HP rivisita i suoi server pensando al computing, un insieme di risorse di tipo convergente, software-defined, pronte per il cloud e con carichi di lavoro ottimizzati per la crescita dell’azienda. La società ha annunciato una nuova strategia di computing e una nuova generazione di server che, secondo il produttore, permetteranno di “abbassare i costi dell’IT, accelerare i tempi di esecuzione dei servizi e di potenziare il valore aziendale dell’IT”.
Tra le novità di rilievo due server a 64-bit ARM-based, parte della famiglia ProLiant. I due micro-server sfruttano architettura ARM V8, vantano ridotto consumo energetico e sono proposti al posto delle macchine con Atom di Intel o gli Opteron di AMD. È stato più volte dimostrato come le soluzioni con SoC ARM permettano di gestire carichi di lavoro poco impegnativi con un dispendio di corrente minimo, l’ideale per ridurre i consumi nei data center.
Il primo dei due nuovi prodotti è l’HP ProLiant m400, sfrutta il SoC X-Gene di Applied Micro e Ubuntu come sistema operativo; secondo HP questo server è in grado di far risparmiare il 35% in termini di consumi rispetto a equivalenti server rack della precedente generazione. Specifiche funzionalità supportano web caching, high performance computing e l’analisi di big data. Tra i primi clienti i Sandia National Laboratories (laboratori che negli USA si occupano di questioni di sicurezza nazionale) e l’università dello Utah.
Il secondo prodotto è l’HP ProLiant m800, macchina ARM a 32bit; questa sfrutta il SoC 66AK2Hx di Texas Instruments, basato sull’architettura KeyStone e con quattro core ARM Cortex-A15 e digital signal processor (DSP) integrato. Questa unità può essere combinata con altre offrendo larghezza di banda e latenze migliori rispetto a soluzioni in precedenza proposte. Tale soluzione è adatta all’elaborazione di grandi quantità di dati e il data processing di pattern; tra i clienti di questo prodotto c’è PayPal.
Il 14 luglio del prossimo anno Microsoft terminerà il supporto per Windows Server 2003, opportunità enorme per HP: si calcola che più di 9 milioni di server nel mondo dovranno essere aggiornati (significa cambiare una media di 25.000 server al giorno per il prossimo anno).