Honda ha collaborato con un ospedale spagnolo per presentare “Haru”, un robot con intelligenza artificiale indicato come in grado di migliorare la vita dei bambini sottoposti a cure a lungo termine.
Honda Research Institute Japan (HRI-JP), una consociata dell’azienda giapponese che si occupa di ricerca e sviluppo di nuove tecnologie all’avanguardia, ha sviluppato questo robot compatto da tavolo alto 30 cm (12 pollici) la cui fase di sperimentazione è stata effettuata sui giovani pazienti oncologici dell’ospedale universitario Virgen del Rocío (HUVR) di Siviglia in Spagna.
A detta dell’azienda, i suoi effetti sono stati molto positivi: dal 2021, anno di inizio della sperimentazione, si è osservato che il 95% dei bambini dimostrava un coinvolgimento maggiore nella riabilitazione insieme ad Haru, capace di coinvolgerli nella conversazione e guidarli attraverso i loro programmi di cura.
Sulla base di questi risultati positivi, dalla sperimentazione si passerà ora all’implementazione ufficiale del robot, con dieci esemplari che entreranno a far parte dell’unità di oncologia pediatrica della struttura fino al 2027.
Haru (qui i dettagli) ricava le informazioni biometriche dell’utente, come espressioni facciali e toni vocali, attraverso la fotocamera e i microfoni integrati; quindi, le analizza per comprendere lo stato attuale della persona e interagire con essa utilizzando espressioni empatiche e risposte di supporto emotivo.
Haru può anche essere collegato a un sensore indossabile della forma di un orologio da polso che gli permette di analizzare lo stato dei pazienti in modo più dettagliato.
L’utilità di Haru non si limita solamente alla possibilità di incoraggiare i bambini a reagire in modo più positivo al loro trattamento, ma può anche aiutare i neuropsicologi a intraprendere più efficientemente le valutazioni emotive e cognitive, riuscendo così ad aumentarne il numero annuale di quasi nove volte: da 510 a 4.500.
Haru può anche collegare online le stanze dei bambini in ospedale con le scuole, dando loro
l’opportunità di seguire le lezioni insieme ai bambini in classe e di interagire con loro. Essendo un robot, Haru non ha attributi umani come genere, razza o nazionalità, ed è sempre in grado di comunicare da una prospettiva neutrale, eliminando le differenze generazionali e culturali, soprattutto nei gruppi.
Satoshi Shigemi, di Honda Research Institute Japan, dichiara “Siamo orgogliosi del risultato della nostra ricerca congiunta con l’ospedale universitario Virgen del
Rocío che dimostra che Haru sia stato in grado di essere un ottimo compagno per i bambini dell’ospedale, capace di sollevare il loro spirito e di portare il sorriso sui loro volti”.
“In futuro, continueremo a sforzarci per far progredire ulteriormente Haru come robot che può coesistere con le persone 24 ore su 24, 7 giorni su 7, ed essere più utile non solo ai giovani pazienti, ma anche a tutto il personale, così da contribuire al benessere dell’ospedale nel suo complesso”.
Tutte le notizie che parlano di Intelligenza Artificiale sono disponibili a partire da questa pagina di macitynet.