Arriva in tribunale la battaglia che vede contrapposte HP e Oracle. Da ottobre dello scorso anno, HP ha annunciato la decisione di dividersi dando vita a due nuove società, una che include infrastrutture e sistemi aziendali, software e servizi dedicati alle imprese, battezzata Hewlett-Packard Enterprise; l’altra comprende le attività nel settore della stampa e dei personal computer denominata HP Inc.
Il procedimento in questione è legato all’azienda che si occupa di servizi, HP Enterprise. Nel giugno del 2011 in un suo comunicato Oracle aveva messo in dubbio il futuro dei computer di HP decidendo di porre fine a nuove versioni di database e software legati all’Itanium, processori con architettura a 64 bit sviluppato da Intel insieme a Hewlett-Packard. Le vendite di queste CPU sono passate da 3,1 miliardi del 2011 a solamente 876 milioni lo scorso anno.
A detta di HP, il partner Oracle ha contribuito al crollo delle vendite dopo l’acquisizione nel 2010 di Sun Microsystems, operazione che avrebbe trasformato Oracle in rivale di HP e per questo pretende 3 miliardi di dollari come risarcimento. Oracle ribatte che il calo nelle vendite di sistemi con Itanium sia dovuto ad altri motivi.
Non è la prima volta che HP e Oracle si scontrano: nel 2010 Oracle nominò co-presidente Mark Hurd, l’ex CEO di HP che quest’ultima aveva costretto alle dimissioni (per uno scandalo rosa/amministrativo). Hewlett-Packard sosteneva che Hurd era a conoscenza di segreti commerciali che avrebbero permesso a Oracle di ottenere vantaggi competitivi. Le due aziende patteggiarono obbligando Hurd a restituire parte di una quota delle azioni ottenute durante l’impiego con l’incarico di CEO nella precedente azienda.