa.
Ricordiamo che oltre ad HTC, l’International Trade Commission sta valutando cause e contro cause tra Apple e Nokia.
[A cura di Mauro Notarianni]