HP fa il suo ingresso nel settore della stampa 3D annunciando collaborazioni con aziende quali Nike, Autodesk e BMW con la promessa di “reinventare il settore della prototipazione e del manufacturing”.
Il sistema presentato a RAPID (conferenza dedicata all’additive manufacturing 3D) permette di stampare le parti funzionali a livello di voxel (un voxel è l’equivalente 3D del pixel 2D nella stampa tradizionale) ed è battezzato Jet Fusion 3D Printing Solution. Secondo HP questo permetterà di ottenere parti fisiche di qualità superiore fino a 10 volte più velocemente e alla metà del costo rispetto ai sistemi attuali di stampa 3D.
Due le soluzioni proposte: HP Jet Fusion 3D 3200 (per la prototipazione) e HP Jet Fusion 3D 4200 (prototipazione e manufacturing). HP sta creando un’app store dei materiali 3D e sta collaborando con partner come Arkema, BASF, Evonik e Lehmann & Voss, con il progetto di estendere l’ecosistema della piattaforma open in futuro.
Tra le peculiarità della nuova soluzione la capacità di stampare includendo strumenti di intelligence, come i sensori contenuti nelle parti, la stampa di parti con informazioni incorporate, come tracce o codici invisibili per offrire maggiore sicurezza e tracciabilità. In futuro si stima che fino al 50% delle parti plastiche che compongono le HP Jet Fusion 3D Printer verrà stampato e prodotto con tecnologia HP Multi Jet Fusion invece che con i metodi produttivi tradizionali.
La Jet Fusion 3D 4200 sarà in consegna a fine 2016, a cui seguirà Jet Fusion 3D 3200 nel 2017 in alcuni paesi selezionati a partire da Austria, Belgio, Repubblica d’Irlanda, Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi, Spagna e Svizzera. La Jet Fusion 3D 3200 è disponibile a partire da 120.000 euro. La soluzione end-to-end completa è disponibile a partire da 145.000 euro.